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Dalla Storia

 

   

La collegiata di S. Lorenzo fu probabilmente fondata nel V sec., divenne pieve nel 1042 e basilica nel 1098. Venne ricostruita numerose volte ma conserva ancora oggi una parte dei muri perimetrali originari di stile romanico. Ad essa si accede mediante una grande porta ad arco del porticato antistante (via Picchi). Quest'ultimo fu costruito da maestri ticinesi alla fine del XVII sec. in stile rinascimentale ed è caratterizzato da esili colonne in pietra ollare. Come dimostrano lapidi e stemmi nelle volte a crocera, la funzione di tale porticato era in origine quella di cimitero gentilizio. Dagli archi si intravedono le incombenti rocche del Paradiso e del Castellaccio. Nell'arco tra la chiesa e il battistero ammiriamo la scultura della Pietà, eseguita per la tomba dei De Capitanei nel maggio del 1433 da Guglielmo De Catello. Fu trasportata qui nel 1867 da una parete esterna della chiesa di San Bartolomeo a Chiavenna. Il gruppo, in pietra ollare, rappresenta Cristo deposto, a mezzo busto, attorniato dai simboli della Passione. Sotto è incisa una scritta in caratteri gotici. Il campanile fu iniziato il 5 giugno 1597 e terminato nel 1603. Sostituisce la torre precedente, risalente al XII sec. Sull'architrave del portale reca lo stemma di Chiavenna caratterizzato da due chiavi incrociate sormontate da un'aquila.
La facciata rialzata è caratterizzata da una nave maggiore che domina sulle due ai fianchi. Questa suddivisione, sottolineata da due pilastri, richiama anche quella interna. Nella parte centrale si possono ammirare un'apertura a croce greca e degli archetti ornamentali. I portali sono tutti in pietra ollare e sono stati eseguiti da maestri ticinesi.
L'interno conserva la struttura romanica a tre navate voltate. Gli affreschi sono tutti opera dei comaschi Filippo Fiori e Giovanni Maria Giussani e risalgono agli anni 1759-1760. Lungo entrambi i lati si aprono tre cappelle mentre nel presbiterio si trova l'altare maggiore in marmi policromi, eseguito da Antonio Silva di val d'Intelvi nel 1714-1715. Notevoli le tele di Pietro Ligari nella seconda cappella a destra e di Giuseppe Nuvoloni nella cappella di S. Antonio da Padova, sede della Corale Laurenziana. Del Nuvoloni sono anche le tele e gli affreschi della cupola. Un crocefisso ligneo del '500 è nell'altare laterale a sinistra del maggiore.All'esterno della chiesa, dirigendosi verso sud e percorrendo un sottopassaggio, si raggiunge la piazzetta della canonica, in fondo alla quale si trova l'ingresso al museo del Tesoro di S.Lorenzo. Qui sono conservate numerose opere d'arte (croci in rame, codice musicale dell'XI sec., calici inargento e ottone, ostensori in argento, tele ad olio, statue lignee, arredi sacri e paramenti) e di oreficeria. L'opera più significativa è la "Pace di Chiavenna", uno dei pezzi d'argenteria medievale più importanti d'Europa.
Dalla piazzetta della canonica, percorrendo il sottopassaggio, si torna al porticato, dove, prendendo a destra, si giunge al battistero. Esso presenta una pianta ottagonale e sulle sue pareti vi sono tre stendardi in seta ricamata e dipinta risalenti al XVIII sec. Al suo centro si ammira il fonte battesimale, risalente al periodo romanico. E' costituito da una vasca monolitica di pietra ollare, ornata da alcune sculture a mezzo rilievo che rappresentano la cerimonia del sabato santo per la benedizione dell'acqua battesimale e la funzione del battesimo. Fu eseguito nel 1156 per servire a tutta la pieve di San Lorenzo. La scena rappresentata va letta mettendo al centro l'arciprete celebrante che legge sul messale e l'accolito. Alle spalle dell'arciprete vi sono gli ecclesiastici: cinque chierici, che portano rispettivamente la croce processionale, il candeliere, il turibolo, l'ampolla dell'olio dei catecumeni e quella del crisma. Alle spalle dell'accolito, dopo il chierico con cero pasquale, vi sono i laici: il bambino da battezzare tenuto in braccio dal padrino, e tre rappresentanti dei mestieri del tempo: l'aristocratico a cavallo, il feudatario, il fabbro. Sul bordo verticale del collare è incisa una scritta che reca i nomi dei promotori dell'opera, ovvero quattro consoli di Chiavenna e due di Piuro.
Chiavenna è una delle cittadine principali della provincia di Sondrio, non soltanto dal punto di vista storico-artistico, ma anche per la sua cucina tipica e il suo ambiente naturale (Cascate dell'Acqua Fraggia e Marmitte dei Giganti). Vi invitiamo pertanto a visitare la pagina ad essa dedicata dove troverete itinerari e curiosità interessanti e utili se siete interessati ad una visita completa del territorio.
ORARIO DI APERTURA:
-Museo del Tesoro: da martedì a venerdì dalle 15 alle 18; il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18; la domenica dalle 15 alle 18.
-Battistero di San Lorenzo: Agosto e Settembre il sabato e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18, Ottobre il sabato e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.