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Dalla Storia

 

   

All'alba del 29 settembre 1504, sul ponte del torrente Poschiavino, la Madonna apparve a Mario Omodei chiedendo che in quel luogo venisse eretto un tempio a lei dedicato e promettendo di arrestare il flagello della peste che si stava abbattendo sulla Valtellina in quel periodo. Sorse così una piccola cappella che venne poi sostituita dall'attuale Santuario la cui costruzione ebbe inizio il 25 marzo del 1505.
Consacrato nel 1528 venne ultimato nel 1703 con la costruzione della sacrestia.
Affacciata su un vasto piazzale sul quale si svolgeva la fiera più importante della Valtellina, il Santuario presenta tutte le caratteristiche dell'architettura rinascimentale; ha pianta a croce latina e interno a tre navate.
Numerose sono le opere in esso conservate. Appena entrati si può scorgere la Cappella dell'Apparizione in cui è conservato un gruppo ligneo raffigurante la Vergine; l'altare maggiore, opera di G.B. Galli, è stato costruito interamente in marmo nero intarsiato con altri marmi policromi. Dietro di esso è indicato il luogo in cui apparve la Madonna.
Di pregevole fattura è l'organo, composto da 2200 canne in stagno, ancora funzionante grazie anche ai molteplici interventi di restauro cui è stato sottoposto nel corso degli anni.
Funzione particolare riveste la sagrestia nella quale è conservato il "libro dei miracoli" sul quale sono annotati e descritti i miracoli avvenuti tra il 1504 e il 1519.
Nella piazza che sorge sul retro del Santuario è possibile effettuare una visita all'interessante Museo Etnografico Tiranese.