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Dalla Storia

 

   

La famiglia dei Peverelli o De Peverellis fu una delle più importanti famiglie nobiliari, che estese la sua influenza anche su Chiavenna: da essa uscirono personaggi illustri che si segnalarono nella vita civile e religiosa. Il centro della sua potenza era il castello o la dimora fortificata Piperellum, edificato forse nel secolo XII (1190), di cui però nei secoli si persero quasi interamente le tracce, in parte perchè fu distrutto dai Grigioni nel 1500, poi a causa della funzione a cui fu adibito nei secoli successivi, soprattutto abitativa. Rimangono ora solo alcuni segni nella contrada chiamata appunto Peverello (o, in dialetto, Prevèl), fra i quali il più importante è l'arco con uno stemma nobiliare, che fu fatto restaurare nel 1963 da Bruno De Peverellis, e un cortile raggiungibile attraverso un arco a tutto sesto. Al castello era annessa anche una chiesa, che poi venne ampliata nel secolo XVII e rifatta nel secolo successivo. Tale chiesa, dedicata alla Madonna delle Grazie, fa ancora bella mostra di sé fra le case della contrada ed è meta di pellegrinaggi.
Quasi inesistenti sono invece le tracce dell'esistenza del Castello di S. Caterina, voluto da Bonifacio, Vescovo di Como nel trecento, e abbattuto durante la guerra dei Trent'anni.
Vediamo come arrivarci. Percorrendo in direzione nord la strada provinciale che corre quasi parallela alla statale della Valchiavenna sul lato opposto della Mera, superiamo Samolaco, San Pietro e Gordona. Due chilometri circa oltre Gordona raggiungiamo Mese. Qui dobbiamo risalire nella parte alta del paese, sulla strada per l'alpe Scigulin. Poco prima della sbarra che la chiude al traffico dei veicoli non autorizzati, troviamo una deviazione a destra che scende leggermente (seguire il cartello che indica la via Peverello). Raggiungiamo così le case della contrada Peverello, dove possiamo lasciare l'automobile a pochi passi dalla chiesa e dai resti del castello.
In zona meriitano una breve visita anche la Torre del Signame nelle titleure di Gordona, ben visibile da tutta la valchiavenna, e il tempietto di San Fedelino, nei pressi del lago di Novate.