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Val Chiavenna

 

   

La salita al bivacco Valli comporta una lunghissima camminata di circa 5/6 ore ed il superamento di un dislivello di circa 1600 metri. E' dunque destinata agli escursionisti allenati e ben motivati. Fortunatamente lungo il percorso incontriamo quattro rifugi: La Locanda e Osteria Alpina a Codera (m. 830), Bresciadega (m. 1214) e Brasca (m. 1304) e pertanto potremmo spezzare il cammino in due tappe, magari impegnando un intero week-end. Partiamo da Mezzolpiano (m. 316), frazione di Novate Mezzola, che si raggiunge da Colico imboccando la SS 36 della Valchiavenna. Qui, parcheggiata l'auto, troviamo il segnavia A6 che ci indica l'inizio della mulattiera, che è anche linizio dei sentieri Roma e Italia - Lombardia Nord 3. Saliamo su una bellissima mulattiera intagliata nel granito fino ad Avedèe (m. 790), dove per l'ultima volta possiamo volgerci a dare uno sguardo ai sottostanti laghi di Como e di Novate. Proseguiamo ora, con tratto meno faticoso, a mezza costa, perdendo anche qualche decina di metri di quota. La mulattiera diviene sentiero, a volte sembra scavata nella roccia che scende a precipizio sul lato destro idrografico della valle. In alcuni punti una galleria paramassi protegge il sentiero, riparandolo soprattutto dall'acqua che scende con alcune cascatelle. Infine si arriva agli ultimi tornanti che conducono a Codera, antico borgo tuttora abitato, seppur parzialmente, anche d'inverno. Avendo tempo, oltre ad una sosta ristoratrice in una delle due locande, è opportuna una visita al locale museo etnico, che conserva numerose testimonianze del passato di questa valle. Oltre Codera, proseguiamo quasi in piano e, costeggiando il torrente, percorriamo il lungo fondovalle, fino a salire dolcemente all'Alpe Saline (m. 1045). Passiamo poi le case di Stoppadura e, tra prati e larici, giungiamo quasi in piano al rifugio Bresciadega (m. 1214) e successivamente al rifugio Brasca (m. 1304). Lasciato il sentiero di sinistra (A12), che sale al bivacco Pedroni-Dal Prà (m. 2592), prendiamo a destra (segnavia A9) ed entriamo in Val Spassato. Superiamo un primo ripido tratto ove possiamo ammirare delle imponenti cascate e, proseguendo per pascoli, arriviamo all'Alpe Spassato (m. 1803) e successivamente all'Alpe Arnasca (m. 1854); quindi, in breve giungiamo alla nostra meta. Fino al 1998 il bivacco era posto davanti ad un ciclopico masso, detto Sass Carlasc, visibile già dal fondovalle. In seguito è stato ricostruito poco distante.