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Verceia, superata la prima galleria, prendiamo sulla destra la strada che
conduce alla chiesa di S. Fedele e prosegue poi in salita con vari
tornanti fino ad uno spiazzo sterrato, in località Predello (m. 520), ove
termina tra gli alberi. Tra i percorsi che si dipartono da qui prendiamo
la mulattiera più a sinistra (cartello indicatore su di un albero:
Foppaccia). Saliamo ripidamente nel castagneto. A quota 800, dopo un
bivio che scende alla cappella Montini, troviamo alcune baite diroccate
in località Pecendré. Da questo punto i castagni lasciano il posto alle
betulle e poi ai faggi. Altri cento metri e passiamo accanto ad un
cartello che nel dialetto locale ci ricorda: “A la posa in mez ai fò,
leghia net come se al fudes to.”All’uscita dal bosco troviamo la fila di
baite di Tecc, prima avanguardia del borgo di Foppaccia, che raggiungiamo
poco dopo, passando accanto alla chiesa. Nel centro dell’abitato troviamo
il nostro rifugio. Ottima la vista sul sottostante lago di Mezzola e
sulla piana di Chiavenna. Sulla destra si distinguono nettamente, a mezza
costa, i borghi di Codera e Frasnedo, sormontati dalle montagne delle
rispettive vallate, su cui spicca il Sasso Manduino (m. 2888).
Dietro il rifugio i monti Bassetta (m. 1746) e Culmine (m. 1818).
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