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Per
accedere al Rifugio (in svizzera chiamati "Chamanna", vale a dire
Capanna) da l'Albigna partendo da Chiavenna dobbiamo innanzitutto
proseguire in direzione del confine Italia-Svizzera per arrivare presso
la dogana di Villa di Chiavenna. Da qui proseguiamo lungo la Val
Bregaglia per circa 10 km; arrivati a Vicosoprano (terzo paese dopo Bondo
e Stampa), proseguiamo ancora per circa 2 km lungo la strada che sale
verso il passo del Maloja e quindi St.Moritz. Incontriamo un primo
tornante che svolta verso destra e ci fermiamo subito dopo nel parcheggio
nei pressi di un secondo tornante, ove è ben visibile di fronte a noi la
partenza dell'impianto di risalita che porta i meno temerari direttamente
fino alla diga dell'Albigna senza il minimo sforzo (la funivia è in
funzione nei mesi estivi e porta sino ai piedi del muraglione della diga,
a m.2200 circa - orari: 7.00 – 11.30 e 13.15 – 16.45 / costo A/R Fr. 18,
tempo: 11 minuti, dislivello: m. 900). Questa località, anche se nessun
cartello lo indica, è "Pranzaira": lo capiamo meglio leggendo il nome
dell'albergo che possiamo notare sulla sinistra appena dopo il tornante
di cui parlavamo poc'anzi. Per chi avesse deciso di salire a piedi avviso
subito con grande gioia che siamo qui a 1250 metri di dislivello e che ne
mancano circa 1.100 !
Dalla funivia proseguiamo per circa 200 metri lungo la statale asfaltatata,
fino a trovare sulla destra una strada sterrata che si addentra nel bosco
(un cartello indica chiaramente il divieto di circolazione ai mezzi a
motore). Dopo circa 10 minuti di percorso pianeggiante, attraversiamo
sopra una palancola il fiume Albigna, che discende dalla valle che noi
cominciamo a salire appena di là di quest'ultimo. A m.1400 circa
incontriamo un secondo sentiero (parte da Vico Soprano), che si congiunge
al nostro, deviamo a sinistra e continuiamo a salire per il sentiero ben
tracciato; non sarà raro però trovare spaventosi sfasciumi di alberi
crollati in seguito a slavine, che ci faranno esibire in divertenti
passaggi fuori programma! Il bosco finirà solamente dopo circa 2 ore o
poco più di cammino, quando sbuchiamo (siamo a circa 2000 metri) in una
larga spianata, dove arrivava probabilmente una vecchia funivia che
portava sin qui materiale per la costruzione della diga.
Da qui, infatti, parte
un'ampia strada sterrata che conduce sotto il muraglione della diga, ove
incontriamo l'arrivo della funivia, e poi risale a destra e a sinistra,
fino a raggiungere i 2200 metri del muraglione. Da qui il panorama che si
apre agli occhi è veramente di rara bellezza. Scorgiamo il rifugio
adagiato su di uno sperone a sinistra del bacino, quasi protetto da
un'imponente cima alle sue spalle: la maestosa Punta da l'Albigna. I
restanti metri li percorriamo a mezza costa in circa 15 minuti, per un
totale di 3 ore o poco più (ben 2 ore almeno ci serviranno per tornare
alla macchina).
Il vecchio rifugio fu costruito nel fondovalle nell'anno 1910, ove ora
risiede il lago artificiale, poi evidentemente distrutto a causa della
costruzione della diga nel 1956 e nello stesso anno rifatto nella
posizione attuale.
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