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Raggiungere
il bivacco non è semplicissimo, perchè il sentiero, segnalato con molta
parsimonia, si sviluppa per buona parte del tracciato nel bosco e,
soprattutto, va cercato con attenzione quando riparte dai prati degli
alpeggi che si attraversano.
L'escursione parte da Uschione (m. 833), che si raggiunge a piedi da
Chiavenna, sfruttando una bella mulattiera gradinata che parte dalla
località Pratogiano (ma in tal caso si calcoli un'ora buona di cammino in
più), oppure utilizzando l'automobile. In questo caso si sale alla chiesa
di Prata Camportaccio e si prosegue sulla strada per Lòtteno ed Uschione.
Giunti alla sbarra che impedisce l'accesso a chi non ha il permesso, si
lascia l'automobile e, percorso un tratto pianeggiante, si raggiunge
l'abitato di Uschione. Vale la pena di perdere qualche minuto per
visitare il paese ed ammirare la bella chiesa.
Mettiamoci dunque in cammino, partendo dalla frazione Nesossi e dai
cartelli che indicano due possibili direzioni. Dobbiamo seguire quella
per il laghetto del Grillo, che sale verso sud-est, tagliando una strada
sterrata ed inerpicandosi in un fresco bosco. Nel primo tratto la traccia
non è evidente, ma poi diviene ben visibile ed attraversa, verso
sinistra, una valletta, per poi sbucare nel primo di una serie di prati
che si dovranno superare.
Attraversiamo questo ed i successivi prati con attenzione, badando alla
traccia incerta ed ai pochi segnavia e tenendo presente che il sentiero
riparte sempre dal limite superiore di sinistra. Salendo ancora, eccoci
all'alpe Quarantapan, sul limite superiore della quale, a 1200 metri,
troviamo una fontana.
Il sentiero riparte a sinistra dell'ultima baita e, dopo un nuovo tratto
nel bosco, raggiunge quota 1300, il località Pesceda, dalla quale si gode
di un'ottima visuale sulla Val Bregaglia. Risaliti i lunghi prati,
troviamo un nuovo tratto nel bosco, che sale sempre tendendo leggermente
a sinistra, fino all'alpe Prato del Conte (m. 1434). Qui bisogna stare
attenti a non imboccare il sentiero che parte dal limite superiore destro
dei prati e conduce alle alpi primalfieno e Tecciali. Tagliamo invece
l'alpe verso sinistra: in prossimità dell'ultima baita di sinistra e di
un grosso masso a forma di dente, un segnavia annuncia la ripresa del
sentiero, che compie ora una lunga diagonale verso sud-est, attraversando
un corso d'acqua e raggiungendo alla fine la radura dove, a quota 1703
metri, è posta la solitaria baita del bivacco, sempre aperta per ospitare
eventuali escursionisti in difficoltà. La traccia del sentiero è sempre
abbastanza visibile, ma non si trovano più segnavia fino al bivacco.
Nella salita possiamo godere del panorama delle cime di Val Bregaglia.
Nella foto sotto ecco la Cima di Lago, posta sopra la conca che ospita il
lago dell'Acquafraggia, da qui non visibile.
Tempo necessario: due ore e mezza circa. Dislivello: 880 metri circa.
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