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Fra
le due più famose valli alle quali si accede da Gordona, la val Bodengo e
la val Fontana, è posta la val Piodella, che si raccomanda come meta per
quegli escursionisti che amino gli orizzonti della solitudine. Stupirà
quindi sapere che proprio qui si trova l'unico rifugio della zona, che
deve la sua esistenza alla disponibilità del comune di Gordona ed
all'opera di un gruppo di volontari che ha lavorato per renderlo agibile
per gli escursionisti che volessero farne la base di partenza per
traversate di un certo respiro.
Ma vediamo come arrivarci. Gordona è facilmente raggiungibile dalla SS 36
della Valchiavenna. Usciti dalla seconda galleria, a Novate Mezzola,
percorriamo, in direzione di Chiavenna, circa 11 chilometri; dopo san
Cassiano troveremo, sulla sinistra, la deviazione per Gordona. Raggiunto
il paese, dobbiamo scegliere se percorrere la strada interamente a piedi
(ed è una bella tirata), o se guadagnare circa trecento metri acquistando
il permesso di transito sulla strada per la val Bodengo (estate 2002: 8
Euro, per un periodo compreso fra i mesi di aprile ed ottobre). In questo
secondo caso, percorsi tre chilometri, ci ritroviamo alla località
Donadivo (m. 737), dove lasciamo l'automobile per salire su una
mulattiera (un piccolo gioiello) che parte in corrispondenza di una
fontanella di legno e raggiunge l'Alpe Orlo, a 1165 metri (raggiungibile
anche mediante una strada sterrata di recente costruzione).
Qui, ad un bivio, prendiamo a sinistra, seguendo il cartello che indica
la val Piodella. Dobbiamo ora effettuare una lunga traversata sul fianco
sinistro idrografico della valle; nel primo tratto perdiamo un centinaio
di metri di quota (ce ne accorgeremo al ritorno!), per poi ricominciare a
salire, avvicinandoci al letto del torrente, fino ad attraversarlo su un
ponte gettato su una bella marmitta dei giganti. Ci ritroviamo così
all'Alpe Valle di Sotto (m. 1330), dalla quale, ignorato un secondo
ponte, saliamo all'Alpe Valle di Sopra (m. 1486). I segnavia
rosso-bianco-rossi sono abbastanza numerosi e ci permettono di procedere
con tranquillità. Ora dobbiamo piegare decisamente a destra e risalire un
ripido dosso erboso, per entrare poi in un bel bosco, aggirando sulla
destra il gradino roccioso che ci separa dall'alta valle. Usciti dal
bosco, percorriamo un breve tratto su un dosso erboso e raggiungiamo un
terzo ponte. Ora dobbiamo ignorare i segnavia, che indicano il percorso
per la superiore Alpe Piodella; attraversiamo il ponte e, sormontate
alcune modeste formazioni rocciose, raggiungiamo le quattro baite
dell'Alpe Lavorerio, la prima e più grande delle quali è stata
(parzialmente) adattata a rifugio. Se siamo partiti da Donadivo, il
dislivello superato è di circa 1250 metri. Il tempo necessario è di circa
tre ore e mezza.
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