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La
coltivazione della vite in Valtellina e Valchiavenna ha da sempre
ricoperto un ruolo fondamentale nell'agricoltura arrivando ad influenzare
l'ambiente e la vita economica della popolazione.
Numerosi sono i vitigni coltivati da secoli: il Nebbiolo, la Pignola, la
Rossola e la Frugola sono solo le tipologie più importati.
Il Nebbiolo è la varietà maggiormente coltivata e copre quasi il
95% del territorio coltivato. Detto anche "chiavennasca" rappresenta la
base per la produzione del Valtellina Superiore. Il grappolo ha una
grandezza media con acini di varie dimensioni ma mai troppo tardi.
Coltivato in zone molto soleggiate e non ventose ha un gusto che si
ammorbidisce con il trascorrere degli anni. Maturato in grandi botti di
rovere costituisce il 90% dell'uva utilizzata per la produzione dei vini
vtitleellinesi.
La Pignola è caratterizzata da un gusto di nocciola; i suoi
grappoli hanno dimensioni medio - piccole con forma cilindrica e
piramidale, gli acini sono medio - piccoli di colore blu nero che
conferiscono al vino una colorazione più intensa.
La Rossola ha una maturazione tardiva che le conferisce una giusta
acidità che ne garantisce la conservazione e l'invecchiamento, i suoi
grappoli sono di dimensioni medio - piccole con forma piramidale o
cilindrica con acini violacei di dimensioni medie.
Chiudiamo con la Frugola, così chiamata per i suoi acini aventi
forma cilindrica simile a quella di una prugna; da essa si ottiene un
vino con una buona gradazione alcolica.
Lasciate quindi che il vostro sguardo vaghi sulla sponda solatia della
valle che state attraversando per poi posarsi sui terrazzamenti dove da
secoli viene prodotto il vino valtellinese conosciuto ed apprezzato in
tutto il mondo. Due sono le principali "tipologie" del vino valtellinese:
il Valtellina e il Valtellina Superiore (leggermente più pregiato
rispetto al Valtellina) entrambe facenti parte delle zone a denominazione
di origine controllata (DOC).
Il Valtellina Superiore si suddivide in quattro sottozone:
Sassella: si tratta di un vino che raggiunge la maturità solo dopo
3/5 anni di invecchiamento ed è prodotto utilizzando principalmente uva
chiavennasca mischiata (in minima parte) con altre uve. Parlando di
questo vino il poeta Giosuè Carducci disse "E tu pendevi tralcio dai
retici balzi ... é bello al sole de l'Alpi mescere il nobil tuo vin
cantando".
Grumello: prende il nome dal "Castello de Piro al Grumello" posto
nelle vicinanza dei vigneti da cui si ricava il vino. Di colore rosso
rubino tendente al granata il vino ha un profumo intenso e particolare
che si affina con l'invecchiamento. Il prevalente impiego di uva di
varietà rossola e pignola gli conferisce il caratteristico profumo di
mandorla. Come per tutti i vini vtitleellinesi è adatto all'invecchiamento
in bottiglia.
Inferno: di colore rosso rubino intenso tendente al granata ha
caratteristiche più decise rispetto agli altri vini che, con il processo
di maturazione, tendono ad ammorbidirsi.
Valgella: il cui nome deriva da vallicula, piccola valle. Si
differenzia dagli altri vini vtitleellinesi per la sua colorazione più
chiara che tuttavia, non gli preclude una buona tenuta
all'invecchiamento. Poco conosciuto sul territorio italiano viene
esportato prevalentemente in Svizzera.
Il Valtellina, che viene prodotto in una zona più allargata
rispetto al Superiore, comprende lo Sforzato o "Sfursat" che, a
causa dei costi di produzione elevati, viene prodotto in quantità
ridotte. Caratteristica principale di questo vino è la sua alta
gradazione alcolica ottenuta con un processo attraverso il quale l'uva
viene fatta passire su graticci, all' interno di soffitte e solai ben
aerati. Trascorsi all'incirca tre mesi
(la vinificazione avviene quindi nei mesi invernali) si ottiene un vino
ben concentrato e ad alta gradazione alcolica. Oggi considerato uno dei
migliori vini Vtitleellinesi, in passato veniva spesso utilizzato come
sciroppo medicamentoso.
Per consentire al turista di scoprire i segreti e le particolarità di
quelli principali è stata costituita la Strada del Vino e dei
Sapori di Valtellina che, attraverso sei suggestivi itinerari,
consente di scoprire i luoghi di produzione dei principali vini
vtitleellinesi. Sicuramente i periodi migliori sono la primavera quando le
viti sono in fiore e l'autunno quando è il momento della vendemmia e le
viti cariche di grappoli offrono uno spettacolo unico nel suo genere.
Ricavati in un'area che va da Ardenno fino a Tirano sono percorribili a
piedi, in auto, in moto e in bicicletta e consentono di ammirare anche
borghi antichi e importanti luoghi storici.
Iniziamo quindi questo lungo e piacevole viaggio tra la natura che si
snoda tra sei circuiti: il circuito del Maroggia, il circuito del
Sassella, il circuito del Grumello, il circuito dell'Inferno, il circuito
del Valgella ed infine il circuito di Baruffini.
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