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Una
delle abitudini che meglio caratterizzano i vtitleellinesi è quella di "non
gettare mai via niente perchè tutto potrebbe ritornare utile un giorno".
Frutto di tale natura parsimoniosa sono i pezzotti, tappeti rustici dai
colori vivaci e dai tipici disegni a fiamma, rombo e greche, che da
secoli ormai vengono tessuti nelle nostre valli. Tale lavorazione fu
probabilmente introdotta dagli arabi o dai monaci Umiliati, e non si
concentrava solo sulla produzione di tappeti, ma anche di lenzuola in
canapa e coperte. Famosa era la "pelórsc", telo usato dai pastori per la
copertura del "calécc".
In origine i pezzotti venivano confezionati con ritagli di vari tessuti
(cotone, lino, lana), vecchi abiti, stracci e pezze ridotti a strisce e
la canapa per il filo della trama. Oggi invece vengono impiegati
materiali di prima qualità provenienti dalle migliori tessiture di
Biella, Prato e della Brianza. Come molto spesso accade con le antiche
tradizioni, il risultato di questa lavorazione non ha oggi più nulla di
povero, ma anzi è alquanto raffinato.
Analoghi per ispirazione ai patchwork inglesi, coperte confezionate con
ritagli di tessuti disparati cuciti uno a fianco all'altro, i pezzotti
vengono realizzati in base ad un diverso processo, in quanto i cenci
vengono tagliati a strisce e poi tessuti.
I telai sono molto semplici e ancora oggi in legno; i pettini, che un
tempo erano costruiti con canne, sono ora fabbricati con materiali più
resistenti, mentre i licci, che permettono di tenere tesi i fili del
telaio, sono in acciaio.
La tessitura dei pezzotti era e rimane un'attività casalinga.
Inizialmente i pezzotti venivano utilizzati per i ripari del bestiame
sugli alpeggi, per preparare i sacchi per il grano saraceno, per battere
e far essicare la segale e per coprire il fieno. Anche oggi tale attività
resta un secondo lavoro, svolto dalle donne durante i ritagli di tempo.
Il centro di produzione più importante in Valtellina si trova ad Arigna,
paese che ha sempre goduto di una grande notorietà per questa sua
attività.
La lavorazione artigianale dei pezzotti è frutto della fantasia, della
genialità ma soprattutto della pazienza delle tessitrici. E' un lavoro
molto lungo e che non permette guadagni proporzionati alle ore spese al
telaio. La continuazione di questa antica tradizione non vuole perciò
essere una fonte di guadagno per chi la pratica, ma il tentativo di
rispettare e mantenere in vita vecchie tradizioni culturali e sociali.
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