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Variante
Omio: traversata dalla Omio alla Gianetti per il Passo Barbacan che
coincide con il giorno 2 per chi è partito da Novate Mezzola e sta
affrontando il tratto Brasca-Gianetti
Il vero sentiero Roma infatti, percorso da ovest ad est,
comincia da Novate Mezzola e dalla salita al rifugio Brasca, in val
Codera. È però possibile percorrerne una versione abbreviata, che parte
dal sentiero Risari, cioè dal rifugio Omio (m. 2100), in valle dell’Oro,
cui si sale dai Bagni di Masino in due ore e mezza. Tratteremo qui il
percorso relativa a questa variante del sentiero Roma.
Partendo dalla capanna si percorre, seguendo le bandierine
rosso-bianco-rosse verso nord, il sentiero Risari, lasciando alle spalle
il pizzo Ligoncio, che domina la valle, ed ignorando la deviazione per il
passo dell’Oro, che porta in val Codera.
Il panorama dal sentiero verso sud ed est è molto ampio: si intravedono,
sullo sfondo, i Corni Bruciati e le cime orobiche.
La salita al passo Barbacan sud-est inizia sfruttando un canalino. Il
primo tratto, in corda fissa, è facilmente superabile con un po’ di
attenzione. Poi il sentiero (foto sopra) piega a sinistra e sale
più tranquillamente, mentre alle spalle lo scenario che si
allarga. L’intaglio del passo, posto sulla costiera che scende dalla cima
del Barbacan al monte Boris, è, questo versante, poco evidente, e viene
facilmente raggiunto, a quota 2610. Dal passo, volgendo indietro lo
sguardo, si può scorgere la parte superiore della liscia parete ovest del
pizzo Ligoncio (m. 3032). Davanti agli occhi si apre invece l’imponente
anfiteatro della val Porcellizzo e della sua granitica testata. Oltre la
val Porcellizzo appaiono anche i Pizzi del Ferro, testata della valle
omonima.
Si tratta però, ora, di lasciare il passo alle spalle e scendere. Su
questo versante il sentiero richiede molta più attenzione, perché sfrutta
cenge esposte, e diventa pericoloso con neve o cattivo tempo. Le corde
fisse (foto a destra) aiutano la discesa. Alcuni punti più
tranquilli, nei quali si può sostare, permettono di ammirare la costiera
del Cavalcorto e, sullo sfondo, il Disgrazia ed i Corni Bruciati.
È però la val Porcellizzo (foto sotto) ad offrire lo spettacolo
più grandioso. La discesa, esposta nella prima parte, diventa un po’ più
tranquilla nell’ultima e conduce in breve tempo alla base della costiera,
ai piedi di un canalino che rappresenta una variante frequentata del
passo del Barbacan nord.
Nella foto si riconoscono, da sinistra, il pizzo Badile (m. 3308), il
pizzo Cengalo (m. 3370), i pizzi Gemelli (m. 3223 e 3262) e la cima di
Bondasca (o pizzo del Ferro occidentale, m. 3267). Il sentiero Risari
prosegue scendendo da uno sperone roccioso e, dopo essersi congiunto,
presso un grande masso, con il sentiero Roma che scende dal passo
Barbacan nord, punta verso nord-est, in direzione del già visibile
rifugio Gianetti. Si possono in questo tratto ammirare, a sinistra delle
più famose e citate cime della valle, la punta Torelli ed il monte
Porcellizzo, che dà il nome alla valle e che si trova a sud-ovest della
punta Torelli e del caratteristico Dente della Vecchia. A nord est del
monte Porcellizzo si trova il passo omonimo (cui si sale facilmente dalla
Gianetti), che conduce nell'alta val Codera). Al rifugio Gianetti (m.
2534) ci si può fermare a pernottare.
Il tempo di percorrenza è di circa 2.30 ore
Vai ora alla giornata n.3 del Sentiero Roma con il
tratto dal rifugio Gianetti al rifugio Allievi
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