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Itinerari

 

   

Dal rifugio Ponti, seguendo le abbondanti segnalazioni, si può salire al passo di Corna Rossa. Questo percorso si inserisce nel contesto del Sentiero Italia, lasciando quindi il Sentiero Roma.
Esso, nella sua prima parte, coincide con quello seguito dagli alpinisti che scalano il Disgrazia. Si attraversa il primo torrente che scende dal ghiacciaio di Preda Rossa, per poi salire sul filo della grande morena centrale che termina ai piedi del medesimo ghiacciaio.
Seguendo le bandierine rosso-bianco-rosse, si scende, quindi, sul lato opposto su un sentierino e, ignorate le indicazioni per il monte Disgrazia, si incontra, su un masso, la segnalazione del percorso per i rifugi Desio e Bosio.
Volgendo lo sguardo alle spalle si può distinguere nettamente la punta della Remoluzza e la costiera Remoluzza-Arcanzo; anche la bocchetta Roma è distinguibile.
La discesa termina sul greto del secondo torrente che scende dal ghiacciaio e che deve essere attraversato. Il sentiero è a tratti ben visibile, ma talora ci si deve affidare alle segnalazioni. Fra massi rosseggianti sempre più numerosi e con immagini sempre diverse del monte Disgrazia (alla cui sinistra si individua bene la sella di Pioda, a sua volta a destra del monte Pioda, vedi foto sopra), il percorso prosegue, passando a monte della seconda morena della valle, quella orientale, e giungendo ad un grande masso, la cui indicazione indirizza ad un nevaio che è presente anche a stagione avanzata e che deve essere risalito.
E' ora visibile la piccola depressione del passo, posto a sud della cima di Corna Rossa; il monte Disgrazia si defila sempre più dietro la dorsale della punta di Corna Rossa. Il nevaio va tagliato verso sinistra, o aggirato a monte, per poi iniziare la salita su un fondo costituito da terriccio, sassi mobili e massi talora scivolosi.
Per questo va affrontata con cautela: in un paio di punti corde fisse la rendono più sicura.
Sono pochi i punti esposti, ma conviene ugualmente salire senza fretta. Poco oltre il secondo punto attrezzato con corde fisse si raggiunge finalmente il passo.
La prima immagine che lo sguardo incontra è quella del versante destro della val Torreggio, alla quale si può scendere dal passo, per sostare al rifugio Bosio (vedi foto a sinistra). Volgendo lo sguardo a sinistra si vede il versante sinistro della val Airale, prosecuzione della val Torreggio. Più a sinistra ancora, ecco il rifugio Desio (m. 2836, vedi foto sopra a destra), chiuso perché pericolante: esso rimane oltre il crinale, per cui non è visibile per chi sale. Volgendosi ancora a sinistra si ammira la morena centrale di Preda Rossa, parte della costiera Remoluzza-Arcanzo e, sul fondo, alcune fra le più famose cime della val di Mello: i pizzi del Ferro, la cima di Zocca ed i pizzi Torrone. Ora il rifugio Ponte non è che un piccolo punto perso fra le gande.
Dal passo di Corna Rossa, attraverso la val Airale, si può scendere in val Torreggio il cui fondo è dominato dai Corni Bruciati. Visitato il rifugio Bosio, si può scegliere la discesa a Torre S. Maria, su un sentiero che percorre il versante destro della valle, oppure a Primolo e quindi a Chiesa Valmalenco, su un sentiero che ne percorre il versante sinistro per poi scendere all’alpe Lago di Chiesa.