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Raggiungere
il rifugio partendo dalla Val Gerola è semplice, anche se rappresenta
un'escursione abbastanza lunga. Il punto di partenza può essere Gerola
alta (m.1050): in tal caso si risale il lato sinistro idrografico della
valle della Pietra, fino a raggiungere il rifugio di Trona Soliva (m.1907).
Si può però partire anche dalla frazione di Laveggiolo, sopra Gerola (m.1571),
dove, lasciata la macchina nella piazzola nella quale si trova anche
l'edicola del Parco naturale delle Orobie, si imbocca una carrozzabile
chiusa al traffico che si dirige verso la val Vedrano, la si lascia ben
presto per un sentiero che se ne stacca a sinistra, per poi riprenderla
sul lato opposto della Val Vedrano. Dopo qualche tornante, la si lascia
di nuovo, seguendo un sentiero segnalato che sale ripido per qualche
tornante, per poi effettuare una lunga traversata verso sud-sud-ovest,
fino a raggiungere il rifugio di Trona soliva. Proseguendo sul sentiero,
si aggira un dosso e si guadagna la bocchetta di Trona (m.2092). Ci si
ritrova così sulla via del Bitto, tracciata in
età
molto antica. Seguendo le indicazioni per il rifugio S.Rita, si scende
per un tratto verso sinistra, per poi effettuare una lunga traversata
(quota 2020-2040) dell'alta Val Varrone, ignorando la deviazione per il
rifugio F.A.L.C. e quella successiva per la bocchetta di Piazzocco. La
traversata permette di ammirare il pizzo Varrone (m. 2325, vedi foto), il
cui profilo severo è caratterizzato dall'inconfondibile Dente del Varrone.
Terminata la traversata, ci si ritrova, dopo una breve discesa, alla
bocchetta della Cazza, presso la quale, a 1999 metri, sorge il rifugio S.
Rita. Il rifugio guarda al pianoro della val Biandino (vedi foto a
destra), al quale si scende facilmente, proseguendo sulla via del Bitto.
Toccato il pianoro, in breve tempo si raggiunge il rifugio, che si trova
in un gruppo di case fiancheggiato dalla chiesetta della Madonna della
Neve.
- Traversata al rifugio Grassi. Si segue una carrareccia
che sale alle Casere di Sasso (m. 1661). Qui si imbocca, sulla destra, un
sentiero che risale il fianco orientale della val Biandino, salendo ad
intercettare, sul crinale,
il Sentiero dei Solivi, che va seguito verso sinistra, cioè in direzione
sud-ovest, seguendo le indicazioni. Dopo circa un'ora si raggiunge il
rifugio, posto a quota 1987 (400 metri di dislivello). - Ascensione al pizzo dei Tre Signori, in due modi: tornando al rifugio S. Rita e percorrendo per un tratto il sentiero dell'alta Val Varrone, si imbocca la deviazione a destra (segnalata) per la bocchetta di Piazzocco e si sale poi, da questa, facilmente alla vetta (m.950 di dislivello, tre ore circa di tempo); oppure si sale al lago di Sasso (vedi sopra), lo si costeggia, seguendo i segnavia, sulla destra e si sale alla vetta dal versante meridionale (l'ultimo pezzo richiede il superamento di un canalino roccioso; anche in questo caso il dislivello è di m. 950 ed il tempo di circa tre ore).
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