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Il Rifugio Griera è situato poco sopra l'Alpe Campo sul versante sud
del Monte Legnone (m. 2610). Oltre al Legnone, alle spalle del
rifugio, il panorama può spaziare sulle Alpi Vtitleellinesi e Svizzere,
sul Pizzo dei Tre Signori (m. 2555) e sulla Grigna (m. 2410). Nel
fondovalle, al di là della Val Varrone possiamo vedere una parte del
Lago di Como e, in lontananza, il Lago di Lugano. Per raggiungere
il Rifugio Griera dal bivio di Galin su strada non asfaltatata ci sono
9 km. strada militare. La nuova gestione affidata a Serena Sironi
propone una cucina tipica con erbe locali, formaggi d'alpeggio e
tipicità territoriali varie ad alto valore biologico per una
caratteristica cucina casalinga che reinterpreta i sapori della
tradizione. Per informazioni: Serena tel. 333 849 66 61
Aperto tutti i giorni da giugno a settembre e poi solo fine
settimana.
Primo Itinerario: dalla SP 67 tra Pagnona e
Tremenico (Strada Militare del Legnone) Il Monte Legnone,
durante la Prima Guerra Mondiale fu interessato da lavori di
fortificazione della cosiddetta Linea Cadorna (caserme, cannoniere
trincee ecc.) che erano raggiungibili da strade che risalivano il
versante sud del monte protetto dal fuoco nemico. La stradina che
andremo a percorrere rappresenta parte di una lunga carrareccia che
saliva da Dervio fin quasi alla cima del Legnone. Oggi quell'opera è
diventata nel primo tratto la strada provinciale della Val Varrone;
sale poi, in buono stato di conservazione, dall'Alpe Gallino al
Rifugio Griera; e infine continua inerbita, a volte interrotta da
frane e ridotta a sentiero.
Uscita Dervio e imbocchiamo la strada della Val
Varrone. Superati Vestreno, Introzzo, Tremenico e Avano,
continuiamo in direzione di Pagnona. Dopo altri km. 2.6 troviamo
sulla sinistra la stradina che sale al rifugio. C'è posto per
parcheggiare solo tre auto in uno slargo della strada e qualcuna
altra lungo la carreggiata qua e là dove c'è qualche rientranza.
Un cartello indica: Alpe Gallino, Alpe Termine, Alpe Vesina, Alpe
Campo, Monte Legnone. Un altro cartello indica il Rifugio Griera.
L'intero percorso è in leggera e costante salita. E' percorribile
anche con un fuoristrada, previa richiesta dell'apposito permesso di
transito al comune di Pagnona, da Galin si sono 9 km al Rifugio.
Ci incamminiamo sulla sterrata
passando tra una staccionata e una casa. Superiamo delle vecchie
stalle e un'altra casa e continuiamo tra prati e alberi.
Raggiungiamo un bivio: a sinistra c'è un'altra possibilità di
parcheggio sotto un grande castagno; a destra invece un cartello
segnala il divieto di accesso agli automezzi non autorizzati.
Continuiamo sulla destra e troviamo il primo tornante destrorso nei
pressi di un vecchio castagno (m. 980). Poco sopra ci sono le
case dell'Alpe Gallino (m. 1012). Sul muro dell'ultima abitazione
c'è una statuetta raffigurante una madonnina. Alcuni gradini scendono
a destra nel prato.
Al secondo tornante (m. 1020) ignoriamo un
sentiero, ben segnalato con bolli bianco rossi, che si stacca sulla
destra. Proseguiamo con la sterrata. A sinistra, in alcuni tratti
senza vegetazione, possiamo ammirare un bel panorama sulla
sottostante vallata e su Tremenico. Passiamo sotto i fili
dell'alta tensione e continuiamo in un bosco misto di castagni,
faggi, betulle e noccioli.
Superato il terzo tornante (m.
1050), percorriamo un altro tratto con vista aperta sulla vallata.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra verso una vecchia baita.
Poco più avanti sulla destra c'è un palo dell'alta tensione. Tra
betulle e noccioli raggiungiamo il quarto tornante (m. 1105) e
passiamo accanto ad una vecchia stalla. A sinistra vediamo le baite
dell'Alpe Termine e un sentiero che scende. Poco dopo
raggiungiamo il quinto tornante (m. 1140). A sinistra c'è una bella e
vasta faggeta. Superiamo altri tre tornanti (m. 1165-1190-1210).
Una freccia rossa su di un albero indica un poco evidente sentiero
che scende a sinistra poco prima del nono tornante (m. 1235).
Ancora quattro tornanti (m. 1260-1270-1285-1340) poi, mentre
attraversiamo una faggeta, troviamo sulla destra un sentiero,
contrassegnato da bolli e strisce bianche, che conduce a Bedoledo (m.
1216) raccordando questo percorso con quello che sale da Pagnona
(vedi il secondo itinerario).
Al termine del bosco
raggiungiamo il quattordicesimo tornante (m. 1380). Qui gli alberi
sono più radi. Poi rientriamo nel bosco e troviamo sulla destra un
casello dell'acquedotto (m. 1415). Più avanti ignoriamo un
sentiero che scende a sinistra. Al termine del bosco continuiamo
tra prati e qualche albero. Raggiunto il quindicesimo tornante,
trascuriamo la stradina che continua diritta verso la già visibile
Alpe Vesina (m. 1431). Poco dopo una scritta su un sasso indica il
Rifugio Griera nella nostra direzione di marcia. Superiamo altri
due tornanti (m. 1465-1515) titleernando tratti nel bosco ad altri a
cielo aperto. Al diciottesimo tornante (m. 1585), accanto ad una
vasca di legno dove scorre dell'acqua, incontriamo il percorso
descritto nel secondo itinerario che proviene da destra. Alcuni
segnavia indicano in quella direzione: La Casniella, Belvedere a ore
0.10, Pagnona a ore 1, Premana a ore 1.50. Proseguendo invece vengono
segnalate: l'Alpe Campo a ore 0.10, Agrogno a ore 2.20, Roccoli Lorla
a ore 3.
Continuiamo tra prati e larici. Poi gli alberi
terminano e la vista si apre sulla sottostante vallata e su uno
spicchio del lago di Como. Più avanti sulla destra, una croce di
legno e una madonnina preannunciano l'arrivo all'Alpe Campo (m.
1647). Un cartellone riporta una cartina della zona e parla delle
strada militare che stiamo percorrendo e degli alpeggi Campo e Vesina.
Al diciannovesimo tornante ignoriamo un sentiero segnalato con alcune
bandierine che prosegue diritto. Poco dopo cominciamo a vedere il
rifugio più in alto a sinistra. A questo punto possiamo continuare
con un altro tornante oppure tagliare tra i prati con un sentierino
che sale direttamente al rifugio.
Tempo impiegato: ore 2.30 -
Dislivello: m. 784
Secondo Itinerario: da Pagnona
All'inizio di Pagnona (venendo da Premana), giriamo a sinistra in via
Roma e scendiamo verso la Piazza del Municipio. Poco più avanti c'è
un ampio parcheggio sulla sinistra che però non è utilizzabile al
sabato, giorno di mercato, dalle 7 alle 14 (m. 806). Lasciata
l'auto, prendiamo Via Centrale a fianco del Municipio. Giriamo poi a
destra in Via Legnone, una stradina a gradini con la quale risaliamo
il paese. Più avanti la pendenza aumenta; a lato c'è un corrimano.
Dopo un tratto con una staccionata a destra, raggiungiamo la
provinciale che in questo punto si chiama Via Concordato. Sul lato
opposto della strada inizia la mulattiera che sale al rifugio.
In titleernativa, anziché girare in Via Roma per dirigerci al
parcheggio, possiamo continuare con la provinciale; dopo due tornanti
sulla sinistra c'è posto per una diecina di macchine (m. 845). In
questo caso ci incamminiamo lungo la provinciale e dopo un centinaio
di metri troviamo sulla destra l'inizio della mulattiera.
I
segnavia indicano l'Alpe Subiale, l'Alpe Bedoledo e il Monte Legnone.
C'è anche un cartello che indica se il Rifugio Griera è aperto o
chiuso. Saliamo ripidamente tra le case con una bella mulattiera a
gradini. Dopo un po' troviamo sulla destra un corrimano in ferro.
Superate le ultime case continuiamo tra i prati. A lato del sentiero
c'è una staccionata di legno. Percorriamo un breve tratto in piano
su fondo in cemento passando accanto a un casello in cemento. Sulla
sinistra sale ripida una scorciatoia. Continuiamo con la
mulattiera che torna subito a salire. Un rivolo d'acqua passa in un
canale metallico sotto il percorso. Seguendo una staccionata alla
nostra destra raggiungiamo una casa e una stalla (m. 945). Ad un
bivio andiamo a sinistra, salendo ripidamente tra prati e qualche
albero. Più avanti da sinistra si innesta la scorciatoia. A
lato c'è nuovamente una staccionata che può fungere da corrimano nei
tratti più ripidi. Saliamo con alcuni gradini poi percorriamo un
breve tratto in piano. Indi torniamo a salire e raggiungiamo uno
slargo tra i castagni.
Poco più avanti ci sono una cappella
con una immagine della madonna, due panche, una fontana con una tazza
attaccata ad una catenella e un scritta che da il benvenuto a Subiale
(m. 1030). Subito dopo raggiungiamo le vecchie case del borgo,
quasi tutte ben conservate. Dapprima quasi in piano e poi in
salita risaliamo le strette stradine. Giunti all'ultima casa
vediamo alcuni segnavia che indicano: Subiale m. 1066; diritto il
sentiero DOL per la Casniella a ore 1.30, l'Alpe Campo a ore 1.50 e
il Rifugio Roccoli Lorla a ore 4.50; a destra Varroncello a ore 0.30,
Gianello a ore 0.40 e Premana a ore 1.
Dopo l'ultima casa
continuiamo tra prati e qualche albero. A sinistra c'è ancora una
staccionata in legno. Salendo con qualche zig-zag tra l'erba
raggiungiamo una santella contenente un piatto raffigurante una
madonna e due figure di santi affrescate sulle pareti laterali. Una
scritta recita: "A tutti i pagnonesi che su questi monti vissero di
faticoso lavoro ed umiltà. 1939" (m. 1150).
Poi raggiungiamo
Bedoledo (m. 1216). Tra le baite, lasciamo a sinistra il sentiero che
raccorda questo percorso con quello precedentemente descritto.
Andiamo a destra. Al termine dell'abitato, ad un altro bivio
andiamo a sinistra in salita entrando nel bosco. Troviamo poi un
altro bivio poco evidente e anche questa volta proseguiamo verso
sinistra e saliamo nel bosco con qualche ripido zig-zag.
Raggiungiamo un'altra biforcazione; qui è una freccia bianca a
indicare il cammino (m. 1340). Più avanti il bosco si apre sulla
sinistra e possiamo vedere la sottostante vallata (m. 1450). In
questo tratto alcune pietre ben sistemate fanno da gradino. Dopo
un tratto con poca pendenza, saliamo ripidamente con alcuni zig-zag
fino al termine del bosco (m. 1500).
Poco dopo raggiungiamo
una baita e due tavoloni all'ombra di un albero. Siamo alla Casniella
(m. 1524). Sulla destra c'è una croce in legno e un punto panoramico.
Una palina con dei segnavia indica di proseguire verso sinistra: Alpe
Campo a ore 0.20, Agrogno a ore 2.30, Roccoli Lorla a ore 3.10. Alle
nostre spalle vengono invece segnalati: Subiale a ore 0.40 e Premana
a ore 1.40. Riprendiamo a salire, ancora tra gli alberi. Ad un
bivio andiamo a sinistra e percorriamo un traverso tra radi larici.
Più avanti un sentiero, che arriva da destra, si unisce al nostro.
Poco dopo raggiungiamo un tornante della Strada Militare del Legnone
(m. 1585) e continuiamo come descritto nell'ultima parte del primo
itinerario.
Tempo impiegato: ore 2.20 - Dislivello: m. 928 |
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