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Come la pittura si riscatta
Ma proviamo a riflettere sulla vita di quest’uomo, che già all’ età di
quattordici anni dipingeva e nonostante le ristrettezze economiche è
riuscito ad inseguire il suo sogno, la sua vocazione di essere pittore.
Certo, per poter mantenere la famiglia ha dovuto “piegarsi” all’opera su
commissione, ma sfido chiunque ad eseguire con così grande maestria
qualsiasi opera.
Il suo rammarico è magari quello di avere speso il tempo migliore per
opere magari di poco valore artistico. Ma provate a pensare al giovane
Vitali che riusciva a compiere fino a venti tele al giorno, e che tele!
Le cosiddette Opere commerciali non portano la firma del Maestro, forse
perché essendo obbligato a farle per guadagnare ed essendo i quadri
stessi sottopagati e facilmente commerciabili la sua decisione è stata di
firmarsi con diversi pseudonimi a seconda delle tematiche. E allora
troviamo serie di vedute parigine, fiori, personaggi, dipinti con estrema
plasticità e maestria.
Lui stesso non ama parlare di questo periodo, a fatica sono riuscita a
farmi prestare qualche foto per portare testimonianza del suo operato da
anonimo, quando ancora era conosciuto solo a pochi. Del resto i veri
quadri dell’artista Vitali sono nati quasi di nascosto, a riposo dal
lavoro seriale. Lui stesso racconta che a volte era preso da sconforto a
pensare al suo talento sprecato per opere di maniera. Forse la colpa è
anche della sua timidezza o del fatto di non sentirsi all’titleezza dei
grandi Maestri.
Raccontandomi del suo incontro con Testori disse che si vergognava a
svelargli il suo lavoro passato. Ma quando ha trovato il coraggio di
farlo è rimasto stupito dal fatto che Testori elogiasse il suo operato e
aprisse lui gli occhi facendo notare che ogni presunto artista che fosse
riuscito a realizzare opere così artistiche se ne sarebbe dato vanto; e
che anzi la colpa fosse stata degli spregiudicati mercanti che lo
sottopagavano obbligandolo a dipingere quasi meccanicamente.
Testori fece notare anche che sarebbe bastato scegliersi un mercato
diverso, un mercato, se così si può dire, di serie A; solo così sarebbe
stato apprezzato per quello che è: un solo quadro avrebbe fatto
guadagnare lo stesso valore, e forse anche più, dei venti prodotti
serialmente.
L’ incontro con Testori diede forza a Vitali e forse lo fece rendere
conto delle sue capacità. Da quel giorno il nostro artista ha preso
coscienza delle sue capacità ed è stato inserito in un mercato di più
alto livello. Ora bastava la vendita di un solo quadro per sopperire alle
varie esigenze.
A fine capitolo porto l’esempio di alcuni dei suoi elaborati compiuti tra
gli anni 1965-1970 quando ancora non era noto al grande pubblico.
Rappresentano i ritratti dei suoi figli o della cognata; si rimane
stupiti dal segno, dalla bravura con la quale sono stati eseguiti.
Pensare che tali tele siano state eseguite in maniera seriale per motivi
di sussistenza non toglie alcun valore al suo operato, anzi, a mio
parere, amplifica il nostro elogio nei suoi confronti.
Mi piacerebbe farvi parlare con lui per vedere con quale modestia mostri
le sue opere, quasi non fossero sue. Della maggior parte dei quadri non
conosce nemmeno la locazione, però tiene uno scaffale di album di
fotografie dei quadri vecchi, sono tanti e non li ha nemmeno fotografati
tutti.
E’ stato un allenamento duro ma per fortuna i riconoscimenti sono
arrivati, anche se relativamente tardi.
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