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Pittore Vitali G.

Un paese che si apre sul mondo

   

Per Vitali il luogo per eccellenza dello spirito è Bellano, qui ha le sue radici profonde. Lui, artista non di paese, trova nelle vie e nell’aria l’”altra terra “ in cui far viaggiare la propria immaginazione; non è paesaggista, non ritrae quasi mai scorci di paese, naturali. A lui interessa la vita che essi nascondono; il paesaggio è sempre pretesto per far affiorare dell’altro. Il paese sul lago, La pradegiana , La piazza del poeta , Passaggio a livello non sono ritratti direttamente, en plein air, ma rielaborati attraverso lo strumento della memoria e del tempo che modifica le prospettive e i particolari. Per Vitali la natura e gli esterni non sono scandagliati con un puro atto conoscitivo che si estende in direzione dell’oggetto, ma in direzione opposta. E’ la natura, la strada, il paese stesso che vanno verso Vitali, che si indirizzano verso il suo studio. Artista dall’immaginazione fortemente concreta, rielabora ciò che ha visto e conosciuto, facendo perdere al dato reale ogni valore di contingenza e sconfinando nel mondo della fantasticheria, quasi in un sogno ad occhi aperti. Solo in questo modo il paese acquista una sua identità, e quindi un proprio carattere materiale. In questo labirinto Vitali ha trovato il suo centro, non è un borgo chiuso su se stesso ma un paese che si apre sul mondo, e del mondo percepisce ogni movimento. Un piccolo mondo di paese, visto ora con sorridente ironia, ora con dolorosa partecipazione, ma sempre rappresentato con un’intensità poetica che colloca quest’opera a livelli decisamente europei.
Vitali traduce tutto ciò in provocazioni che continuamente si sfaldano e ricompongono sulla tela o sulla lastra incisa.



IL CECIO
Il “Cecio” ha sempre avuto la cucina, in contrada, piena di scarpe che non aggiustava mai e che la gente non aveva più ritirato: una montagna di scarpe. Nel poco spazio libero che restava, lui lavorava, faceva da mangiare, viveva. Ha sempre girato tutta la notte e sapeva tutto quello che succedeva in paese.
Lavorava quando voleva, di giorno o di notte; è sempre stato un uomo libero, come lo è ancora adesso.