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Il
Parco Nazionale dello Stelvio si estende su una superficie di 134.620
ettari, nel cuore delle Alpi Centrali. E' quindi uno dei territori
protetti più grandi ed interessanti d'Europa. La visita, le
escursioni e le osservazioni faunistiche sono possibili lungo tutti i
mesi dell'anno, ma il periodo migliore è sicuramente quello estivo.
L'ISTITUZIONE
Il Parco Nazionale dello Stelvio è stato istituito il 24 aprile 1935
con la legge n. 740. Inizialmente le sue dimensioni erano più ridotte
rispetto quelle attuali: si estendeva infatti attorno al massiccio
dell'Ortles-Cevedale e interessava le province di Bolzano (Val
Venosta), di Trento (Valli di Peio e di Rabbi) e di Sondrio
(Valtellina). La sua gestione era di competenza dell'Azienda di Stato
per le Foreste Demaniali mentre la sorveglianza era affidata al Corpo
Forestale dello Stato. Nel 1977 il Parco andava ad inglobare anche la
Val Grande e la Valle dei Messi in provincia di Brescia e
successivamente il massiccio del Sobretta, parte del massiccio del
Serottini, la Valle di Fraele con la Valle del Gallo e la bassa Val
di Livigno. Dopo lunghe trattative si è giunti alla creazionedi un
istituto che garantisca un'amministrazione unitaria del complesso: il
Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio organizzato in quattro
organi gestionali operativi.
ASPETTI GEOLOGICI e MORFOLOGICI
Il territorio del Parco Nazionale dello Stelvio è formato da due
unità tettoniche che sono scorse l'una sull'altra durante il periodo
della formazione della catena alpina. Il luogo dove questo fenomeno è
testimoniato nel modo più evidente è la Val Zebrù, il cui versante
sinistro è costituito da rocce
di natura metamorfica, mentre il destro da rocce di natura
sedimentaria. I tipi di rocce più diffuse sono le filladi (Bormio),
gli gneiss (monte Tonale), i marmi bianchi (Val Canè), ai quali vanno
aggiunti particolari affioramenti magmatici che hanno dato luogo a
numerosi giacimenti minerari (la Cima della Miniera in alta Val Zebrù
e il Pizzo del Ferro in Val Fraele).
L'unicità del Parco dello Stelvio si esprime anche attraverso il suo
patrimonio glaciale: il ghiacciaio dei Forni che si estende per circa
13 kmq; il ghiacciaio delle Cime di Campo, del Cristallo, della
Thurwieser e del Madaccio nell'area del Passo dello Stelvio-Livrio;
la Vedretta dei Castelli, della Miniera, dello Zebrù e di Campo.
FIUMI E LAGHI
I corsi d'acqua principali appartenenti a questo territorio sono
l'Adda, l'Oglio e il Frodolfo, tutti alimentati dalle acque di
torrenti laterali. I laghetti alpini occupano piccole conche glaciali
formate da sbarramenti morenici. Tra i principali e più
caratteristici annoveriamo il Lago Bianco del Gavia, il Lago Nero di
Trela, il Lago del Confinale, il Lago della Manzina, il Lago
delle
Rosole e i laghetti d'Alpisella.A questi dobbiamo aggiungere i grandi
laghi di San Giacomo e di Cancano in Valdidentro e quello di Livigno,
i quali, pur essendo artificiali, si sono ormai fusi in questo
territorio e contribuiscono a determinarne il quadro ambientale.
LA FLORA E LA FAUNA
Il Parco può essere diviso in quattro fasce titleitudinali. La più
bassa è definita antropica ed è caratterizzata dalla presenza
dell'uomo con i centri abitati del fondovalle e i terreni coltivati.
Segue poi la fascia della foresta di conifere, quella dei pascoli
alpini e infine, oltre i 2900-3000 metri, quella del deserto nivale.
Si generano perciò numerosi microclimi particolari, dove un gran
numero di specie vegetali possono trovare il proprio habitat. Tra le
specie più rare ricordiamo la primula della Val Daone, sulle rupi del
Gavia, la sassifraga di Vandelli in Val del Braulio, la miricaria
germanica nel greto del Frodolfo, il garofano dei ghiacciai in Val
Cedec, il semprevivo di Wulfen e la pianella della Madonna.
Il versante orografico sinistro della Valfurva è ricoperto da un
esteso bosco di abete rosso, pino cembro e larice. La bassa valle dei
Forni presenta un raro esempio di pineta pura di pino cembro. Il
versante della cresta di Reit, del Monte Scale e della Valle di
Fraele è ricoperto da un vasto bosco di pino mugo.
Nel parco vivono tutti i rappresentanti della tipica fauna alpina (ad
eccezione dei grandi predatori estinti nel secolo
scorso): un migliaio di cervi, altrettanti camosci, centinaia di
stambecchi e caprioli, marmotte, ermellini, scoiattoli, tassi, volpi
e lepri alpine. Presenze illustri sono l'aquila e l'avvoltoio degli
agnelli. Da ricordare anche i picchi, i corvidi, i passeriformi e i
tetraonidi.
IL PAESAGGIO CULTURALE
Ogni valle appartenente al parco presenta aspetti geomorfologici,
naturalistici e paesaggistici esclusivi e conserva testimonianze di
architettura rurale particolari. E' possibile osservare dimore di
epoche e tipologie diverse: dalle più antiche interamente in legno a
quelle più recenti di pietra e legno o interamente in pietra. Molto
importanti inoltre sono le antiche vie di comunicazione che
testimoniano come Valtellina e Valle Camonica fossero percorse fin
dal Medioevo da eserciti, viaggiatori e commercianti (la Via
Imperiale e la strada dello Stelvio).
Vi invitiamo inoltre a visitare le pagine del sito dedicate a Bormio
e a Livigno per ampliare le vostre conoscenze sulla zona e trovare
numerose curiosità. |
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