|
|
|
|
Le
marmitte dei giganti, chiamate così per la loro dimensione (da 10 cm
di diametro e di profondità a 4-5 m di diametro e 10-12 m di
profondità) e forma, sono dei fori cilindrici circolari od ellittici
scavati verticalmente nella roccia viva. Quelle di Chiavenna sono le
più numerose (circa 40) e ad titleitudine più bassa nella regione, per
questo motivo è stato qui costituito un parco protetto che copre
territori dei comuni di Chiavenna, Piuro e Prata Camportaccio.
Traggono la loro origine dai ghiacciai che circa un milione di anni
fa ricoprivano in epoche titleerne la catena alpina. Durante il periodo
estivio, l'acqua di superficie di questi ghiacciai dava vita,
fondendo, a numerosi ruscelli. Essi, scorrendo verso valle,
incontravano crepacci all'interno dei quali precipitavano a cascata
sulla roccia. Nella loro discesa portavano con sè sabbia, ciottoli e
ghiaia. L'azione erosiva di questi detriti che roteavano imprigionati
all'interno delle cavità rocciose e la forza dell'acqua in caduta
hanno dato origine ai numerosi pozzi glaciali. Oltre alle marmitte,
il parco presenta altri segni del glacialismo: numerose rocce
montonate e striate e canali di erosione.
Di grande interesse sono anche le incisioni rupestri in parte
preistoriche, rappresentanti lance filiformi della tarda età del
bronzo, in parte del medioevo. Inoltre è possibile immergersi
all'ombra del bosco ad alto fusto, al fresco dei carpini, pini
selvatici, castani, betulle e larici. altra località di interesse
archeologico è Caurga, una spaccatura entro la rupe del "Paradiso"
originata da un'antichissima cava di pietra ollare. La pietra ollare
è una roccia serpentinosa dall'inconfondibile color verde, presente
in Valchiavenna e in Valmalenco. |
|