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Il rifugio
Marinelli Bombardieri, sulle Alpi Retiche, in Valmalenco, è situato a
2813 metri di altezza, nel gruppo del Bernina, in comune di Lanzada. E'
uno dei più belli dell'intera Valtellina, vista la sua grandezza e la sua
posizione, che permette di avere una visuale perfetta sull'intera parte
italiana del gruppo del Bernina. E' stato il primo ad essere costruito
sulle Alpi lombarde dal C.A.I.
Il sentiero Italia e l'alta Via della Valmalenco sono due degli itinerari
programmati che portano gli alpinisti a passare da questo rifugio che
venne innaugurato nel 1880 con il nome di rifugio Scerscen (dal nome del
ghiacciaio che si prolunga alle sue spalle, colando dal Bernina e dal
Roseg); due anni più tardi venne nominato rifugio Marinelli; in seguito
venne aggiunto un altro cognome eccellente: Bombardieri.
Dopo aver rinunciato a scalare il Bernina nel 1876, Damiano Marinelli,
membro del C.A.I. di Firenze, fu il promotore della costruzione di questo
rifugio. Evidentemente la mancanza di rifugi alpini era un grande
ostacolo per imprese di così grande portata, e così l'alpinista si sentì
in dovere di dare il suo sincero consiglio al popolo malenco; tale
consiglio fu ringraziato da queste genti, dopo il benessere che conseguì
dal turismo alpinistico.
Marinelli
inoltre, spesso accompagnato da guide e portatori eccellenti, partecipò
alla storia dell'apertura delle cime della Valmalenco. In particolare,
annoverò fra le sue imprese due grandi scalate: nel 1877 (23 luglio) la
prima "via italiana" al Pizzo Bernina (fino a quel giorno conosciuto per
le ascensioni svizzere engadinesi) e nel 1881 (14 luglio) la prima
ascensione al Pizzo Roseg lungo il canalone centrale, il futuro "Canalone
Marinelli". Perì pochi giorni dopo, il 13 agosto, sul Monte Rosa, lungo
un canalone della Dufour, tradito, insieme allasua cordata, da una
valanga.
Luigi Bombardieri legò il suo cognome a questo rifugio dopo il 1957,
quando perì tragicamente, il 28 aprile, cadendo con un elicottero sul
ghiacciaio di Caspoggio. Il Bombardieri era, oltre che un grande amante
delle nostre vette, il Presidente del C.A.I. di Sondrio. Ancora oggi,
lungo il sentiero che dal rifugio Carate porta ai piedi della Marinelli e
della bocchetta di Caspoggio, si possono vedere i resti di quell'elicottero,
lasciati sul luogo a ricordo del Bombardieri e degli altri membri
dell'equipaggio.
Il rifugio è raggiungibile proveniendo dal rifugio Carate Brianza (m.2636)
a cui rimandiamo per l'itinerario sin lì. Dalla Carate, in 45 minuti,
attraverso la Bocchetta delle Forbici, si raggiungono i piedi della
vedretta di Caspoggio con un sentiero pianeggiante, innevato fino a
Luglio. Da qui in 20 minuti si risale lo sperone roccioso al culmine del
quale è posto il rifugio. Non raramente nei pressi di esso si fanno
piacevoli incontro con stambecchi parecchio amichevoli.
La
Marinelli è un punto strategico per l'ascensione alle imponenti cime del
gruppo del Bernina, che l'abbracciano lungo un semi-cerchio che dal passo
Scerscen, a nord ovest, giunge alla bocchetta di Capoggio, a sud est. Da
Nord-Ovest a Nord-Est menzioniamo le più importanti: Piz Gluschaint (m.3594),
I Gemelli (m.3497), La Sella (m.3584), Piz Roseg (m.3920), Piz Scerscen
(m.3971), Pizzo Bernina (m.4049), Piz d'Argient (m.3945), Piz Zupò (m.3995),
Piz Palù (m.3905).
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