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Il
rifugio Bignami sorge su di un poggio nei pressi dell'Alpe Fellaria, da
dove si possono contemplare il lago artificiale (diga di Gera)
sottostante e la maestosa seraccata del Ghiacciaio di Fellaria, che
chiude la valle verso nord. Per accedervi si imbocca il sentiero che
parte dalla diga dell'Alpe Gera (m.2024), raggiungibile percorrendo la
strada, asfaltatata che da Lanzada porta a Campo Franscia, e da qui, in
parte, su sterrato fino alla diga di Campomoro, dove si abbandona l'auto
(la strada che collega i due sbarramenti a volte è chiusa al traffico
privato, per la minaccia di caduta massi).
Raggiunta la base del grande sbarramento della diga di Gera, si sale per
un camminamento e lo si attraversa, portandosi così sul lato opposto
(occidentale) del lago. Il sentiero prosegue dolcemente a mezzacosta
lungo le pendici orientali del Sasso Moro e permette un buon colpo
d'occhio sul lago artificiale e sulla vicina Val Poschiavina, che si
osserva sul lato opposto. Bisogna però fare attenzione, come ammonisce
anche un cartello, alla caduta di sassi che, soprattutto ad inzio
stagione, rappresenta un pericolo dal quale guardarsi. Superato un tratto
caratterizzato da pendii erbosi, si guadagna quota più velocemente con
alcuni tornanti che, in breve tempo, conducono al rifugio. L'escursione
comporta circa un'ora di camminata per superare circa 400 metri di
dislivello.
Il rifugio è intitolato, per volere della madre, a Roberto Bignami, morto
nel 1954 sul monte Api in Himalaya, :"...perchè suo figlio abbia un luogo
dove riposare nella luce dei monti che amava e nell'affetto degli uomini
che gli furono amici...".
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