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Aquila

   

Aquila Nome comune riferito a numerosi uccelli rapaci inclusi nell'ordine dei falconiformi. Della stessa famiglia degli accipitridi, a cui appartengono le aquile, fanno parte anche le poiane, i nibbi, le arpie, i grifoni, gli sparvieri, i capovaccai, le albanelle e alcuni avvoltoi. Le aquile sono predatori diurni che si nutrono di pesci, piccoli mammiferi e, talvolta, di altri uccelli e di carogne di animali morti. Alcune tra le loro caratteristiche distintive sono il becco uncinato, la vista acuta, le zampe ricoperte di piume e gli artigli lunghi e robusti. Come avviene nella maggior parte degli uccelli rapaci, la femmina in genere è più grande del maschio. Numerose specie corrono il rischio dell'estinzione.

Aquila reale

L'aquila reale (Aquila chrysaëtus) è distribuita in quasi tutto l'emisfero settentrionale. La si avvista in gran parte dell'Eurasia, tranne che in Francia e negli stati nordorientali confinanti. In Italia, un tempo presente su tutto il territorio nazionale e in particolare sull'arco alpino e sulle isole, è oggi molto rara.

Caratteristiche fisiche

La femmina dell'aquila reale raggiunge una lunghezza di circa 1 m dall'apice del becco alla punta della coda e ha un'apertura alare di circa 2 m; pesa in media 5 kg, mentre il maschio, più piccolo, non supera generalmente i 3,8 kg. Una caratteristica particolare della specie è che le zampe sono coperte di piume fin sulle dita, mentre nelle altre aquile e nella maggior parte degli uccelli la parte inferiore della zampa è nuda. Sul corpo il piumaggio è marrone scuro, con una sfumatura dorata dietro la testa e sul collo. La coda degli adulti è marrone, solcata da alcune bande più chiare; quella degli uccelli immaturi è bianca con una banda terminale marrone scuro.

Nido e abitudini riproduttive

In genere l'aquila reale costruisce il nido su sporgenze o anfratti di pareti rocciose, meno frequentemente sulla cima degli alberi più titlei. Il nido, spazioso e grossolano, è fatto di ramoscelli e viene riutilizzato da un anno all'altro; gli uccelli continuano ad aggiungervi bastoncini fino a che l'intera struttura può misurare circa 1,8 m di diametro e 1,5 m di altezza. L'aquila è un uccello monogamo; in aprile, dopo un periodo di corteggiamento iniziato a gennaio, la femmina depone due uova (raramente uno o tre), bianche e screziate di marrone. Alla schiusa, i piccoli, inetti, sono coperti di solo piumino; in genere sono in grado di volare già dal mese di agosto, ma rimangono con i genitori fino all'inverno o alla primavera successiva. La dieta dell'aquila reale è costituita principalmente da mammiferi che variano per dimensioni da quelle del topo a quelle del cervo. Molto spesso, nella stagione riproduttiva, per fornire carne tenera ai piccoli le aquile catturano anche gli uccelli e se c'è scarsità di prede vive non disdegnano neppure le carogne.

Aquile affini all'aquila reale

Esistono otto specie strettamente imparentate con l'aquila reale, tutte eurasiatiche. La più piccola è l'anatraia minore (Aquila pomarina), caratterizzata da un'apertura alare di circa 1,5 m, che compie lunghe migrazioni dall'Europa centrale fino al Sud Africa. Un'altra specie mediterranea è l'aquila minore (Hieraëtus pennatus). L'aquila del Bonelli (Hieraëtus fasciatus) è confinata principalmente alla Spagna e alla Grecia; un tempo stazionaria anche in Italia, è oggi assai rara su tutto il territorio nazionale. La specie più grande è l'aquila dalla coda lunga dell'Australia (Aquila audax), prevalentemente nera e con un'apertura alare di circa 2 m.

Aquila di mare

Si chiamano aquile di mare le specie di accipitridi del genere Haliaëtus. Vivono nelle regioni costiere e nelle vicinanze dei laghi e dei corsi d'acqua, dove si nutrono prevalentemente di pesci. Più che con l'aquila reale, le aquile di mare hanno affinità con alcuni tipi di avvoltoi. Il becco è più lungo e pesante di quello delle aquile reali e negli adulti è di colore giallo brillante anziché grigio; la parte inferiore delle zampe è priva di piume.

Specie di aquile di mare

L'aquila di mare propriamente detta (Haliaëtus albicilla) ha una distribuzione paleartica; in Italia, rara, nidifica in Sardegna. La sua apertura alare può raggiungere i 2,5 m ed è di colore grigiastro con la testa più chiara. L'aquila di mare dalla testa bianca (Haliaëtus leucocephalus) è l'emblema degli Stati Uniti. Il suo areale spazia dall'Alaska alla Florida; gli individui di maggiori dimensioni si trovano nella parte più settentrionale dell'areale. I giovani di questa specie non hanno la testa e la coda bianca tipiche degli adulti, ma impiegano quattro-cinque anni per raggiungere la livrea definitiva. Rispetto ad altri accipitridi, l'aquila di mare dalla testa bianca è un pescatore e un cacciatore relativamente maldestro; cattura principalmente pesci morti o malati, o quelli che si spingono in acque basse per deporre le uova. A volte deruba i falchi pescatori, disturbandoli in volo fino a far loro abbandonare la preda. L'aquila di mare di taglia maggiore è l'aquila di mare di Steller (Haliaëtus pelagicus), che vive nelle aree costiere dell'Asia nordorientale e a volte visita le isole Aleutine e le Pribilof dell'Alaska.

altre aquile

Le aquile tropicali sono fra i più grandi rapaci del mondo. Fra queste, l'arpia (Harpia Harpya) pesa poco meno di 5 kg. Un tempo diffusa nelle foreste vergini delle pianure comprese tra il Messico meridionale e l'Argentina settentrionale, oggi questa specie è in pericolo di estinzione a causa della devastazione del suo habitat. Si nutre principalmente di mammiferi arboricoli come scimmie, bradipi e opossum. Il dorso è nero e le parti inferiori sono bianche, con una banda nera che attraversa il torace. La testa grigio pallido è sormontata da una doppia cresta che, quando viene eretta, conferisce all'uccello un aspetto simile a quello di un gufo. La specie eurasiatica più affine all'arpia è l'aquila delle scimmie (Pithecophaga jefferyi), uccello emblema delle Filippine, che ormai vive solo nelle aree montane più remote delle isole maggiori. Il biancone (Circaetus gallicus), diffuso invece nella regione mediterranea, si nutre perlopiù di rettili, come pure le aquile dei serpenti, un gruppo di accipitridi di taglia piccola o media che vivono nelle regioni tropicali e subtropicali dell'Eurasia e dell'Africa. Il falco giocoliere (Terathopius ecaudatus), diffuso nelle zone aperte dell'Africa tropicale, ha una silhouette inconfondibile, caratterizzata da ali lunghe e ampie e coda eccezionalmente corta; a differenza delle altre aquile, si nutre perlopiù di carogne.

Cure parentali

La strategia riproduttiva dell'aquila, come in generale quella degli uccelli e di molti animali superiori, consiste nel generare pochi piccoli, ma di prestare loro cure parentali raffinate. Tale strategia si differenzia da quella di molti altri animali, soprattutto invertebrati e pesci, che producono un titleissimo numero di uova, in modo da mantenere alta la probabilità di sopravvivenza senza prestare alcun tipo di cure parentali.

Dopo il periodo dell'incubazione, che nell'aquila reale dura 6 settimane, la maggior parte delle specie alleva solo uno o due piccoli per covata. Nella maggioranza dei casi il ruolo del maschio è quello di procacciare il cibo e di portarlo alla femmina, che si occupa di distribuirlo ai nidiacei (fa eccezione il maschio dell'aquila reale, che si prende cura dei piccoli fin dalla schiusa). La femmina in genere resta invece all'interno o nei dintorni del nido finché i piccoli, dapprima coperti di solo piumino, non mettono le penne; solo dopo riprende la caccia, sollevando in parte il maschio da questo compito. Una volta cresciuti, i piccoli restano nei pressi del nido per un certo periodo, durante il quale vengono ancora nutriti dai genitori. I tempi necessari ai piccoli per raggiungere l'indipendenza dai genitori variano da specie a specie.

Classificazione scientifica: Le aquile appartengono alla famiglia degli accipitridi, dell'ordine dei falconiformi, classe uccelli, phylum cordati.