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Morbegno
è il centro principale della Bassa Valtellina. Ha una popolazione di
circa 11 mila abitanti, la sua superficie è di circa 15,68 kmq e si
trova a 248 metri s.l.m. E' l'unica cittadina della zona che si
estende da un versante montuoso all'altro. E' coronata infatti a nord
dalle Alpi Retiche e a sud dalle Alpi Orobie. E' attraversata dal
fiume Adda e dal torrente Bitto che scende dalla Val Gerola.
Morbegno è sicuramente uno dei comuni più vivaci dal punto di vista
economico e culturale dell'intera provincia. La zona ha conosciuto un
precoce sviluppo industriale (filande, lavorazione del rame e del
ferro) ed è ancora oggi un centro trainante del manifatturiero,
favorito dalla sua localizzazione geografica e dalla vicinanza con le
aree industrializzate di Lecco e Milano.
CENNI STORICI
Il nome deriva probabilmente dal latino "morbus" (malattia), che si
pensa sia stato attribuito dagli antichi abitanti fuggiti dal
fondovalle divenuto malsano. Non vi sono certezze sull'origine di
questa ridente cittadina. Si suppone che il primo nucleo abitativo
sia sorto attorno alla chiesetta carolingia di San Martino e venisse
definito "Mosergia", luogo paludoso. Il termine "Morbegno" compare
soltanto nel XI sec. A causa della sua posizione strategica dovuta
alla vicinanza di numerose vie di transito, il territorio di Morbegno
viene aspramente conteso da Como e da Milano. Durante il periodo
longobardo costituisce, insieme a Talamona, Delebio, Dubino e
Samolaco, una "curtis regia", una specie di centro economico,
giuridico e amministrativo autonomo. Col dominio franco ha inizio il
feudalesimo e la Valtellina viene donata al Monastero di San Dionigi
nel 775. La popolazione contadina abita in parte nella zona montuosa
e in parte nelle contrade di pianura, fra le quali la più antica è
probabilmente Serta. Nel X sec. la dinastia tedesca degli ottoni crea
una situazione di convivenza tra la popolazione cristiana e
l'autorità imperiale, autorità che in Valtellina si sovrappone
duramente a quella del Vescovo di Como e di Coira. Il destino di
Morbegno è rimasto a lungo legato al dominio di alcune famiglie tra
cui i Gaifassi e i Castelli di Sannazzaro la cui dimora è oggi Casa
Comunale. Nel 1335 il Duca di Milano Azzone Visconti si impadronisce
di Como ottenendo insieme la Signoria della Valtellina e Valchiavenna
e nel 1350 anche la Contea di Bormio. Il territorio viene diviso in
terzieri e Morbegno, dopo aver giurato fedeltà a Milano, diventa
capoluogo del Terziere Inferiore. Si assiste poi ad un lungo periodo
di lotte faziose e di persecuzioni intervallate da amnistie e
predicazione dei dominicani e dei francescani. Nel 1447 Morbegno si
unisce alla repubblica Ambrosiana. Il 1498 è un anno tragico per la
popolazione morbegnese, decimata
dalla peste, da alluvioni e da saccheggi. Nel 1512 inizia il dominio
dei Grigioni, i quali vengono inizialmente accolti pacificamente. In
seguito problemi religiosi si intrecciano ad interessi economici e
strategici per il controllo dei passi alpini. Queste tensioni portano
ad una insurrezione, chiamata il "Sacro Macello" (1620) durante la
quale gli insorti riescono a conquistare il dominio della valle fino
ai passi. Pochi giorni dopo il territorio viene riconquistato dai
Grigioni grazie all'offerta di maggiori garanzie, soprattutto
religiose, ratificate con il "capitolato di Milano" del 1639. Nel
1797 Napoleone sottrae la Valtellina al domino dei Grigioni e la
unisce alla Repubblica Cisalpina. Morbegno è nominata capoluogo del
Dipartimento dell'Adda e dell'Oglio. Nel 1799 i francesi devono però
cedere la Valtellina agli austriaci. L'Ottocento ècaratterizzato da
calamità naturali ed epidemie che devastano l'intera zona. Centinaia
di persone rimangono vittime della peste e a Morbegno un'unica
contrada sembra sia rimasta miracolosamente indenne: la contrada che
ancora oggi chiamiamo Borgosalvo.
In seguito alla costruzione della stazione ferroviaria (1893), della
nuova Strada Statale (1939) e del palazzo scolastico, il borgo
originario, collocato all'uscita della valle del Bitto, si amplia
verso il fondovalle.
PASSEGGIANDO PER MORBEGNO
Pur essendo un piccolo centro di una zona tanto decentrata come la
Valtellina, Morbegno conserva e offre ai visitatori numerosi tesori e
testimonianze storiche. Suggeriamo una visita a piedi per le vie
della cittadina, iniziando dalla vecchia strada nazionale (che passa
dal paese di Regoledo di Cosio Vtitleellino) attraverso
la quale giungiamo subito nel cuore antico di Morbegno. Ammiriamo
sulla sinistra la Chiesetta di San Rocco, in stile neoclassico, e
attraversiamo il ponte vecchio sul Bitto, sul quale troviamo la
statua di Giovanni Nepomuceno (G.B. Adami, 1756). Invece di
proseguire a sinistra lungo la strada principale, saliamo lungo via
Malacrida dove è d'obbligo una visita al prestigioso Palazzo
Malacrida. In questa zona si trova anche la così detta "Corte dei
miracoli", la più antica casa a corte caratterizzata da archi in
cotto. Lungo la vecchia via Priula vi sono antichi palazzi e la
cappella privata dell'Angelo Custode risalente al XVII sec. In Piazza
Marconi osserviamo una bella fontana in granito del 1880. Prendendo
via Malaguccini si incrocia via Pretorio dalla quale si giunge in
piazza III Novembre dove ha sede un caffè un tempo circolo
intellettuale. E' situato in un edificio del Settecento il quale
presenta una facciata in stucco e balconi in pietra scolpita.
Proseguendo giungiamo in piazza Mattei, meglio conosciuta come piazza
"Cappuccini" in quanto nel '600 sorgeva qui il convento dei
Cappuccini. Attraverso via San Giovanni raggiungiamo la piazza su cui
si affaccia la Collegiata di San Giovanni Battista. Una piccola
viuzza ci conduce nella pittoresca via Garibaldi dove troviamo il
palazzo dei Conti Paravicini, ora casa Caccia Dominioni, che reca sul
portale lo stemma di famiglia. Un'altra stretta via conduce al
palazzo comunale risalente al '500. L'edificio era in origine dimora
dei nobili Castelli di Sannazzaro. Sul portale osserviamo lo stemma
di Morbegno: due chiavi e una spada incrociate. Nella stessa piazza
si trova la chiesa di San Pietro. Terminata
via Garibaldi giungiamo a piazza Sant'Antonio, caratterizzata dal
complesso della chiesa e del convento risalenti al XV e XVI sec. La
lunga via Damiani ci conduce al Santuario della Madonna Assunta
attraverso la via San Martino. Più oltre si trova il cimitero con la
chiesetta di San Martino, con affreschi del '500.
Molto importanti sono anche il Ponte di Ganda sull'Adda e il
tempietto votivo ai caduti in guerra sul dosso del Ronco. A Morbegno
è inoltre possibile visitare il Museo Civico di Storia Naturale.
MANIFESTAZIONI e GASTRONOMIA
Le manifestazioni principali che si tengono a Morbegno e nelle sue
frazioni hanno a che fare con la produzione artigianale
caratteristica della zona e delle sue valli (i pezzotti e la pietra
ollare), e con i prodotti della tipica enogastronomia locale (il
formaggio Bitto, il miele, i vini rossi, la bresaola, i funghi, i
pizzocheri, la "besciola"). Tra esse citiamo le principali: Fiera del
Bitto, Morbegno in Cantina, Sagra del Bitto a Gerola alta, Sagra dei
Funghi a Bema, Sagra dei Mirtilli a Rasura. Non mancano poi
importanti eventi sportivi quale ad esempio il Trofeo Vanoni di corsa
in montagna che attira atleti di tutto il mondo.
COME SI RAGGIUNGE
DA MILANO: una volta raggiunta Lecco si imbocca la superstrada
Lecco-Colico sino al Trivio di Fuentes. Qui inizia la SS 38 che ci
conduce direttamente a Morbegno.
Vi si può giungere anche dalle provincie di COMO, BRESCIA, BOLZANO,
BERGAMO, TRENTO e dalla SVIZZERA. |
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