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Chiavenna
è il centro principale della valle a cui dona anche il nome e che,
insieme alla Valtellina, costituisce la provincia di Sondrio. Si
trova all'imbocco delle valli che salgono una al Passo dello Spluga
(Val San Giacomo) e l'altra al Passo del Maloja (Val Bregaglia) a
circa 333 metri s.l.m ed è coronata dalle Alpi Lepontine e dalle
Retiche. E' quindi riparata dai venti freddi del Nord ed è
influenzata dal clima mite del lago. Chiavenna è situata sui depositi
di frana che diedero luogo alla formazione dei crotti e delle
marmitte dei giganti ed è attraversata dal fiume Mera.
Oltre al centro storico che da secoli mantiene il suo aspetto
coerente ed intitleerato e alle deliziose proposte enogastronomiche e
culturali, Chiavenna, grazie alla sua posizione strategica, è la base
ideale per numerose escursioni estive e per giornate sulle piste da
sci in inverno (Madesimo, Saint Moritz). E' anche il punto di
partenza di numerosi sentieri storici , come la via Spluga, la strada
della Forcola, la via Bregaglia, la strada che da Savogno porta in
Valle di Lei, tracciati alpini attraverso i quali passarono armenti,
commerci , uomini in armi, contrabbando ed idee.
L'economia della valle era in passato basata essenzialmente sui
trasporti e sui traffici commerciali. Per questo motivo l'apertura
del traforo del Gottardo determinò un crollo drammatico, in
particolar modo per i piccoli centri. Nonostante ciò Chiavenna riuscì
a mantenere una certa agiatezza grazie all'industria cotoniera e alla
produzione della birra. Oggi ricoprono ancora una certa importanza
l'industria alimentare, con la produzione di formaggi e salumi,
quella estrattiva, la lavorazione della pietra ollare, del ferro
battuto e la produzione di energia elettrica.
Chiavenna è inoltre città natale di Giovanni Bertacchi, il maggior
poeta della provincia di Sondrio, nato qui nel 1869.
CENNI STORICI
I documenti riferiti ai primi abitanti di queste zone riferiscono di
popolazioni retiche, le quali, cacciate dai Galli dalle pianure, sono
costrette a rifugiarsi ai limiti dell'area da questi abitata. I
Romani, giunti qui nel 16 a.C., distinguono queste popolazioni in
Clavennates e Bergalei, termini dai quali derivano i nomi di
Chiavenna e della Val Bregaglia. La zona vienne annessa al Municipium
di Como e questo determina la costruzione della via Imperiale che
collega Como con il centro di Coira. Questa via mantiene
un'importanza primaria per tutto il Medioevo ed il suo controllo
viene conteso fra l'Imperatore
ed i Comuni. Dopo la sottomissione a Como, la valle passa sotto il
dominio dei Visconti nel 1335. Nel '400 e nel '500 subisce
l'invasione dei Grigioni, cade sotto la loro influenza e viene
coinvolta nelle lotte di carattere religioso che caratterizzano però
soprattutto la Valtellina. L'origine del centro storico di Chiavenna
risale agli inizi del '500 e ricalca l'impianto medievale presentando
strette vie caratteristiche. Il XVII sec. vede il transito delle
truppe dei lanzichenecchi, che distruggono e saccheggiano tutto
quanto incontrano sul loro cammino e seminano il morbo della peste.
Successivamente si raggiunge una stabilità in campo religioso e la
valle riprende a prosperare grazie ai commerci e ai trasporti. Dopo
il dominio napoleonico, la valle diventa dominio degli Asburgo. A
questa casata si deve la costruzione della carrozzabile che collega
Milano al Passo dello Spluga (1822) e di altre numerose opere
pubbliche. Si unisce al Regno d'Italia insieme al Lombardo-Veneto ma
nel 1882, data di apertura del traforo del San Gottardo, comincia a
perdere il proprio ruolo centrale. Come conseguenza la popolazione si
indirizza verso l'industria o purtroppo l'emigrazione.
PASSEGGIANDO PER CHIAVENNA
Una visita a Chiavenna offre l'emozione di un salto nel passato
poichè la cittadina mantiene da secoli il suo aspetto e il suo
fascino originali. Vi invitiamo a passeggiare a piedi per le sue
viuzze caratteristiche ammirando le belle case, i portali e le
fontane in pietra ollare. Punto di partenza della visita potrebbe
essere piazza Martiri della Libertà dove si trova la stazione
ferroviaria (di fronte alla quale troviamo un ampio parcheggio dove è
possibile lasciare l'automobile). Da qui percorriamo via Matteotti
alla fine della quale svoltiamo a destra in via Agostiniane. Alla
fine di questa via incontriamo sulla destra l'ex convento delle
Agostiniane costruito nel 1644 e soppresso dalle leggi napoleoniche.
Sulla piazza San Pietro si affacciano inoltre il Palazzo Pretorio
(verso nord) del XVI sec, sulle cui facciate e pareti interne sono
stati rinvenuti numerosi stemmi appartenenti alle famiglie grigioni e
chiavennasche del XVI e XVII sec, e la Chiesa di S. Pietro già
nominata nel 1062 con il campanile che fu torre civica fino al secolo
scorso. Svoltiamo di nuovo a destra in via Don Guanella e poi in via
Garibaldi e la percorriamo tutta. Raggiungiamo così il borgo di
Pratogiano, borgo dagli alberi secolari e caratterizzato dalla
presenza di numerosi crotti. Percorriamo
il viale e svoltiamo a sinistra in via Picchi dove è d'obbligo una
visita alla Collegiata di San Lorenzo, con il suo Battistero e il suo
Tesoro, e al Parco Paradiso sulla destra. Alla fine della via
raggiungiamo piazza Castello, dove sorgono il Castello dei Conti
Balbiani ed un poco spostato varso sinistra il Palazzo Salis. Dopo il
castello continuiamo a destra fino ad incontrare, in cima ad una
gradinata, il Museo della Valchiavenna (Paradiso). Ai piedi della
gradinata comincia la strada Poiatengo che conduce alle Marmitte dei
Giganti. Dopo una visita al museo e al parco torniamo in piazza
Castello dove ci addentriamo per la stretta via Bottonera, alla fine
della quale sorge l'antico mulino Bottonera, attualmente splendido
museo. Torniamo indietro per la stessa via ma invece di camminare
fino alla piazza prendiamo la prima strada sulla destra (via
Cappuccini) e la percorriamo tutta. Poco prima di piazza Pestalozzi,
su cui si affaccia il Palazzo Pestalozzi Castelvetro, incontriamo,
sulla destra la gogna o berlina, dove incatenati al collo, erano
esposti al pubblico i colpevoli di reati minori. Al centro di piazza
Pestalozzi o piazza del Canton troviamo una fontana ottagonale in
pietra ollare che risale al XVI sec., mentre ai lati osserviamo
portali sempre in pietra ollare con epigrafi del '500 e del '600.
Lungo la via Pedretti sorge la Chiesa di S. Maria del XIV sec., la
quale dà il nome al rione d'ingresso al centro storico. Essa presenta
un portale seicentesco in pietra ollare sormontato da statue
marmoree, mentre l'interno costituisce, soprattutto nel presbiterio,
uno degli esempi più interessanti di stile barocco in Valchiavenna.
In piazza Verdi possiamo ammirare il portone S. Maria di gusto
barocco, il quale costituisce l'entrata sud della cittadina e fu
eretto nel 1741 in onore del commissario grigione Ercole Salis. Da
qui percorriamo il viale Risorgimento e all'titleezza di via Vanossi ci
soffermiamo di fronte al Torrione delle Mura, il meglio conservato
dei quattordici torrioni che intervallavano le mura di cinta fatte
costruire da Ludovico il Moro a fine '400 per difendere Chiavenna dai
Grigioni. In breve siamo di nuovo in piazza Martiri della Libertà,
punto di partenza del nostro itinerario.
MANIFESTAZIONI e GASTRONOMIA
Le manifestazioni principali che si tengono a Chiavenna e nelle sue
frazioni hanno a che fare con la produzione artigianale
caratteristica della zona e delle sue valli (i laveggi, recipienti da
cucina in pietra ollare rifiniti da fasce di rame e ferro, tessuti di
fattura artigianale, oggetti in ferro battuto, mobili in stile
rustico e la pietra ollare), e con i prodotti della tipica
enogastronomia locale (i formaggi, i salumi, i vini rossi, la
bresaola, il violino, i funghi, i pizzoccheri chiavennaschi, la torta
fioretto e i biscotin de Prost). Tra esse la principale è la sagra
dei crotti che si tiene in località Pratogiano.
COME SI RAGGIUNGE
DA MILANO: una volta raggiunta Lecco si imbocca la superstrada
Lecco-Colico sino al Trivio di Fuentes, da qui si prende la SS36 del
Lago di Como e dello Spluga per circa 20 chilometri.
Vi si può giungere anche dalle provincie di COMO, BRESCIA, BOLZANO,
BERGAMO, TRENTO e dalla SVIZZERA. |
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