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La
salita al rifugio parte dal rifugio Val di Togno, a sua volta
raggiungibile da Arquino o da Spriana, in Valmalenco, oppure da Carnale,
sopra Montagna in Valtellina.
Ad ovest del rifugio si imbocca una ben visibile strada sterrata, che si
stacca da quella che sale da Arquino. Ben presto alla strada si
sostituisce una bella mulattiera che sale alla località Ca' Brunai (1376
m.) e, sempre mantenendosi sulla destra idrografica della valle, all'alpe
Rogneda (1668 m.), dove si avvicina al torrente Antognasco. Qui l'aspetto
selvaggio e un po' desolato della valle è ingentilito da un bel bosco di
conifere sul suo lato occidentale. Salendo ancora, si raggiunge l'alpe
Carbonera, a 1689 metri. Il sentiero riprende sul limite nord-occidentale
del prato e, salendo con qualche tornante in un bosco, guadagna i 1816
metri dell'alpe Guat, passando a sinistra di un bel ponticello che
conduce alla casera dell'alpe. Sempre salendo sulla destra idrografica,
la traccia giunge sotto l'ultimo gradino roccioso dell'alta valle,
piegando infine a destra ed attraversando uno stretto corridoio,
tenendosi sempre a sinistra del torrente.
Il corrodoio immette nell'ampio pianoro terminale della valle, cioè
nell'alpe Painale (m. 2057). Qui la traccia diventa sempre più labile, ma
seguendo i bolli rossi tenendosi approssimativamente al centro del
pianoro si giunge in vista del rifugio, collocato a destra di una baita e
dietro il caratteristico laghetto di Painale.
Dal rifugio è ben visibile, sulla sinistra, il pizzo Scalino. Il panorama
a nord è dominato dalla cima di val di Togno, mentre ad est si impongono
allo sguardo le cime del pizzo Painale, del pizzo Canino e della cima di
Vicima (immagine a destra).
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza;
dislivello: 810 metri circa.
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