|
|
Il
rifugio è situato nelle titleure sopra Ardenno, ai margini occidentali
dell’Alpe Granda. E’ raggiungibile sia dalla Valtellina che dalla Val
Masino, con diversi itinerari. Descriviamo i due più comodi.
1. Dalla statale 38, all’titleezza della stazione di Ardenno-Masino,
imbocchiamo la strada che conduce al centro del paese. Al primo incrocio
voltiamo a destra per prendere la via Valeriana, con la quale proseguiamo
fino a Villapinta. Successivamente e seguendo le indicazioni prendiamo a
sinistra in salita, in direzione di Buglio in Monte, che raggiungiamo
dopo aver oltrepassato la frazione di Bugo. All’inizio del paese dobbiamo
imboccare subito un tornante sulla destra che sale, inizialmente molto
ripido, passando tra alcune case (seguiamo il cartello con l'indicazione
"Ai maggenghi", scegliendo la direzione del maggengo di Our). La
carrozzabile prosegue poi, stretta ma asfaltatata, attraverso un bosco fino
a giungere ad un bivio ove, non essendoci alcuna indicazione, verrebbe
spontaneo proseguire diritti. Bisogna invece voltare e prendere il
tornante che sale a sinistra su una strada con il fondo in cemento.
Proseguiamo ora fino a giungere al termine della
strada, nei pressi delle baite di Our di Cima (m. 1400 circa). Essendo la
possibilità di parcheggio quasi nulla, è opportuno lasciare l’auto poco
prima, nei pressi dell’ultimo tornante, ove c’è un po’ più di spazio. Al
termine della strada, seguendo i cartelli che indicano l'Alpe Granda,
imbocchiamo un evidente sentiero sulla sinistra, che si inoltra in un
bosco, in lieve salita. Lungo il percorso incontriamo due ruscelletti che
scendono dal monte alla nostra destra ed attraversano il sentiero.
Innocui d’estate, durante l’inverno causano facilmente degli strati di
ghiaccio su cui non è agevole procedere. Più avanti, ignorata la
deviazione a destra per l'alpe Merla, incontriamo, in corrispondenza di
un casello per l'acqua, sulla sinistra il sentiero che sale da Erbolo e
si unisce al nostro. All’uscita dal bosco ci troviamo in cima all’Alpe
Granda (m.1688) il punto più elevato della nostra escursione. Di fronte a
noi, dietro una piccola baita ed un grosso larice isolato, possiamo
ammirare lo splendido panorama che spazia sui monti della Val Masino fino
al Disgrazia. Alle nostre spalle invece si ottimo è il colpo d'occhio
sulla lunga catena delle Orobie. Dopo aver ammirato il panorama,
riprendiamo il cammino. Il sentiero ora volge a sinistra. Un segnavia ci
indica solo quindici minuti per il rifugio. Passiamo quasi in piano
alcune baite e poi con una breve discesa giungiamo alla meta. Il tempo
complessivamente impiegato è di circa tre quarti d'ora.
2. Percorrendo la statale 404 della Val Masino oltrepassiamo Cataeggio e
Filorera. In corrispondenza del Centro Polifunzionale della Montagna, ce
ne stacchiamo sulla destra, superando un ponte ed imboccando la comoda
strada asfaltatata che sale in valle di Sasso Bisolo (seguiamo i cartelli
per il rifugio Ponti). Arriviamo così ai piedi della frana di Valbiore (m.1210).
Lasciata l’auto, ci incamminiamo, superiamo il ponte e prendiamo la
sterrata che sale alla nostra destra. Circa 300 metri dopo il primo
tornante, troviamo sulla destra il segnavia che indica l’inizio del
sentiero e il tempo di percorrenza indicato in ore 1.30, da questo punto.
Saliamo ripidamente verso destra, al fresco dell’abetaia, tra massi
ricoperti di muschio, ascoltando il rumore del torrente di fondovalle,
che man mano si affievolisce. Il sentiero è ripido e senza tornanti. A
quota 1492 usciamo dal bosco e troviamo le cinque baite dell’Alpe Tajada.
Rimontata la china erbosa che le sovrasta, rientriamo nel bosco, ove
troviamo quasi subito uno splendido larice secolare. Proseguiamo su un
ripido sentiero che tende leggermente a sinistra, fino a giungere alla
vasta distesa prativa dell’alpe Granda. Qui incontriamo il sentiero
descritto nel precedente itinerario e, seguendolo verso destra, in
quindici minuti siamo alla meta. Tempo impiegato: ore 1.45
|