Cronologia di Milano dal 1251 al 1275
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| 1251 |
| Il cardinale Ottaviano degli Ubaldini, legato apostolico, destituisce l'abate di S. Ambrogio. Tutti gli abati della città ricorrono a papa Innocenzo IV che annulla il provvedimento.
Corrado IV scende in Italia per prendere possesso del Regno. |
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| 1251 |
| 13 giugno |
Innocenzo IV invia Pietro da Verona per una missione di pace a Cremona. |
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| 1251 |
| luglio |
Nel Broletto Nuovo è terminata la casa per gli uffici e le carceri del Podestà, che occupa il lato est del recinto e parte dei due laterali. Podestà è Girardo Rangone (sostituisce il defunto Giovanni da Ripa, mantovano, detto il Giroldello) che raduna il Consiglio Generale, per l'occasione formato da 50 cittadini per Porta: si elegge un comitato di 24 savi che deve affrontare la spinosa questione del debito pubblico. Ardericus Gambarus (Gambaro) e Galvagnus de Villa sono i rappresentanti della Motta.
Pietro da Verona organizza la Militia Christi. |
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| 1251 |
| 7 luglio |
Innocenzo IV entra trionfalmente a Milano sotto un grande baldacchino sostenuto dai nobili più illustri. Lo attendono 1000 bambini con in testa la mitria su cui è dipinto il ritratto del papa. Il papa nota in questa occasione gli incarichi civili assegnati agli Umiliati e lo trova "sconcio". Stabilisce allora, con lettera del 22 settembre 1251 da Brescia, che gli Umiliati non siano tenuti a prendere le armi, né ad accettare l'esazione dei pedaggi, pesando e misurando grani. Il papa assegna agli Umiliati la chiesa della SS. Trinità nel borgo degli Ortolani. |
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| 1251 |
| settembre |
Pietro da Verona è nominato inquisitore generale per i territori di Milano e Como, con sede nel convento di S. Eustorgio. A Como si ha una forte reazione. |
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| 1252 |
| Per normalizzare la situazione finanziaria del Comune si punta sull'applicazione dei provvedimenti per l'estimo del fodro. A capo dell'ufficio speciale dell'estimo vi è un magistrato non milanese per essere sicuri dell'imparzialità e per quest'anno la carica è ricoperta dal bolognese Benno de' Gozzadini. A lui è data piena giurisdizione su tute le questioni del fodro, della liquidazione delle carte di debito del Comune, delle condanne per false denunce e per frodi sulle misurazioni delle terre. Podestà per quest'anno è Alberto Caccianemico di Bologna. |
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| 1252 |
| 10 febbraio |
Fra' Roffino Sasso, precettore della mansione e della chiesa di S. Croce con l'ospedale di S. Giovanni di Gerusalemme a Milano, dà in investitura a Giovanni di Somate detto "Pegienario" una vigna di 4 pertiche nel clauso della chiesa, detto clauso nuovo di S. Croce (verso via Orti). La vigna verrà ereditata dalla vedova Benvenuta nel 1256, che la venderà a Arnoldo del Pasquario. |
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| 1252 |
| 6 aprile |
Giovedì santo. Viene assassinato Pietro da Verona da un complotto di catari nel bosco di Farga (Seveso). La salma viene trasportata nella basilica di S. Simpliciano e quella del suo confratello Domenico nella chiesa di S. Marco. La lotta religiosa che ne deriva scatena come al solito anche quella politica. I mandanti dell'assassinio vengono individuati in un gruppo di càtari, a capo dei quali era Stefano Confalonieri di Agliate, che avevano armato Carino da Balsamo. Poiché dopo dieci giorni di arresto l'assassino Carino riesce ad evadere, il podestà Pietro degli Avvocati, comasco, è accusato di proteggere gli eretici e si salva dal linciaggio grazie all'arcivescovo Leone da Perego. La fazione nobiliare chiede la revoca del mandato al podestà e il conferimento all'arcivescovo, mentre la Credenza di sant'Ambrogio vedeva una manovra per sopprimere la rappresentanza dei ceti popolari. Per sedare le fazioni si chiama a Milano Manfredi II di Lancia, marchese d'Incisa, un sostenitore di Federico II. |
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| 1252 |
| 15 maggio |
Bolla Ad extirpandam di Innocenzo IV con la quale ordina alle autorità civili di creare una polizia speciale, che deve ricercare gli eretici ed eseguire le sentenze emesse dall'Inquisizione. Si autorizza la tortura nei processi, da applicare una sola volta. Durante il suo passaggio da Milano papa Innocenzo IV chiede quale sia la famiglia principale della città: gli viene risposto che la più potente è quella dei Crivelli, mentre la più antica è quella dei Soresina. |
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| 1253 |
| Nuovi dissensi tra la plebe e i nobili. Per sedarli viene affidato per tre anni il governo della città a Manfredo Lancia, marchese d'Incisa. Podestà è il novarese Gregorio Gerra. |
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| 1253 |
| 3 febbraio |
Innocenzo IV ordina agli inquisitori e al podestà di catturare Giacomo della Chiusa, eretico milanese, accusato anche lui dell'assassinio di Pietro da Verona.
L'arcivescovo Leone da Perego, con largo seguito di prelati e cittadini, si reca dal papa per chiedere la canonizzazione di Pietro da Verona. |
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| 1253 |
| 10 maggio |
I Milanesi entrano in Lomellina, prendono Gambolò e assediano Mortara. Nelle operazioni muore Barone de' Borri e altri milanesi sono fatti prigionieri. Pace finale con Pavia. |
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| 1253 |
| 25 maggio |
Innocenzo IV consacra ad Assisi gli altari della basilica superiore e inferiore di S. Francesco. |
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| 1254 |
| Armanno Pungilupo di Ferrara compare davanti all'inquisitore fra' Aldobrandino per abiurare sotto tortura ogni eresia, ma egli continua nel suo impegno eterodosso: incontra catari, visita gli infermi in carcere, accompagna i condannati al rogo, ma si confessa e prende la comunione. |
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| 1254 |
| 20 gennaio |
Alla Brera del Guercio a Milano viene assassinato dai catari il francescano Pietro de Arcagnano. Gli inquisitori ritengono che il mandante sia Manfredi da Sesto, contro il quale il 5 aprile viene spiccato mandato di cattura. |
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| 1254 |
| 21 marzo |
Posa della prima pietra della nuova chiesa di S. Marco degli Eremitani a Milano. |
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| 1254 |
| 23 marzo |
Innocenzo IV scrive agli inquisitori di Milano di catturare il conte Egidio di Cortenuova, rifugiato nel castello di Mozzanica preso Treviglio insieme ad alcuni eretici. |
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| 1254 |
| 5 aprile |
Innocenzo IV ordina ai Milanesi di catturare Manfredi da Sesto, definito eretico e protettore di eretici e complice dell'assassinio di Pietro di Arcagnano. |
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| 1254 |
| 9 aprile |
Ezzelino da Romano è dichiarato eretico, spogliato dei suoi beni e dei suoi vassalli, sciolti dal giuramento di fedeltà. |
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| 1254 |
| 21 maggio |
Muore Corrado IV e il regno passa al figlio minorenne Corradino. Nel Regno di Sicilia governa come suo tutore e poi in proprio Manfredi. A Milano riprendono le lotte fra nobili e popolo. Le autorità comunali multano alcuni centri del contado perché proteggono gli eretici. I centri si appellano a papa Innocenzo IV che rimette il giudizio a due inquisitori. L'arcivescovo Leone da Perego lascia Milano e va a stabilirsi nei suoi domini del Seprio e della Martesana. |
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| 1254 |
| 29 agosto |
Breve di Innocenzo IV contro Roberto Patta da Giussano che nel castello di Gattedo (pieve di Marliano) tiene scuole di eresia e ospita eretici e i loro vescovi. Il papa ordina che siano bruciati i corpi degli eretici lì sepolti, tra cui il vescovo di Concorezzo Nazario, morto nel 1325 ca. Papa Alessandro IV affida l'inquisizione ai francescani vista l'impopolarità dei Domenicani. |
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| 1254 |
| 7 dicembre |
Muore il papa Innocenzo IV. |
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| 1254 |
| 12 dicembre |
| Alessandro IV è papa. Nipote di Gregorio IX, parente di Innocenzo III, Rainaldo dei conti di Segni continua la lotta di Gregorio IX. |
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| 1255 |
| 5 febbraio |
| Leone da Perego va a Roma per chiedere al nuovo papa l'autorizzazione a provvedere alla situazione difficile della sua sede alienando molti beni che l'arcivescovado possedeva in diverse diocesi lontane per comprare terre più utili nel contado milanese. Manfreo Lancia nomina podestà Filippo degli Asinelli. |
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| 1256 |
| Filippo della Torre è podestà di Genova. Alla fine del suo mandato corre il rischio di essere linciato dalla popolazione che l'accusa di appropriazione indebita.
Nel corso dei lavori con cui la basilica di S. Nabore veniva inglobata in quella di S. Francesco a Milano, apparvero sotto una colonna, entro una teca di piombo, il capo e le ceneri di S. Barnaba, "che da tempo immemorabile erano stati trasferiti da Cipro a Milano". Il clero di S. Nabore passa alla chiesa di S. Maria Fulcorina.
Scoppia una rivolta popolare per sostenere l'ammissibilità alla carica arcivescovile da parte del clero decumano (Capitolo minore), superando il blocco dei nobili. L'arcivescovo fugge e la sua casa viene saccheggiata. La nobiltà si raccoglie intorno a Paolo da Soresina.
Il marchese Lancia d'Incisa lascia i guelfi e passa nuovamente a sostenere l'imperatore, creando un vuoto di potere a Milano. Dopo la partenza anche del podestà Emanuele de' Maggi, eletto senatore di Roma, i milanesi non si accordano sul nome del successore e formano una commissione composta da Alberto de' Padulli, abate di Chiaravalle, dal priore di S. Eustorgio, dal guardiano dei Minori e dal generale degli Umiliati. La scelta cade su Benno de' Gozzadini, già a Milano dal 1252. Oberto Pelevicino è nominato Capitano generale per cinque anni. |
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| 1256 |
| 22 febbraio |
| Alessandro IV unisce in una sola congregazione degli Eremitani di S. Agostino le diverse congregazioni di eremiti, ribadito nella bolla "Licet Ecclesia" del 9 aprile. Viene iniziato il convento di S. Marco a Milano. Il papa accorda agli inquisitori il diritto di assolversi reciprocamente dalle scomuniche. |
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| 1256 |
| 7 aprile |
| Il giudice delle vettovaglie ordina al monastero di S. Ambrogio di Milano di rifornire di grano la città.
I fornai, pagando due soldi della moneta grossa, sono liberati dal pericolo della fustigazione che loro poteva essere inflitta dalla famiglia dei Visconti,che deteneva la soprintendenza dei forni e dello staio. Ugo Visconti, che aveva il diritto di controllare i pesi dei mercanti e le misure, vende questo diritto al Comune. Scompaiono così gli ultimi diritti signorili del visconte arcivescovile. |
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| 1256 |
| 25 giugno |
| Ezzelino da Romano fa massacrare 11.000 padovani che militavano nel suo esercito per punire la città di Padova che si era ribellata. |
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| 1256 |
| 25 luglio |
| I Poveri Cattolici del Monforte sono costretti ad aderire agli Agostiniani di S. Marco. La loro casa si trovava tra porta Orientale e la pusterla del Monforte, fuori dal muro e confinava con la casa di Monforte degli Umiliati. |
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| 1257 |
| A Parigi è fondata la Sorbona, la Scuola di Teologia dove si recheranno a studiare anche i Milanesi.
Fra' Nicolao, superiore di tutti i conventi di Poveri cattolici, accetta di obbedire a fra' Jacopo, procuratore dei frati eremiti di S. Agostino, recentemente installati in S. Marco. L'unione non è accettata all'unanimità e fino al 1272 vi sarà resistenza.
Gian Bartolomeo dei Guerci di Melegnano, rettore della chiesa di S. Vittore a Porta Romana, scrive un Cerimoniale, nel quale si parla delle regole degli Umiliati del primo ordine e delle loro case nel Milanese. |
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| 1257 |
| 2 febbraio |
| Bonaventura da Bagnoreggio diventa generale dell'ordine francescano e promulga le Costitutiones narbonensis per la riorganizzazione dei Frati Minori. |
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| 1257 |
| 1 aprile |
| Alfonso di Castiglia è eletto imperatore. |
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| 1257 |
| 5 aprile |
| I nobili riuniti intorno all'arcivescovo si chiudono nel castello di Seprio e poi a Fagnano. La Credenza scende col carroccio agli ordini di Martino della Torre e marcia contro i nobili, ma poi si scende a patti. Si nominano i procuratori che vadano a Roma e si stabilisce che la tregua duri fino a un mese dopo il loro ritorno. |
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| 1257 |
| 14 ottobre |
| Muore fra' Leone da Perego a Legnano, in un momento particolarmente travagliato della lotta fra i partiti dei populares e dei milites.
I nobili milanesi devono lasciare la città in mano al partito guelfo guidato dai della Torre. |
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| 1257 |
| novembre |
| Il Comitato dei 24 Savi propone di scegliere 20 cittadini per Porta che si radunino in armi al Broletto su richiesta del Comune per imporre la riscossione delle tasse alle case religiose, chiese e monasteri, impedendo che i religiosi ricorrano alla protezione dei Capitani. Parte delle tasse è destinata a coprire i lavori di scavo del naviglio a Gaggiano. I religiosi, con le loro prediche, eccitano il popolo contro il podestà, che viene barbaramente trucidato e affogato nelle acque del naviglio. |
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| 1258 |
| A questa data le francescane di S. Maria di Casorezzo risultano già trasferite a Milano in S. Maria tra via S. Orsola e via Cappuccio.
Bologna affranca definitivamente i servi della gleba con un provvedimento detto "Paradiso". |
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| 1258 |
| gennaio |
| I podestà per quest'anno sono Filippo Visdomini e Riccardo da Fontana, piacentini e legati a Gregorio di Montelongo. Impongono comunque tre fodri sulle chiese, l'uno sui monasteri femminili, gli altri su tutto il clero. |
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| 1258 |
| 4 aprile |
| Pace di S. Ambrogio. La Credenza da una parte, i Capitani e la Motta dall'altra, dopo aver scelto 32 rappresentanti che si riunissero in S. Ambrogio coi due podestà e con Guiscardo di Pietrasanta, arbitro neutrale, firmano una pace. Si decide che tutte le dignità e tutti gli uffici del Comune siano scelti metà per parte; che tutti i bandi siano revocati e tutti i beni confiscati restituiti; che tutte le condanne per false denunce patrimoniali siano rimesse; annullati tutti gli Statuti ispirati al passaggio del papa nel 1251; che il popolo possa accedere a tutte le dignità della Chiesa a condizione che gli Ordinari vengano risarciti dal popolo dei danni subiti. Si autorizzano Martino della Torre, Landolfo Crivelli, Gaspare Birago a ritornare nel partito dei Nobili senza alcun aggravio. La pace durerà tre mesi. |
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| 1258 |
| 11 maggio |
| Trattato di Corbeil tra Luigi IX e Giacomo I che costringe i catari a fuggire in luoghi deserti, grotte, foreste o in Italia. |
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| 1258 |
| giugno |
| A Como le lotte tra Rusconi e Vittani attirano l'attenzione dei Milanesi. Capitani e la Motta accorrono a Cantù per sostenere i nobili comaschi; la Credenza stabilisce il suo quartiere a Vertemate per proteggere i Vittani. In aiuto dei Rusconi arrivano contingenti da Cremona, Pavia e Novara. Vince Martino della Torre con la Credenza; i Vittani prendono il potere a Como e in cambio eleggono Martino podestà di Como per cinque anni. |
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| 1258 |
| luglio |
| Si rompe la Pace di S. Ambrogio in seguito ai fatti di Como e alla vittoria della Credenza. |
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| 1258 |
| 10 agosto |
| Manfredi si fa incoronare a Palermo senza il consenso del papa. La successiva scomunica di Alessandro IV aizza tutte le correnti ghibelline d'Italia contro il papato. Leader di ghibellini si autoinveste il signore della Marca Trevigiana, Ezzelino da Romano. |
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| 1259 |
| A Milano viene promulgato uno statuto, di ispirazione antiecclesiastica, che vieta ai cittadini di trasferire beni immobili a persona o istituto che non sia soggetto alla giurisdizione comunale, non paghi fodri e non militi nell'esercito. |
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| 1259 |
| 28 gennaio |
| Fra' Guglielmo da Rapallo, precettore dell'ospedale di S. Giovanni Gerosolimitano di Lombardia e della mansione e chiesa di S. Croce di Milano, presenti fra' Enrico della domus milanese e le suore Fomia, Agata e Benvenuta, che gestiscono l'ospedale, investono Pagano Bonsignore e sua moglie Ottabella di una casa con piccolo portico annesso all'ospedale, che si trova davanti all'ospedale, sul corso di Porta Romana. |
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| 1259 |
| 30 marzo |
| Tutto il popolo - Credenza, Paratici e Motta - è convocato in S. Tecla: occorre armarsi e nominare un capo. Alla Credenza che propone Martino della Torre, la Motta oppone Azzolino Marcellino. Prevale numericamente la Credenza che proclama Martino Anziano e Signore della Credenza e dei Paratici. La Motta non si rassegna e proclama suo capo il Marcellino. Seguono settimane di tumulti per le vie e il capo della Motta resta ucciso. La Motta per vendicarsi passa al partito dei nobili e acclama suo capo Guglielmo da Soresina. |
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| 1259 |
| 24 aprile |
| Il nuovo legato pontificio, l'arcivescovo Enrico di Embrun, per pacificare i due antagonisti li invita a uscire di città: Martino della Torre e Paolo da Soresina devono andare in esilio in attesa di trovare un accordo. |
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| 1259 |
| maggio |
| Martino della Torre, raccolto un piccolo esercito a Como dove è podestà, entra a Milano da S. Dionigi. La Credenza lo proclama Signore del Comune. |
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| 1259 |
| 8 settembre |
| Bando contro i da Soresina che si sono gettati dalla parte di Ezzelino. |
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| 1259 |
| 17 settembre |
| Martino della Torre aderisce alla Lega che la Chiesa ha organizzato contro il tiranno di Verona. Muove contro Ezzelino con il carroccio e alcune Porte della città. Ezzelino si sposta col suo esercito per sorprendere Milano indifesa, passa l'Oglio a Palazzolo e, raccolti gli esuli milanesi, passa l'Adda a Vaprio. Martino è arrivato a Pioltello quando spie bergamasche lo avvertono della marcia dell'avversario, permettendogli di indietreggiare. Ezzelino rinuncia a marciare su Milano e si volge a Monza, ma anche qui la sorpresa manca. Si accampa allora a Cassano. Nel corso della battaglia viene ferito. |
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| 1259 |
| 8 ottobre |
| Muore Ezzelino da Romano nella rocca di Soncino, dopo la sconfitta subita il 27 settembre da una coalizione a Cassano.
Martino della Torre, che non aveva combattuto ma era servito da deterrente, ritorna a Milano. |
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| 1259 |
| novembre |
| Raimondo della Torre, arciprete di Monza, entra in lizza con Francesco Settala per l'arcivescovato di Milano, ma il Capitolo minore dei decumani insorge perché ancora una volta i candidati appartengono alla classe dei nobili. |
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| 1259 |
| 11 novembre |
| Martino della Torre nomina capitano generale per cinque anni il ghibellino Oberto Pelavicino che entra in città con un esercito di 600 militi cremonesi e tedeschi. Papa Urbano IV incarica l'inquisitore fra' Rainerio da Piacenza di perseguire Oberto, accusato di eresia e più volte scomunicato, perché aveva ospitato il vescovo cataro provenzale Berengario. Martino della Torre bandisce l'inquisitore dalla città e sospende tutti i processi per eresia. |
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| 1260 |
| Anno in cui secondo la visione di Gioachino da Fiore inizia l'età dello Spirito Santo. Su questa scia compaiono processioni e turbe di flagellanti, detti da Galvano Fiamma Scuriati o Battuti, che percorrono tutta l'Italia centro-settentrionale. Vengono proibiti i loro cortei a Milano.
Gherardo Segarelli da Parma dà il via al movimento degli Apostolici.
Tractatus de hereticis dell'inquisitore domenicano Anselmo di Alessandria.
Si sparge la voce di miracoli compiuti sulla tomba di Armanno Pungilupo a Ferrara. L'Inquisizione apre un processo e si scopre la matrice catara del presunto santo.
Anno approssimativo dell'arrivo a Milano di Guglielma Boema con suo figlio. I Cistercensi di Chiaravalle le affittano una casa in S. Pietro all'Orto.
Fra' Petrus de Rexagaria, umiliato, è responsabile per Milano delle operazioni catastali.
A Verona inizia la signoria degli Scaligeri con Mastino della Scala. |
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| 1260 |
| 21 gennaio |
| Alessandro IV ingiunge agli inquisitori di incarcerare a vita Stefano Confalonieri di Agliate, reo dell'assassinio di Pietro da Verona. A Milano è podestà Patrizio da Concesio, bresciano, per cinque mesi; gli succede Guandaleone da Dovera. |
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| 1260 |
| 24 agosto |
| Nel castello di Treviso vengono sterminati tutti i superstiti della famiglia dei da Romano. |
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| 1260 |
| 4 settembre |
| Battaglia di Montaperti, ricordata da Dante nel canto X dell'Inferno: i ghibellini senesi coadiuvati dai fuoriusciti fiorentini hanno la meglio sui guelfi fiorentini, in modo che Manfredi non deve più temere di perdere il trono di Sicilia, anche se la scomunica lanciatagli dal papa permane. |
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| 1260 |
| 27 novembre |
| Alessandro IV dà incarico a fra' Rainerio da Piacenza e ad altri inquisitori di procedere contro il Pelavicino e Martino della Torre. |
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| 1261 |
| Prime memorie a Milano dei frati di S. Maria Gaudiosa, i Gaudenti, che avevano lo scopo di far cessare la guerra civile nelle città italiane.
A Milano gli Umiliati di Brera acquistano alcuni terreni a Pratocentenaro. |
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| 1261 |
| 25 maggio |
| Muore papa Alessandro IV a Viterbo. |
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| 1261 |
| 11 luglio |
| Circa 900 nobili esuli milanesi, detti malesardi, si raccolgono nel castello di Tabiago, ma devono arrendersi all'assedio posto dal podestà di Milano già dopo una settimana. Caricati su carri e incatenati, vengono portati a Milano ed esposti al Broletto alla vendetta del popolo. I sopravvissuti vengono inviati in prigione a Trezzo, Stezzano, Vimercate o nelle torri di Porta Nuova e di S. Ambrogio. Podestà di Milano è Guglielmo Pelavicino, parente del marchese Oberto. |
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| 1261 |
| 29 agosto |
| Urbano IV è papa. Si tratta di Giacomo Pantaléon, di modesta famiglia, già arcidiacono a Liegi e legato di Innocenzo IV in Polonia, poi arcivescovo di Verdun, infine patriarca di Gerusalemme nel 1225.
Il cardinale Ottaviano degli Ubaldini, ritornando dalla Francia, passa per Milano e prende con sé Ottone Visconti, canonico di Desio, che era stato procuratore di fra' Leone alla corte pontificia, mentre questa era in Francia. |
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| 1262 |
| A Milano viene fondato presso S. Eustorgio lo studium logicae per la provincia di Milano.
Olrico Scaccabarozzi e Donna Bona fondano l'Ospedale, detto di Donna Bona, nel luogo ove al tempo del Giulini era la chiesa di S. Marta, presso S. Maria jemale; dal 1268 gli inservienti dovranno seguire la regola agostiniana; sono per lo più Umiliati del 3° ordine. Viene loro assegnato S. Raffaele. |
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| 1262 |
| 11 luglio |
| Consiglio generale per decidere le sorti dei nobili prigionieri e dei loro servitori. Martino della Torre interviene dicendo che, non avendo mai messo al mondo dei figli, non si sentiva di togliere la vita ad altri uomini. Il Consiglio si oppone alla loro liberazione e, anzi, ordina che i Capitani e i valvassori che si trovano liberi nel territorio milanese debbano lasciarlo subito. |
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| 1262 |
| 22 luglio |
| Ottone Visconti è eletto arcivescovo di Milano da papa Urbano IV a Montefiascone, mentre Raimondo della Torre - il candidato di Martino - è destinato alla sede di Como. |
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| 1262 |
| agosto |
| Martino della Torre, indignato per l'elezione di Ottone Visconti imposta dal papa, occupa l'arcivescovado. |
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| 1263 |
| 11 febbraio |
| Il legato apostolico Filippo di Pistoia scomunica Martino della Torre e getta l'interdetto su Milano per aver rifiutato l'arcivescovo. A Milano è podestà Zavatario Strada di Pavia. |
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| 1263 |
| 1 aprile |
| Pasqua. Ottone Visconti entra ad Arona con un corteo formato da nobili profughi dispersi per le città lombarde e prende formalmente possesso della sede ambrosiana. |
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| 1263 |
| 5 aprile |
| L'esercito milanese assedia Arona e anche la rocca arcivescovile di Angera. |
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| 1263 |
| 17 aprile |
| Ottone Visconti da Arona scrive al Capitolo novarese di dichiarare scomunicato il podestà Francesco della Torre, il Consiglio e il Comune perché aiutano gli assedianti milanesi. |
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| 1263 |
| 23 aprile |
| Il Capitano generale Pelavicino con le fanterie delle Porte Orientale, Comacina e Vercellina esce a combattere Ottone Visconti. |
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| 1263 |
| 5 maggio |
| Arona si arrende. Il marchese Pelavicino fa distruggere le fortificazioni di Arona e i castelli di Angera e di Brebbia. Ottone Visconti si ritira nel Novarese, ma in giugno viene cacciato dal podestà Francesco della Torre e si rifugia presso il papa a Montefiascone. Ottone scomunica anche il vescovo di Novara che ha consegnato gli ostaggi affidatigli al podestà di Milano. |
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| 1263 |
| 20 novembre |
| Muore a Lodi Martino della Torre e viene sepolto a Chiaravalle, fuori dall'abbazia perché scomunicato. La Credenza elegge a suo successore il fratello Filippo della Torre, che deve risolvere il problema dell'arcivescovo e dei rapporti col papato. A Como i Vittani lo proclamano loro signore, mentre i Rusconi lo sostituiscono con Corrado di Venosta. |
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| 1263 |
| 26 dicembre |
| Filippo della Torre con le forze della Credenza entra a Como, mentre i Rusconi introducono in un altro quartiere della città il Venosta e il suo protettore Simone di Locarno. Si combatte per le vie; i Rusconi e il Venosta fuggono per la Valtellina; Simone da Locarno è fatto prigioniero e portato in trionfo a Milano, dove viene rinchiuso in un gabbione sotto le scale del Broletto. |
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| 1264 |
| Per moderare l'abuso del vino, il Magistrato del Comune pubblica un editto con cui si vieta ai bettolieri, tavernieri ed osti di vendere vino dopo due ore dall'orario dei pasti.
Una lucente cometa occupa il cielo di Milano per due mesi.
La Chiesa romana, disperando di riuscire a vincere Manfredi, figlio di Federico II, che stava dando stabilità al suo regno di Sicilia, si rivolge alla casa reale di Francia, trovando disponibile Carlo d'Angiò, conte di Provenza e fratello del re Luigi IX. Filippo della Torre s'inserisce in questa alleanza per ingraziarsi il papa contro Ottone Visconti. |
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| 1264 |
| 2 ottobre |
| Muore papa Urbano IV. |
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| 1264 |
| 11 novembre |
| Il capitano generale Pelavicino termina il suo mandato e viene sostituito con Carlo d'Angiò. Costretto a lasciare Milano, il Pelavicino diventa nemico dei della Torre. |
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| 1265 |
| Le Domenicane si installano a S. Maria della Purificazione detta alle Vetere perché ospitava vedove, mentre le maritate stavano a S. Maria della Vittoria e le nubili alla Vettabia.
Tommaso d'Aquino, in viaggio per la Francia, si reca a pregare sulla tomba di S. Pietro martire in S. Eustorgio. |
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| 1265 |
| gennaio |
| Plenipotenziari milanesi vanno in Provenza per stabilire le condizioni dell'alleanza con gli Angiò. Per garantirsi contro ogni reazione del marchese Pelavicino e di re Manfredi, Filippo della Torre fa venire a Milano un corpo francese agli ordini di Filippo di Montfort e si nomina un provenzale come podestà di Milano, Barral de Baux. |
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| 1265 |
| 21 gennaio |
| Accursio Cuttica stipula ad Aix l'alleanza fra i Torriani e il conte di Provenza. Il Cuttica si dice procuratore di Filippo, perpetuo Signore del popolo di Milano, podestà e Signore dei Comuni di Bergamo, Como, Novara, Lodi, e di Napoleone (Napo) e Francesco della Torre e dei loro figli ed eredi. In loro nome promette di aiutare il conte di Provenza contro tutti i suoi nemici e di accogliere tutti i suoi militi che venissero in dette città e di dare loro aiuto nel passaggio in Lombardia per la conquista del regno di Sicilia. A Milano è podestà Emberra da Balzo. |
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| 1265 |
| 5 febbraio |
| E' eletto papa Clemente IV, cioè Guido le Gros di St Gilles, vescovo e cardinale di S. Sabina, già illustre giurista di Luigi IX. Fra i suoi amici sono Tomaso d'Aquino e Bonaventura da Bagnoreggio. Viene eletto a sorpresa, mentre è in Inghilterra per un'ambasciata. Vestito da frate mendicante, per umiltà ma anche per non essere riconosciuto, riesce ad attraversare, quasi sempre a piedi, l'Italia ghibellina del nord e giunge fino a Perugia. Lì riceve la tiara. Subito dopo prosegue per Orvieto. Decide di rioffrire a Carlo d'Angiò il regno di Napoli, ma come feudo, esigendo un cavallo bianco e 8000 once d'oro ogni anno, da consegnarsi alla vigilia della festa dei SS. Pietro e Paolo. Il re deve però impegnarsi a non unificare il feudo con gli altri suoi possedimenti. Carlo accetta. |
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| 1265 |
| 25 febbraio |
| Lega sottoscritta a Milano con Obizzo d'Este di Ferrara, col conte di San Bonifacio di Mantova per appoggiare il passaggio dell'esercito di Carlo d'Angiò contro gli attacchi del marchese Pelavicino. In questo trattato si precisa che Raimondo della Torre deve essere fatto legato apostolico e arcivescovo di Milano; per tre anni la Curia romana dovrà mettere a disposizione dei Torriani 300 militi allo scopo di combattere i nemici della Chiesa. Ottone Visconti deve essere rimosso. |
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| 1265 |
| 5 agosto |
| Il neo eletto papa Clemente IV rifiuta di destituire Ottone Visconti e di accettare le proposte torriane per la nomina di Raimondo della Torre a legato apostolico. |
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| 1265 |
| 24 settembre |
| Muore Filippo della Torre, sepolto a Chiaravalle. Gli succede il più anziano della famiglia, Napo, figlio di Pagano. Lo affiancano i fratelli Francesco, nominato signore del Seprio, e Paganino che diventa podestà di Vercelli. |
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| 1266 |
| 20 gennaio |
| Carlo d'Angiò esce da Roma col suo esercito, forte della corona concessali dal papa nel 1263, e va in cerca di Manfredi per sgominarlo. |
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| 1266 |
| 29 gennaio |
| A Vercelli viene assassinato il podestà Paganino della Torre da una banda di nobili milanesi proscritti rinforzati da Pavesi inviati dal marchese Pelavicino. Il cadavere di Paganino viene trasferito a Milano e sepolto il S. Dionigi. Il podestà Emberra da Balzo raduna il consiglio per stabilire il castigo. I 13 nobili milanesi congiurati vengono arrestati a Vercelli e decapitati davanti alla bara di Paganino; altri 12 nobili vengono prelevati dalla prigione di Porta Nuova, in cui erano reclusi dopo la sconfitta di Tabiago, e decapitati; seguono altre 28 esecuzioni di nobili prelevati dalle prigioni di Trezzo. |
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| 1266 |
| 26 febbraio |
| Battaglia di Benevento. Manfredi è ucciso sul campo. Carlo d'Angiò ha giocato tutto in quell'impresa e persino sua moglie ha impegnato i propri gioielli. Lo stesso papa lo ha rifornito di denaro succhiato con tasse straordinarie a monasteri e canonicati beneficiari. Il vescovo di Capua, Pignatelli, fa disseppellire il corpo di Manfredi e lo fa gettare fuori dei confini del regno pontificio, ordinando che resti insepolto sulla sponda del fiume Liri. La morte di Manfredi significava il crollo del partito ghibellino. |
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| 1266 |
| 23 marzo |
| Napo della Torre raduna a Milano i rappresentanti delle città leghiste e di altre che aderiscono per combattere il marchese Pelavicino e la sua Lega. |
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| 1266 |
| 29 giugno |
| Clemente IV da Viterbo autorizza Ottone Visconti a imporre collette sulle chiese della sua giurisdizione per potersi mantenere. Ottone tiene un sinodo a Savona da dove lancia scomuniche ed interdetti contro le città che non accolgono il loro vescovo o ne usurpano i beni. |
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| 1266 |
| ottobre |
| Una Dieta di principi tedeschi riunita ad Augusta decide che Corrado di Svevia, figlio di Corrado IV, recuperi la Sicilia. Oberto Pelavicino, Cremona, Pavia, Verona accolgono con gioia l'annuncio della venuta di Corradino. |
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| 1266 |
| ottobre |
| A Viterbo si discute il caso di Ottone Visconti davanti a papa Clemente IV. Ottone è accusato di appartenere a una stirpe di catari. Il papa impone ai Milanesi di ritornare all'obbedienza, altrimenti non revocherà la scomunica e l'interdetto. |
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| 1266 |
| 7 dicembre |
| Dietro pressione del papa Milano accetta come arcivescovo Ottone Visconti. Fra' Gailardo, cappellano pontificio e penitenziere, è a Milano per raccogliere il giuramento dalle parrocchie, dopo di che assolve tutti i Milanesi dalla scomunica e dall'interdetto. Ma Ottone non entra a Milano. |
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| 1267 |
| Fra' Alberto è prete e precettore della chiesa di S. Croce dei Gerosolimitani di Milano.
Jacopo da Varazze è provinciale dei Domenicani per la Lombardia fino al 1277 e dal 1281 al 1286. Per questa data ha terminato di scrivere la Legenda Aurea.
Bolla Turbato corde di Clemente IV che invita l'Inquisizione a occuparsi dei relapsi (ebrei convertiti che continuano a sentirsi giudei). |
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| 1267 |
| 12 marzo |
| Gli Umiliati costruiscono una domus a Monluè, con chiesa dedicata a S. Lorenzo. Secondo la lapide murata sulla facciata a questa data furono concessi agli Umiliati la chiesa e l'annessa fattoria di S. Lorenzo a Monluè da parte di Bonifacio da Montevico e Alberto da Bascapè, vicari di Ottone Visconti. La chiesa attuale risale probabilmente a questi anni. |
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| 1267 |
| 4 aprile |
| Napo della Torre riunisce tutti i componenti della Lega guelfa e si assume col fratello il compito di guidarla. Podestà a Milano è Beltramo da Greco di Bergamo. |
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| 1267 |
| giugno |
| Ottone Visconti è ancora a Viterbo, impedito di tornare a Milano e in difficoltà economiche. |
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| 1267 |
| dicembre |
| Corradino, sceso in Italia per riconquistare il Regno di Sicilia, è a Verona. |
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| 1268 |
| Clemente IV concede il permesso per la costruzione nel cimitero presso S. Stefano in Brolo di Milano di una piccola chiesa dedicata all'Addolorata e ai santi Ambrogio e Sebastiano. L'edificio era a pianta quadrata e doveva accogliere le salme dei priori e dei confratelli impiegati presso l'ospedale del Brolo. Diverrà poi S. Bernardino alle ossa.
Sorgono a Fabriano le prime manifatture per la produzione della carta. |
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| 1268 |
| 20 gennaio |
| Corradino entra a Pavia. Le forze milanesi restano accampate ad Albairate a sorvegliare quello che fanno i Pavesi, senza fare niente. |
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| 1268 |
| 12 giugno |
| I Milanesi tolgono Vigevano ai Pavesi per punirli dell'ospitalità concessa a Corradino. |
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| 1268 |
| 25 agosto |
| Corradino, appena quindicenne, viene sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo da Carlo d'Angiò e decapitato a Napoli in piazza Mercato. |
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| 1268 |
| novembre |
| Alberto da Bascapé, vicario di Ottone Visconti, concede ai Carmelitani di insediarsi a Milano presso la pusterla delle Azze. La prima pietra è posta dal vescovo di Lodi Bongiovanni Fissiraga. |
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| 1268 |
| 29 novembre |
| Muore Clemente IV senza aver sistemato il caso di Ottone Visconti. La sede resta vacante per tre anni. |
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| 1269 |
| A Milano viene redatto il Beroldo Nuovo da Giovanni Boffa per ordine di Orrico Scaccabarozzi, che si inseriva nel quadro di rinvigorimento spirituale e di esaltazione della chiesa ambrosiana promossi da Ottone Visconti.
Dopo quindici anni di vita fuori legge, vengono catturati dai della Torre nel castello di Mozzanica Egidio di Cortenuova, cognato di Ottone Visconti, e alcuni eretici. I della Torre colpiscono in questo modo il contestato arcivescovo e dimostrano il loro impegno contro i catari agli Angioini, per ottenere agevolazioni commerciali con la Francia.
Scadono i cinque anni di signoria concessa al re francese in Sicilia. I della Torre si premurano di chiederne il rinnovo per avere in cambio libero mercato per la lana lombarda in Francia. In un congresso di città guelfe tenuto a Cremona Carlo d'Angiò propone di riconoscerlo definitivamente come Signore, ma i più rifiutano. |
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| 1269 |
| 4 aprile |
| I Pavesi concludono una pace coi Milanesi, cedendo Vigevano smantellata. |
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| 1269 |
| 5 luglio |
| Si raduna il Consiglio della quattro Società - dei Capitani, della Motta, della Credenza e dei valvassori - per sistemare il problema della sovrabbondanza di acqua nel fossato cittadino tra Porta Romana e Porta Ticinese. Napo della Torre individua nei monaci di Chiaravalle e negli Umiliati di Viboldone gli esperti, visto che detenevano mulini lungo la Vettabbia.
Censimento a Milano: 19.000 focolari. Podestà è Giovanni degli Avvocati di Vercelli. |
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| 1269 |
| agosto |
| I nobili esuli eleggono loro capitano Squarcino Borri. Il nipote dell'arcivescovo Ottone Visconti, Matteo, sposa Bonacosa Borri, figlia di Squarcino, per sottolineare l'alleanza. |
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| 1270 |
| Il vescovo cataro di Tolosa, Bernardo Oliba, si trasferisce nella tollerante Genova. Oberto Spinola e Oberto Doria sono nominati capitani del popolo di Genova. I due Oberti reggeranno il governo per 15 anni.
Capitolo generale in S. Eustorgio a Milano, ritenuto il migliore dei conventi domenicani in Italia.
Giovanni Palastrello di Piacenza è podestà di Milano. |
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| 1270 |
| 19 aprile |
| Le milizie milanesi muovono ancora contro Lodi, che viene assediata. |
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| 1270 |
| luglio |
| Parte la VIII e ultima crociata guidata da Luigi IX, re di Francia, ma la peste distrugge l'esercito e lo stesso re muore nei pressi di Tunisi (25 agosto). Gli succede sul trono di Francia Filippo III. |
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| 1270 |
| 4 luglio |
| Napo della Torre s'impadronisce di Lodi. La fazione degli Overnaghi tenta la difesa estrema sotta la guida di Succio Vistarini, ma vengono sconfitti. I della Torre restano signori della città. |
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| 1271 |
| Como si ribella al governo milanese e imprigiona Aurelio Cottica, vicario di Napo della Torre.
Squarcino Borri, capo dei proscritti milanesi, offre al re di Castiglia Alfonso la signoria di Milano. A tale scopo si reca in Castiglia per combinare una spedizione di 800 uomini.
I catari optano per riunire le loro forze nella rocca di Sirmione, dove risiedono i vescovi delle chiese di Desenzano e di Mantova e i vescovi esiliati di Francia e Tolosa, oltre a numerosi perfetti italiani. |
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| 1271 |
| 3 aprile |
| Passa da Milano re Filippo III di Francia per ricondurre a casa le salme del padre Luigi IX e del fratello Tristano, morti entrambi nella crociata di Tunisi. Il re è ospitato per una settimana nella casa di Napo della Torre, che stava dove sarà poi S. Maria del Giardino.
Roberto de' Roberti, reggiano, è podestà di Milano. |
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| 1271 |
| 20 maggio |
| Napo della Torre ordina che vengano selciate le strade principali, iniziando da quelle di Porta Nuova e Porta Orientale. Viene imposta una tassa di dieci soldi e cinque denari per ogni cento lire di valore sugli immobili, inclusi quelli ecclesiastici. |
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| 1271 |
| 1 settembre |
| Gregorio X (Teobaldo Visconti di Piacenza) è papa; il conclave per l'elezione del papa era durato due anni. Al momento dell'elezione il Visconti si trovava in Palestina, come cappellano dei crociati. A Milano Napo della Torre accoglie con grande piacere la notizia e nomina podestà suo fratello Visconte Visconti. |
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| 1271 |
| 11 ottobre |
| Fra' Alberto Servodei, precettore della mansione e dell'Ospedale di S. Croce dei Gerosolimitani di Milano, presente fra' Engerano di Graniana, priore delle case ospitaliere di S. Giovanni di Gerusalemme per il Veneto e la Lombardia, dà a livello per 29 anni a diverse persone 77 pertiche nella braida della mansione, situate dietro la mansione stessa, con l'obbligo per ogni affittuario di edificare entro un anno una casa nel proprio appezzamento con diritto di accesso alla grande strada Lodigiana "in braida". Fra' Alberto risulta riconfermato ancora fino al 1287. |
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| 1272 |
| Fra' Loderengo, preposto di Mirasole e generale dell'ordine degli Umiliati, pone la prima pietra della chiesa dei SS. Simone e Giuda presso la domus degli Umiliati.
Anno in cui viene fissato l'arrivo a Milano dalla Francia degli Antoniani, specializzati nella cura del "fuoco di S. Antonio". Vengono installati nei pressi dell'Ospedale di S. Nazaro dei porci, che viene loro affidato.
Pinamonte Bonacolsi (o Bonaccolsi) è Capitano di Mantova; in realtà è una signoria come quella torriana. |
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| 1272 |
| 7 gennaio |
| Riunione del Consiglio degli Ottocento sotto la direzione di Napo della Torre per stabilire i capitoli che il nuovo podestà Visconte Visconti deve giurare "ad esaltazione della Santa Chiesa, di Carlo re di Sicilia, ad utilità e conservazione della città di Milano, della famiglia della Torre e dei suoi amici".
Vengono emesse leggi rigorose contro i ladri, ai quali il podestà doveva far cavare un occhio per il primo furto, al secondo il naso e al terzo emanare una sentenza di morte. |
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| 1272 |
| maggio |
| Napo della Torre fa elevare una torre nel Broletto Nuovo di Milano. |
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| 1272 |
| 3 maggio |
| Partono da Milano dodici ambasciatori milanesi mandati dai della Torre per rendere omaggio a Tebaldo Visconti, eletto papa il 27 marzo col nome di Gregorio X. |
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| 1272 |
| 3 ottobre |
| I Poveri cattolici di Milano lasciano definitivamente la sede di S. Celestino in via Senato per confluire in S. Marco. |
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| 1272 |
| 16 novembre |
| Muore re Enrico III d'Inghilterra e gli succede il figlio Edoardo I. |
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| 1273 |
| A Milano si distruggono tutte le colombaie perché non servano da ricettacolo ai disonesti.
Si batte alla zecca di Milano l'ambrogino d'oro in concorrenza col fiorino e il ducato di Venezia.
Obizo del Carretto è podestà di Milano. |
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| 1273 |
| aprile |
| Verso la fine del mese arriva a Milano papa Gregorio X, di passaggio per recarsi al concilio di Lione. Il papa non cede alle insistenze di Napo della Torre per far consacrare arcivescovo di Milano Raimondo della Torre. Il papa gli concede invece il prestigioso patriarcato di Aquileia, ma riconferma la validità dell'elezione di Ottone Visconti. |
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| 1273 |
| 23 ottobre |
| Rodolfo d'Asburgo è incoronato imperatore contro Alfonso di Castiglia. Napo della Torre è riconosciuto suo vicario. L'imperatore gli invia un drappello di armati che lo assistano. Così i Tedeschi s'impiantano a Milano mentre i Castigliani presiedano Pavia per conto del marchese di Monferrato e dei ghibellini. |
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| 1274 |
| E' registrata la presenza a Milano del patriarca di Costantinopoli e di Pietro del Morrone, che fonda un ospizio nel luogo dove prima era la chiesa di S. Agostino dei Poveri Cattolici. La chiesa prenderà il titolo di S. Celestino in onore del papa.
Novara e Pavia proteggono la causa dei nobili proscritti milanesi, per cui Milano decide di portar loro guerra.
Pietro Bascapè (da Barsegapé) scrive il Sermone, un poema didascalico in milanese, diviso in tre parti: la prima sulla creazione del mondo, la seconda sulla vita di Cristo e la terza sul giudizio universale. |
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| 1274 |
| 7 marzo |
| Muore a Fossanova Tommaso d'Aquino. |
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| 1274 |
| 29 aprile |
| I Milanesi tolgono il carroccio dalla porta maggiore di S. Tecla e muovono contro i Pavesi. Si accampano ad Abbiategrasso. |
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| 1274 |
| 7 maggio |
| Gregorio X apre il 2° concilio di Lione, dove vengono sconfessate le congregazioni religiose non autorizzate e lanciata una nuova crociata. Col canone Religionum diversitatem nimiam i padri conciliari proibiscono la costituzione di qualsiasi nuova religione e impongono che gli ordini sorti dopo il 1215 blocchino la fondazione di nuove sedi e confluiscano in un ordine a scelta fra quelli approvati. Gherardo Segarelli e gli Apostolici rifiutano, dando avvio al processo di eresia contro di loro. |
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| 1274 |
| 6 giugno |
| Pace tra Napo della Torre ed Novara e Pavia. |
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| 1274 |
| 11 novembre |
| Nella notte la campana della Credenza suona l'allarme per un previsto attacco dei profughi milanesi appoggiati dai Castigliani. Napo e Francesco della Torre fanno nuovi arresti e bandiscono 200 nobili, ma è solo l'inizio della psicosi dell'attacco. |
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| 1275 |
| gennaio |
| Per la difesa di Milano contro Ottone Visconti si crea una milizia speciale: 60 centurioni, dieci per porta; ogni centurione aveva cento uomini ossia mille per porta, seimila in tutto agli ordini del podestà. |
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| 1275 |
| 14 gennaio |
| Una banda di profughi milanesi e milizie castigliane e pavesi assalgono il ponte milanese sul Ticino. Pochi giorni dopo le truppe attaccano Galliate e arrivano a Magenta. La tattica della guerriglia adottata dai ghibellini spinge i della Torre ad assoldare mercenari per tenere tutto sotto controllo. L'onere finanziario sulla popolazione per fronteggiare le spese belliche diviene gravosissimo. Per scongiurare il pericolo della rivolta di Como, Napo della Torre libera Simone da Locarno, facendogli giurare fedeltà. Il tesoro di S. Giovanni a Monza viene ritirato a nome del Comune di Milano e impegnato presso gli Umiliati di S. Agata a Monza.
Pavia arruola il conte Goffredo di Langosco per comandare il suo esercito. L'armata pavese occupa Angera; Napo della Torre, forte dell'esercito di Rodolfo, sconfigge ed uccide il Langosco e fa prigionieri altri nobili milanesi, tra cui Tebaldo Visconti, nipote dell'arcivescovo e padre di Matteo. Ottone Visconti riceve a Vercelli la cattiva notizia e si mette alla testa dell'esercito dei profughi e occupa Castel Seprio, ma viene messo in fuga da Napo. Ottone si rifugia a Lurate presso Como, in casa dell'abate di S. Simpliciano. |
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| 1275 |
| 23 gennaio |
| Consacrazione a Milano della chiesa dei SS. Simone e Giuda annessa alla casa degli Umiliati nell'attuale via Cesare Correnti. |
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| 1275 |
| 31 maggio |
| L'abate Corrado da Casate è priore del monastero di S. Dionigi fuori Porta Orientale. Terrà la carica per 22 anni. |
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