Cronologia di Milano dal 1001 al 1050
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1001 |
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Stefano
detto il Santo è incoronato re d'Ungheria. E' cognato di Enrico
II. Olderico Manfredi (Manfredi II) è marchese
d'Ivrea fino al 1035. Con suo fratello Alrico, vescovo d'Asti dal
1018, è tra i protagonisti delle lotte politiche ed ecclesiastiche
nell'Italia settentrionale.
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1001 |
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febbraio |
Papa
Silvestro II, malgrado l'appoggio di Ottone III, deve lasciare Roma
e rifugiarsi presso la corte imperiale. |
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1002 |
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23 gennaio |
Ottone
III, costretto a riparare sul Gargano, muore di vaiolo, ma per la
tradizione si dice avvelenato da una donna. Papa Silvestro II torna
a Roma. |
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1002 |
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15 febbraio |
I feudatari
italiani eleggono "re dei Longobardi" il marchese Arduino d'Ivrea.
E' appoggiato da Guglielmo da Volpiano (962-1031), una figura di
enorme rilievo del monachesimo riformato. Lo rifiutano i feudatari
del Veneto, della Romagna e dell'Emilia, che chiedono l'intervento
di Enrico II. |
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1002 |
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7 giugno |
Enrico
II di Baviera è eletto a Magonza re di Germania. Fonda la cattedrale
di Bamberga.
Una parte dei nobili di Milano e l'arcivescovo Arnolfo riconoscono
Enrico come re d’Italia, perché Arduino è grande nemico dei vescovi-conti:
ha ucciso quello di Vercelli e depredato quelli di Ivrea e Novara. |
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1003 |
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Guglielmo
da Volpiano fonda l'abbazia di S. Benigno a Fruttuaria, dove il
monaco benedettino impone una sua specifica regola. |
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1003 |
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12 maggio |
Muore
Silvestro II. Tre giorni dopo Giovanni XVII è papa, romano della
nobile famiglia dei Sicco. E' una creatura dei Crescenzi e muore
dopo sei mesi di pontificato, il 6 novembre. Nessuno sa dov'è sepolto. |
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1003 |
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novembre |
Giovanni
XVIII è papa. A Roma lottano come sempre fra loro i Crescenzi e
i Tuscolo, questi ultimi fiduciosi di avere la meglio sull'opinione
degli ecclesiastici e del popolo, in quanto sono contrari all'ingerenza
degli imperatori. Giovanni, al secolo Fasano, ottiene sul versante
religioso notevoli risultati: riesce a trovare un modus vivendi
con la Chiesa di Costantinopoli, che riammette il suo nome nei dittici.
Invia a evangelizzare la Russia l'abate Brunone, dove troverà il
martirio. Giovanni muore nel monastero di S. Paolo, non si sa se
in ritiro volontario o in esilio. |
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1004 |
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Gravissima
carestia in tutto il mondo latino (Rodolfo il Glabro, Cronaca dell'anno
Mille, II, 17): "Non c'era paese della cui indigenza e mancanza
di pane non si sentisse parlare; gran parte del popolo morì consunto
dall'inedia. Era una fame orrenda che induceva a nutrirsi non solo
con le carni di animali schifosi e di rettili, ma perfino di uomini,
di donne, bambini, senza riguardo neppure per i più stretti legami
di sangue. Giacché la violenza della carestia giunse al punto che
i figli adulti mangiavano le loro madri, e queste, dimentiche dell'amor
materno, facevano lo stesso coi propri bambini".
Intorno a questa data viene fondato dall'arcivescovo
Arnolfo il monastero di S. Vittore, abate titleeramo. Siccome nel
memoriale si adopera la parola "restauro", il Giulini suppone che
prima della fondazione del monastero benedettino vi fosse, presso
S. Vittore, una congregazione di canonici regolari addetti al servizio
di questa chiesa.
L'arcivescovo scopre le reliquie del vescovo Mona.
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1004 |
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aprile |
Invocato
dai vescovi-conti, Enrico II varca le Alpi e vince Arduino alle
Chiuse della Valsugana. |
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1004 |
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15 maggio |
Enrico
II si fa incoronare a Pavia re d'Italia dall'arcivescovo di Milano;
la città di Pavia insorge e incendia il palatium; l'imperatore
ha una gamba bruciata e perennemente lesa, per cui sarà soprannominato
"lo Zoppo"; la repressione nella città è durissima. |
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1006 |
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Il vescovo
Fulberto di Chartres inizia a dirigere la celebre Scuola di Chartres,
famoso centro di studi filosofici e letterari. |
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1007 |
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Pietro,
vescovo d'Asti, è un irriducibile partigiano del marchese Arduino
d'Ivrea e perciò viene deposto da Enrico II e sostituito con Alrico,
fratello del marchese di Torino Olderico Manfredi.
A Milano Fulcoino fonda la chiesa di S. Maria
detta poi Fulcorina "in terra ubi theatrum nominatur".
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1007 |
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2 luglio |
Il suddiacono
Ariberto di Intimiano, dopo aver fatto ristrutturare la chiesa di
S. Vincenzo a Galliano, affidata alla sua custodia, rinviene e trasla
le reliquie di S. Adeodato (figlio di S. Agostino), presso cui erano
state trovate le tombe di Manifredo ed Ecclesio, presbiteri e del
diacono Savino, vissuti nel VI secolo in S. Vincenzo. |
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1008 |
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Arnolfo
II entra in contrasto con Alrico, vescovo d'Asti, lo scomunica e,
raccolto un esercito, si appresta ad assediare Asti. Alrico si presenta
allora scalzo in S. Ambrogio per ricevere il perdono, che gli viene
concesso, mentre il fratello Olderico deve pagare una salatissima
multa. Il marchese Manfredi dona alla cattedrale
di Milano una croce processionale d'oro da usare solo in particolari
occasioni (persa nel XV secolo).
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1009 |
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31 luglio |
Sergio
IV è papa, al secolo Pietro Bucca Porci. E' originario della Lunigiana.
Sostenuto dalla nobiltà romana, ma legato a Enrico II, in omaggio
al quale concede alcuni privilegi alla chiesa di Bamberga. |
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1009 |
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18 ottobre |
Il califfo
Hakim distrugge il S. Sepolcro a Gerusalemme. |
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1012 |
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18 maggio |
Benedetto
VIII (Teofilatto) è papa. Alla morte di Sergio IV gli succede in
un primo tempo Gregorio, uomo dei Crescenzi; ma i conti di Tuscolo
controeleggono immediatamente Teofilatto, figlio del conte Gregorio
e fratello di Romano. Segue il consueto scontro armato, che vede
la vittoria di Teofilatto. Gregorio corre in Germania a reclamare
l'appoggio e la convalida di Enrico II, ma l'imperatore sostiene
Benedetto VIII, che gli promette la corona. |
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1014 |
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14 febbraio |
Seconda
discesa in Italia di Enrico II. A Pavia è presente l'abate di Cluny
Odilone. L'imperatore si fa costruire dai Pavesi "un palazzo di
straordinaria fattura" (Rodolfo il Glabro, III, 1). |
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1014 |
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maggio |
Enrico
II è incoronato imperatore a Roma da Benedetto VIII insieme alla
moglie Cunegonda. E' in possesso della Lancia Santa e questo è sufficiente
a riconoscerlo come imperatore. Viene introdotto nel rito d’incoronazione
un nuovo elemento: Enrico II riceve dal papa un globo d’oro sormontato
da una croce, simbolo del suo potere universale. Enrico paga subito
al pontefice il prezzo del suo appoggio con un documento in cui
vengono riconosciuti i privilegi e i possedimenti già assegnati
in precedenza da Ottone al papa. Come contropartita il documento
sancisce il controllo dell’imperatore sull’elezione del papa affinché
avvenga secondo le regole canoniche. In tal modo l’aristocrazia
romana, che deteneva il controllo delle elezioni papali, ha le mani
legate. |
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1015 |
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Arderico
da Baggio, figlio di Tazone, è messo regio a Milano e miles Sancti
Ambrosii. Suo fratello Enrado appartiene come ordinario al capitolo
cattedrale di Milano e un altro fratello, Arderico, è avvocato della
badessa Alda di S. Maria Aurona. |
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1015 |
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14 dicembre |
Muore
Arduino nel monastero di S. Benigno di Fruttuaria, dove si era ritirato. |
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1017 |
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Qui
si colloca la leggenda dell'origine degli Umiliati. Enrico II, nella
sua lotta contro Arduino, aveva deportato parecchi nobili milanesi
e comaschi, che furono i fondatori dell'ordine degli Umiliati. |
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1018 |
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In Aquitania
si costituisce un importante gruppo che contesta la croce, il battesimo
e il matrimonio e rifiuta alcuni alimenti. |
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1018 |
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25 febbraio |
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Muore
l'arcivescovo di Milano Arnolfo II. |
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1018 |
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28 marzo |
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Ariberto
d'Intimiano è vescovo di Milano e vicario imperiale.
Contestando il primato pietrino, Ariberto si riallaccia alla priorità
cronologica della sede di Milano fondata dall'apostolo Barnaba.
Si attribuisce ad Ariberto il proposito di assicurare alla chiesa
ambrosiana il più ampio dominio sulla Lombardia e fondare uno stato
ecclesiastico che rivaleggiasse con quello pontificio.
Ariberto esercitava di fatto i poteri di conte, anche se de iure
non ne era mai stato investito. Tutto il potere era nelle sue mani,
coadiuvato dai suoi funzionari, primo fra i laici il vice-comes
(visconte), che corrispondeva al gastaldo, dato il passaggio delle
curtes regiae all'arcivescovo. Data probabilmente a quest'epoca
la lapide in versi leonini apposta sulla Porta Romana, che esalta
Milano come "Roma secunda". |
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1019 |
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settembre |
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(settembre-ottobre)
Dieta di Strasburgo, presieduta da Enrico II; vi partecipa Ariberto.
Sinodo di Roncaglia: tornato in Italia, Ariberto
tiene a Roncaglia un'assemblea di vescovi e signori italiani, nella
quale impedisce al vescovo di Pavia, Eusebio, di farsi precedere
dalla croce alzata, privilegio esclusivo dell'arcivescovo di Milano.
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1021 |
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novembre |
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Placito,
presente Ariberto, tenuto da Ugo marchese e conte di Milano, della
famiglia Este, nel broletto del palazzo arcivescovile, "in caminata
maiore, prope balneum quod dicitur stua". |
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1022 |
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Sinodo
di Pavia celebrato da papa Benedetto VIII; nella prefazione al decreto
sinodale si cita una novella giustinianea (123 c. 14), secondo la
quale preti, diaconi e suddiaconi che avessero contratto matrimonio
dopo l'ordinazione dovevano essere espulsi e assegnati come servi
alla curia cittadina. |
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1022 |
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8 dicembre |
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Concilio
di Orléans contro un'eresia manichea importata in Francia da una
donna italiana e subito diffusa tra il ceto colto. Ebbe un carattere
esoterico e iniziatico, con un'impostazione fondamentalmente spiritualistica,
che accentuava l'unità di Dio a scapito della Trinità, in particolare
dell'incarnazione e della redenzione; ciò conduceva a negare in
blocco o quasi i sacramenti (Rodolfo il Glabro, III, 26-27): "Asserivano
che il cielo e la terra erano sempre stati come ora li vediamo,
senza che nessuno avesse dato loro inizio. Si accostavano agli epicurei
nel credere che le turpitudini del piacere non si dovessero scontare
con alcuna punizione. Quanto alle opere di pietà e di giustizia,
che per i cristiani costituiscono il prezzo per meritare l'eterno
premio, erano tutte fatiche sprecate". Gli eretici vennero tutti
bruciati sul rogo. Nei dintorni di Tolosa
si radunano eretici non meglio qualificati da diverse regioni occidentali.
Vengono condannati al rogo da re Roberto II, che per lo zelo nella
repressione delle eresie e la devozione alle reliquie meriterà il
nome di Pio.
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1023 |
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Ariberto
fonda il monastero di S. Dionigi, ultima fondazione monastica nella
città di Milano per iniziativa vescovile, e vi si fa seppellire.
Lo dota con beni sottratti al monastero di S. Vincenzo.
Viene probabilmente rifatto il quadriportico
della basilica di S. Ambrogio.
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1024 |
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A Pavia
è distrutto per sempre il palazzo imperiale. L'incendio del palazzo
simboleggia l'avvenuto declino dell'importanza della capitale. |
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1024 |
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maggio |
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Giovanni
XIX è papa. Romano, fratello del defunto Benedetto VIII, è insignito
di tutti gli ordini sacri e consacrato in fretta e furia pontefice
per evitare un vuoto di potere nella Chiesa. Sarà lui a chiamare
a Roma Guido d'Arezzo e a proteggere l'insegnamento del canto; nascono
le Scholae cantorum e quindi si modifica anche l'arredo sacro
nelle chiese. |
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1024 |
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13 luglio |
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Muore
Enrico II, al quale sarà concessa nel 1146 l'aureola della santità,
come pure alla moglie Cunegonda, che alla morte del consorte si
era fatta monaca benedettina. I signori
italiani si radunano in una dieta per eleggere il successore, ma
non si conclude niente. Secondo Rodolfo il Glabro c'era in Italia
un partito favorevole a Ugo, figlio di re Roberto di Francia, ma
il giovane Ugo morì di malattia il 17 settembre 1025, a diciotto
anni.
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1024 |
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8 settembre |
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Corrado
II il Salico, cugino di Enrico II, è incoronato re di Germania nella
cattedrale di Magonza. |
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1025 |
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Processo
agli eretici di Arras (Artois), contrari al battesimo, perché secondo
loro non esisteva il peccato originale e contava solo una vita corretta.
Questi eretici negavano la sostanziale identità del Figlio col Padre,
attribuendo alla prima persona il potere della giustificazione.
Mostravano un accentuato disprezzo per la materia, in uno spiritualismo
esasperato. |
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1025 |
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6 giugno |
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Ariberto
si reca in Germania e il giorno della Pentecoste va a rendere omaggio
a Costanza a Corrado II il Salico. In cambio riceve il vescovado
di Lodi, cioè il diritto di dare l'investitura al vescovo dei beni
temporali. |
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1025 |
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15 dicembre |
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Muore
l'imperatore bizantino Basilio II. Sale al trono Costantino VIII. |
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1026 |
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Bonifacio/Atto
di Canossa diventa un fedele sostenitore dell'imperatore Corrado
II e ne è ricompensato con la marca di Toscana. Fa di Mantova il
centro del suo dominio, vi stabilisce un palatium ornato da leoni
di marmo. Sposa in seconde nozze Beatrice di Lorena, appartenente
a una delle più illustri famiglie dell'impero. |
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1026 |
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marzo |
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Corrado
II il Salico, della casa di Franconia, riceve da Ariberto la corona
d'Italia in S. Ambrogio. Una tradizione registrata nel Trecento
da Galvano Fiamma e Bonincontro Morigia vuole che l'incoronazione
sia avvenuta a Monza.
In occasione dell'incoronazione di Corrado Ariberto riapre la tomba
di sant'Ambrogio e la dota di nuovi tessuti serici orientali (Museo
della basilica). L'imperatore dona all'arcivescovo un arazzo in
lino ricamato a ricordo della cerimonia (Museo della basilica).
Ispirandosi a questa collocazione Ariberto spoglia un mausoleo imperiale,
dal quale preleva il labarum di porfido in cui colloca i presunti
resti di S. Dionigi.
Corrado concede ad Ariberto i benefici dell'abbazia di Nonantola.
Ariberto spinge Corrado contro i Pavesi e i loro alleati, rei di
aver chiuso le porte della città di fronte all'imperatore, il che
riaccende la rivalità fra Milano e Pavia. |
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1026 |
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estate |
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Il clima
torrido brucia il raccolto e prepara un anno di carestia. |
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1027 |
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Muore
il vescovo di Lodi e Ariberto nomina Ambrogio di Arluno che viene
subito contestato dai Lodigiani: Ariberto dichiara guerra e ne ottiene
l'odio perenne di Lodi contro Milano. Intorno
a questo periodo Ariberto conduce una spedizione contro il castello
di Monforte vicino ad Asti, dove i signori locali avevano organizzato
una comunità ereticale. Rodolfo il Glabro li definisce "banda di
diavoli vestiti di nero". La loro eresia si basava sulla comunione
dei beni e coinvolgeva un’intera comunità rurale, nobili compresi,
che interpretava le Scritture in modo allegorico: la Vergine o Santa
Scrittura, fecondata dallo Spirito Santo quale devoto intendimento,
partorì Gesù, cioè l'espressione visibile della Verità, che è la
salvezza.
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1027 |
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26 marzo |
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Incoronazione
imperiale a Roma di Corrado II per mano di Giovanni XIX, contrastata
dal fatto che Corrado è sposato con una parente.
Nella Commemoratio superbie Ravennatis archiepiscopi, il breve testo
che narra degli incidenti avvenuti tra Ariberto e l'arcivescovo
di Ravenna, suo omonimo, in occasione della consacrazione imperiale
di Corrado, la supremazia di Milano su Ravenna è sostenuta, oltre
che col prestigio di Ambrogio, con il diritto apostolico che derivava
alla metropoli dall'esser stata fondata dall'apostolo Barnaba. |
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1028 |
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Da un
documento dell'archivio ambrosiano risulta che una certa Rigezza,
velata, figlia di Gandolfo zecchiere, aveva ricostruita la chiesa
dei SS. Michele e Pietro in Sala a Porta Vercellina e l'aveva fatta
consacrare da Ariberto. |
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1028 |
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11 novembre |
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Muore
l'imperatore Costantino VIII e gli succede il genero Romano III
Argiro, marito della principessa Zoe. |
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1029 |
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Alrico
vescovo d'Asti e suo fratello Olderico Manfredi, marchese d'Ivrea,
con la moglie Berta fondano il monastero di S. Giusto a Susa, sulla
strada del Moncenisio, presso l'antichissimo castello. Alla consacrazione
della chiesa, avvenuta in luglio, è presente Guglielmo da Volpiano
(Rodolfo il Glabro, IV, 7). |
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1030 |
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15 luglio |
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Benedetto
Rozone e sua moglie Ferlenda fanno costruire a Milano la chiesa
della SS. Trinità, detta poi del S. Sepolcro. |
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1031 |
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I concili
di Limoges e di Bourges pubblicano dei canoni contro l'immoralità
del clero stabilendo che i bastardi dei preti siano schiavi inalienabili
della Chiesa. |
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1031 |
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20 luglio |
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Muore
Roberto il Santo e sul trono di Francia sale Enrico I; corre subito
voce che l'avvenimento sciagurato fosse stato annunciato da tre
anni di epidemie, carestie e prodigi. La regina Costanza ordisce
un intrigo per allontanare Enrico e sostituirlo col figlio cadetto.
Enrico chiede allora aiuto a Roberto I di Normandia, il duca più
potente di Francia. |
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1032 |
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Muore
papa Giovanni XIX. Benedetto IX è papa, secondo Rodolfo il Glabro
ad appena dodici anni. Nipote di due papi che l'hanno preceduto,
non ha dubbi sul fatto che la Chiesa di Roma è di sua indiscussa
proprietà. Di fatto affida il governo della chiesa al fratello maggiore
Gregorio che, per non irritare l'imperatore, assume il titolo di
console, ma di fatto dispone degli averi della Chiesa.
Benedetto, in seguito ad una sommossa, è costretto a fuggire da
Roma (Rodolfo il Glabro, IV, 24). |
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1032 |
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inizio |
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Piogge
torrenziali che durano fino a primavera, seguite da un anno di carestia. |
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1032 |
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6 settembre |
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Muore
Rodolfo III di Borgogna; in seguito a precedenti accordi dinastici,
l'imperatore Corrado II rivendica la successione, che gli viene
contestata da Oddone II di Champagne. |
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1033 |
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Corrado
II introduce la tregua di Dio. Rodolfo il Glabro (IV, 14-15) specifica
che dura dalla prima ora del giovedì alla prima ora del lunedì.
L'anno viene considerato come il millesimo
dopo la morte del Cristo e provoca un enorme esodo di pellegrini
verso la Palestina. Si riaccendono le paure millenariste, che scatenano
in Europa una feroce persecuzione antiebraica (Rodolfo il Glabro,
IV, 18).
Ariberto d'Intimiano depone i corpi dei
SS. Aureliano e Dionigi in una vasca di porfido (il labarum che
oggi è in Duomo) e, sul modello ambrosiano, destina la propria tomba
a quella chiesa dove ha deposto i martiri. Forse in quest'occasione
Ariberto fece dono di un Evangelario; una delle due coperte d'argento
dorato si è conservata e rappresenta nella fascia superiore Ariberto
che dona l'Evangelario al Cristo tra S. Giovanni Battista e la Madonna
(Deesis) e sotto Ambrogio tra Gervasio e Protasio (Museo del Tesoro
del Duomo). L'Evangelario era custodito dentro una cassetta, il
cui coperchio è noto come "Pace di Ariberto", una delle opere più
titlee dell'oreficeria milanese dell'XI secolo (Tesoro del Duomo).
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1034 |
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Ariberto
interviene a fianco di Corrado II per conquistare il regno di Borgogna
e sottrarlo al re di Francia e a Oddone di Champagne. A partire
da quest'anno, l'imperatore riunisce le corone di Germania, Borgogna
e Italia.
Al suo rientro a Milano, Ariberto trova una situazione sociale mutata. |
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1034 |
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marzo |
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Giudicato
di Ariberto nel quale, prima della sua partenza con altri feudatari
per la riconquista della Borgogna a Corrado II contro Oddone di
Champagne, elargisce oblazioni a sei monasteri maschili e sette
femminili benedettini: S. Ambrogio, S. Vittore, S. Vincenzo, S.
Simpliciano, S. Celso, S. Dionigi e il Monastero Maggiore, S. Salvatore
di Wigelinda, S. Maria d'Aurona, S. Ulderico al Bocchetto, S. Maria
in Lentasio, il Monastero Nuovo o di S. Maria e S. Vincenzo, S.
Margherita. |
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1034 |
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11 aprile |
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E' assassinato
l'imperatore Romano III. Sale al trono Michele IV, amante dell'imperatrice
Zoe. |
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1035 |
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Scoppia
un'insurrezione della nobiltà vassallatica che interessa tutta l'Italia
settentrionale, detta "rivolta dei valvasori". Da una parte sono
schierati i "principi", soprattutto i vescovi, dall'altra i loro
vassalli, che poi sarenno detti "valvassori maggiori" e quindi "capitani".
Con l'arcivescovo di Milano Ariberto, grande feudatario, è schierato
il popolo minuto, memore delle sue elargizioni e del suo intervento
durante la carestia.
I valvassori maggiori escono da Milano e trovano appoggio presso
i signori del Seprio e della Martesana, da sempre ostili al governo
di Milano. |
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1036 |
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Ariberto
indice l'eribanno contro gli insorti valvassori, alleati coi Lodigiani,
e li batte a Campomalo (oggi Camatta, presso S. Colombano). |
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1036 |
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29 giugno |
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Attentato
al papa, che chiede aiuto a Corrado II. Papa Benedetto IX è un pupazzo
nelle mani dell'imperatore Corrado II, alla cui corte risiede per
paura di tornare a Roma dopo l'attentato. |
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1036 |
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16 ottobre |
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Ariberto
riconsacra la chiesa di S. Satiro. |
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1036 |
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dicembre |
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Corrado
II incontra papa Benedetto a Cremona e celebra il Natale a Verona. |
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1037 |
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gennaio |
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Corrado
II è a Milano; viene accolto da Ariberto con gran fasto, ma il giorno
dopo scoppia un tumulto, la cui origine è ignota. Arnolfo di Milano
scriverà quarant'anni dopo che Ariberto aveva sottratto un feudo
a un potens (miles) e ciò aveva scatenato la rivolta dei
nobili dotati di signorie allodiali, che al tempo dei primi Ottoni
erano riconosciuti, accanto a vescovi e marchesi, come "compartecipi"
dell'impero e del potere regio e che in seguito si erano trovati
a dipendere sempre più dai signori feudali, vescovi e principi. |
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1037 |
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febbraio |
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Corrado
II riunisce una dieta a Pavia e intima ad Ariberto di difendersi
dalle accuse di infedeltà. Ariberto rifiuta ogni giustificazione
e l'imperatore, ormai sicuro che il vescovo è il responsabile della
ribellione, lo fa arrestare e lo affida a Popone, patriarca di Aquileia
e nemico di Ariberto. I milites milanesi si rifiutano di
eseguire l'arresto, ma lo fanno "quei cani di teutonici" (Landolfo,
II, 22).
Ariberto è rinchiuso per due mesi in una rocca del piacentino. I
Milanesi nell'offesa al pur esacrato loro arcivescovo vedono un
attacco a Milano e si coalizzano, organizzando l'evasione del presule. |
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1037 |
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aprile |
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Fuggito
Ariberto e riparato a Milano, fa fortificare la città. Landolfo
sr riferisce che l'arco romano viene adattato a difesa con una sovracostruzione
e che vengono rinforzate tutte le mura. Ariberto stringe i Milanesi
intorno al Carroccio, che compare in campo per la prima volta.
I milanesi donano ad Ariberto un crocefisso
rivestito di rame, che ritrae Ariberto con le catene spezzate. Era
conservato a S. Dionigi (ora Museo del Duomo).
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1037 |
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19 maggio |
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Per
dieci giorni Corrado II assedia inutilmente Milano da Porta Romana.
L'imperatore s'incontra a Cremona con papa Benedetto IX, che dichiara
Ariberto decaduto e designa nuovo vescovo Ambrogio.
Landolfo Seniore racconta come, durante l'assedio di Milano, il
vicecomes Eriprando da Arsago abbia vinto e ucciso in un duello
cavalleresco un nipote dell'imperatore. Per Landolfo Eriprando non
è inferiore per nascita al nipote dell'imperatore: è un miles
milenarius e capo di mille cavalieri. Eriprando è il primo membro
della famiglia Visconti di cui vi sia menzione documentaria. Forse
è identificabile con Ariprando da Arsago, figlio di Guido e nipote
dell'arcivescovo Arnolfo. |
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1037 |
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28 maggio |
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Durante
l'assedio di Milano Corrado II emana la Constitutio de feudis
o Edictum de beneficiis Regni Italici, per garantire la posizione
giuridica di quei milites che hanno in feudo beni dell'impero o
della chiesa. Tra coloro che conferiscono tali feudi ( i seniores)
sono citati vescovi, abati, badesse e marchesi, conti o anche altri.
La legge non prende in considerazione i diretti feudi imperiali,
ma quelli che erano stati concessi dai rappresentanti del potere
imperiale, ricavandoli da possedimento dell'impero o della chiesa
e che poi - questo è il punto controverso - con infondati pretesti
erano stati sottratti. Questi valvassori maggiori o milites
avevano come base di potenza il castello; essi poi ne avevano costruiti
diversi e ne avevano ottenuto diritti signorili. La legge sui feudi
viene dunque emanata in primo luogo a vantaggio del gruppo di
milites, ma anche dei valvassores minores.
Per contrastare Corrado II, Ariberto manda
a chiamare Oddone di Champagne, che muore il 15 novembre combattendo
contro Goffredo duca di Lorena. Corrado II viene a conoscenza dell'accaduto
e chiede una nuova scomunica.
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1037 |
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25 dicembre |
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Natale:
Corrado è a Parma, poi va a Roma per rimettere sul soglio pontificio
papa Benedetto IX. |
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1038 |
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Ariberto
stabilisce la vita comune tra i canonici di S. Ambrogio.
In un contratto conservato nell'Archivio di
Chiaravalle e pubblicato dal Puricelli, Dissertatio Nazariana,
cap. XXXVII, n 13, vengono nominati gli amministratori dell'ospedale
di S. Lazzaro all'arco.
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1038 |
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24 marzo |
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Pasqua:
Benedetto IX, a Spello con l'imperatore, scomunica Ariberto. L'arcivescovo
risponde con un altro eribanno e prepara il Carroccio per la gran
battaglia. |
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1039 |
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4 giugno |
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Muore
Corrado II in un'epidemia di peste; gli succede il ventiduenne figlio
Enrico III detto il Nero, che si allea con Ariberto. |
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1039 |
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22 agosto |
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Eclissi
di sole. |
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1040 |
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primavera |
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La plebe
insorge contro i capitani ed è guerra civile in tutta Milano. Ariberto
deve lasciare la città per Monza. |
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1040 |
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6 aprile |
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Pasqua:
Ariberto è a Ingelsheim e si accorda con Enrico III. |
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1041 |
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10 dicembre |
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Michele
V Calafato è il nuovo imperatore. |
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1042 |
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Insurrezione
contro la nobiltà del popolo milanese, guidato da Gualdo (Waldo)/Lanzone,
iudex domni regis , attivo a Milano dal 1029. Lanzone continuerà
la sua attività fino al 1064 e nel 1048 e 1059 sarà missus regis.
Ariberto dalla sua nuova sede di Monza fa
un nuovo testamento a favore della Canonica fatta costruire presso
S. Tecla ad uso dei dodici decumani. Fa dono di due evangelari,
uno al Duomo di Monza l'altro a quello di Milano.
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1042 |
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12 giugno |
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Il nuovo
imperatore Michele V Calafato aveva fatto arrestare l'imperatrice
Zoe, ma il popolo si era ribellato ed era riuscito a liberarla.
Questa allora si era sposata per la terza volta e il nuovo marito,
Costantino Monomaco, diventa imperatore. |
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1042 |
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6 luglio |
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Ariberto
trasla nella basilica di S. Giovanni Battista di Monza le reliquie
donate da papa Gregorio alla regina Teodolinda in una cassettina
di pietra. |
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1043 |
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Grave
carestia nell'Europa occidentale. Assedio
di Milano. La tripartizione dei ceti maggiori milanesi pare già
formata: milites - vavassores - populus. I milites,
assistiti dai Sepriesi e dai Martesani, fabbricano dei borghi presso
le porte urbiche. Compare anche il termine "capitanei" come sinonimo
di "milites".
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1044 |
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A Milano
si forma un governo misto di nobili e "popolo". |
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1044 |
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dicembre |
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Ariberto
si ammala gravemente a Monza e fa un nuovo testamento. |
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1045 |
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Azo
o Azzone è marchese e conte di Milano.
Inizia il periodo aureo nella storia milanese, definito da tre fatti
principali: conquista del contado, lotta con l'impero e ampliamento
della città. Questa prima fase del Comune vede come dominanti i
possidenti terrieri, tanto che il prezzo delle terre e delle case
in città e fuori aumenta; il fenomeno non è da attribuirsi solo
al timore di una svalutazione monetaria, ma anche al desiderio dei
nuovi ricchi di fissarsi sulla terra sperando di arrivare a nobilitarsi.
In città è un fiorire di costruzioni, soprattutto nelle zone eleganti,
il che dimostra l'aumento della popolazione milanese e la ripresa
della vita economica. A Milano si trovano in abbondanza mercatores
immigrati, ma anche missi regis, giudici, notai, avvocati.
Lanfranco di Pavia è priore al Bec in Normandia.
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1045 |
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16 gennaio |
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Muore
Ariberto. Poco dopo, il clero, i nobili e i mercanti si radunano
a consiglio per eleggere quattro canonici diaconi, che, accompagnati
da un'ambasciata di clero e di nobili, vadano in Germania da Enrico
III; l'imperatore deve scegliere fra loro a chi dare l'investitura
per mezzo dell'anello e del pastorale. Fra il seguito vi è il prete
Guido, che pare avesse già reso dei servigi a Enrico ai danni di
Ariberto. |
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1045 |
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20 gennaio |
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Una
rivolta popolare, dopo aver scacciato da Roma papa Benedetto IX,
elegge Silvestro III. Era vescovo della Sabina e la scelta del nome
di "Silvestro" stava a indicare che non voleva inimicarsi l'impero.
Considerato ormai un antipapa, Benedetto IX riesce a rientrare a
Roma, ma dopo tre mesi decide di vendere il pontificato all'arciprete
Giovanni Graziano, fornendo un perfetto esempio di simonia. |
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1045 |
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5 maggio |
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Graziano
viene eletto papa col nome di Gregorio VI. Negli ambienti riformisti,
in particolare a Cluny, la sua elezione è accolta con favore. Restano
così due papi, Benedetto IX e Gregorio VI, sul soglio pontificio. |
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1045 |
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18 luglio |
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Guido
da Velate è vescovo di Milano, eletto solo per volontà di Enrico
III senza l'intervento pontificio (ne esistevano due di papi). |
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1045 |
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settembre |
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I monaci
di S. Dionigi, seccati per le usurpazioni dei beni lasciati loro
in eredità da Ariberto, aprono l’arca sepolcrale di Ariberto per
esporre la salma all'omaggio dei fedeli e ne trovano il corpo intatto.
Ne segue un'insurrezione popolare, forse per timore che la salma
venga trafugata altrove: "Tutti i cittadini presi da somma ira accorsero
al monastero e quanti monaci trovarono, senza interrogarli e senza
misericordia li picchiarono a sangue con bastoni e con le mani quasi
fino alla morte. Il giorno dopo però con grande onore del clero
e del popolo Ariberto fu solennemente sepolto nel luogo stesso circa
alle calende di ottobre" (Landolfo). |
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1045 |
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8 settembre |
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Festa
della Natività: viene consacrato l'arcivescovo Guido. Per la sua
origine di nobiltà minore (valvassore) gli è ostile l'alto clero
milanese. La scelta dell'imperatore mirava invece a designare un
uomo estraneo alla nobiltà capitaneale cittadina per ostacolare
il raccogliersi di tutte le forze milanesi attorno all'arcivescovo.
Gli ordinari della Chiesa milanese abbandonano l'arcivescovo. |
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1046 |
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25 ottobre |
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Sinodo
di Pavia presente l'imperatore Enrico III. |
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1046 |
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20 dicembre |
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Enrico
III riunisce un concilio da lui presieduto a Sutri. Gregorio VI
viene deposto e viene interrogato sulla rendita che ha concesso
a Benedetto IX per sollecitarne la deposizione. Ammesso il fatto,
viene accusato di simonia ed esiliato in un monastero in Germania,
a Colonia. |
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1046 |
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24 dicembre |
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Enrico
III in un nuovo concilio a Roma designa, di sua sola autorità, Suitgero
di Bamberga quale papa col nome di Clemente II della casa di Morsleben
a Hornburg.
A Natale Enrico III è incoronato imperatore a Roma. |
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1047 |
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gennaio |
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Bolla
di Clemente II che concede al patriarca di Ravenna il diritto di
sedere alla destra del pontefice e all'arcivescovo di Milano il
secondo posto di onore, a sinistra del papa. Clemente muore in questo
stesso anno. |
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1047 |
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5 aprile |
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Vengono
assassinati in Val Ganna Gemolo e Imerio, che vengono fatti santi. |
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1048 |
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La fiala
del sangue del Cristo ritrovata nel IX secolo a Mantova viene dissotterrata
nel giardino dell'ospizio di S. Andrea a Mantova. Il culto riprende
vigore e Mantova diventa una tappa importante sulla strada dei pellegrini
per Roma. |
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1048 |
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17 luglio |
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Damaso
II è papa. Si chiama Poppone ed è nativo della Baviera; vescovo
di Bressanone, viene eletto su designazione dell'imperatore.
Bonifacio di Canossa sostiene invece il deposto Benedetto IX e dà
inizio al progressivo distacco dei Canossa dall'impero. Le fazioni
romane sono ancora sotto choc per la girandola di papi e di antipapi
e tentano di eleggere papa il vescovo di Lione, Alinardo; nello
stesso tempo il vescovo Wazone di Liegi protesta perché il papa,
Gregorio VI, c'è ed è legittimo. Enrico III, forte del prestigio
che gli è derivato dal concilio di Sutri, decide per Poppone. Ma
Damaso II non vuole stare a Roma e si rifugia nella rocca di Palestrina,
dove muore - forse avvelenato o forse di malaria - il 9 agosto di
questo anno. |
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1049 |
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12 febbraio |
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L'imperatore
elegge papa Leone IX, cioè Brunone vescovo di Toul. E' un monaco,
oggetto di grande venerazione e stima da parte del popolo. Fa sapere
all'imperatore che non considererà valida la propria elezione se
non sarà approvata dal clero e dal popolo di Roma; poi s'incammina
da pellegrino verso Roma, accompagnato dal fedele Ildebrando di
Soana. Bruno di Toul conduce con sé dalla Lorena un certo numero
di collaboratori fidati, tra cui il monaco Umberto di Moyenmoutier,
che creò vescovo di Silvacandida e poi cardinale e che fu uno dei
più severi censori della simonia. |
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1049 |
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3 ottobre |
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Concilio
di Reims, aperto nonostante l'opposizione del re di Francia Enrico
I, che contrasta la riforma. Al concilio è presente Lanfranco di
Pavia come priore del Bec. Leone IX è ostile al comportamento dei
Normanni nel sud d'Italia e, come la maggioranza dei suoi contemporanei,
non fa distinzioni tra gli abitanti del ducato di Normandia e i
Normanni in Italia. |
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1050 |
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Lettera
di Vasone di Liegi al vescovo di Chalons Ruggero II dove compare
per la prima volta il termine "arriana heresis" a proposito
delle sette che hanno una visione non ortodossa dello Spirito Santo
e del dogma della Trinità. Secondo Vasone sarebbe state istruite
da un maestro italiano di nome Glandolfo.
Angifredo da Fagnano fa costruire a Milano
la chiesa di S. Matteo alla Banchetta, unita alla sua casa.
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1050 |
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maggio |
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Concilio
Laterano tenuto da papa Leone IX. Guido da Velate viene accusato
di simonia e di proteggere i preti concubinari e si discolpa con
successo. In questa occasione si conferma agli arcivescovi milanesi
il diritto di sedere alla destra del pontefice contro le pretese
del patriarca di Ravenna. |
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1050 |
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5 settembre |
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Solenne
adunanza a Milano nella sacrestia della chiesa di S. Maria jemale,
dove sono presenti l'arcivescovo Guido da Velate, gli ordinari della
Chiesa, diaconi e suddiaconi, notai e lettori coi loro primiceri,
i maestri delle scuole, i custodi, i decumani, l'abate Landolfo
di S. Ambrogio coi suoi monaci, tutti gli altri abati e monaci,
molti del popolo maggiore e minore, per deliberare di celebrare
la festa dell'Esaltazione della Croce dietro disposizione testamentaria
di Tadone notaio. |
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