Cronologia di Milano dal 501 al 600
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| 501 |
| Papa Simmaco è accusato di adulterio (il che significa che era legittimamente sposato) e di malversazione. Teodorico richiede un concilio a Roma per risolvere la questione pontificia. |
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| 502 |
| luglio |
| Concilio di Roma per giudicare la condotta di Simmaco; di esso è protagonista il vescovo ambrosiano Lorenzo. I vescovi sostengono che nessun papa può essere giudicato. In seguito a disordini, le sedute vengono aggiornate al 1° settembre, ma la pace non ritorna. Si stabilisce allora che solo i chierici possano partecipare all'elezione del papa e che i beni della Chiesa siano inalienabili. |
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| 504 |
| Teodorico si annette la città di Sirmio, sotto giurisdizione bizantina. |
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| 506 |
| Teodorico, ormai in rotta con Bisanzio, si decide apertamente per Simmaco, tanto più che il rivale Lorenzo era morto. Simmaco è più che mai risoluto nello scisma con l'Oriente, mentre mostra un interesse particolare per la chiesa della Gallia. Rinnova al vescovo Cesario di Arles il diritto di rappresentarlo in Gallia e in Spagna e gli conferisce il pallio.
Durante il pontificato di papa Simmaco viene pellegrino a Roma il principe burgundo Sigismondo, genero di Teodorico. |
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| 507 |
| Alarico II muore a Vouille presso Poitiers nella guerra contro i Franchi. Lascia un bambino di pochi anni, Amalarico, sotto la tutela della madre Teutigota, figlia di Teodorico.
Teodorico decide di riempire il vuoto nella Gallia per impedire l'espansione dei Franchi. Si presenta come il difensore romano. Agli abitanti concede diritti e privilegi romani e alle città oppresse dalla carestia fa arrivare dai porti italiani navi cariche di frumento. |
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| 511 |
| 25 luglio |
| Muore l'arcivescovo Lorenzo I, sepolto nella basilica che porta il suo nome. |
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| 511 |
| 27 novembre |
| Muore Clodoveo dei Franchi. Il suo regno viene diviso fra i quattro figli: Teodorico (Austrasia), Clodomiro (Orléans), Childeberto (Parigi) e Clotario (Soisson). |
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| 512 |
| Eustorgio II, greco, è vescovo di Milano. Teodorico favorisce il prestigio del metropolita concedendo al vescovo milanese di tenere un proprio negotiator, immune dai carichi cui vanno soggetti i mercanti del collegio della città, perché faccia acquisti meno onerosi dei generi da distribuire ai poveri.
Ennodio celebra la fontana fatta installare da Eustorgio II nel battistero pre-ambrosiano di S. Stefano alle fonti: "Ecco che qui a cielo sereno piove e l'azzurra volta lascia scendere l'acqua... e dalla pietra scaturisce l'acqua: da un arido pergolato zampillano fonti limpide e un'onda celeste scende su quelli che sono rinati. L'acqua sacra fluisce da cavità eteree per cura del vescovo Eustorgio." Secondo la tradizione, questo battistero era riservato alle donne. Gli scavi archeologici nell'area del battistero non hanno dato conferme circa questi restauri.
Il milanese Armenio seppellisce suo figlio nella basilica di Foromagno. Sotto i dipinti si leggevano i versi di Ennodio, amico di Armenio. |
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| 513 |
| Papa Simmaco stabilisce con la Constitutum Silvestri che il papa non possa essere giudicato da nessun uomo. |
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| 514 |
| Cassiodoro Senatore, poco più che ventenne, è insignito da Teodorico del consolato ordinario, caso unico data la giovane età. Durante il suo consolato tenta di pacificare le gravi divergenze religiose sorte tra cattolici e ariani, che avevano causato una proliferazione di doppioni dei luoghi di culto.
Magno Felice Ennodio di Arles (474-521) è eletto vescovo di Pavia. |
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| 514 |
| 20 luglio |
| E' papa Ormisda. Si rivolge particolarmente alla chiesa spagnola sotto la dominazione visigota. |
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| 515 |
| Nozze di Amalassunta, figlia di Teodorico, con Eutarico Cillica, un visigoto spagnolo. |
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| 516 |
| Nasce Atalarico, figlio di Amalassunta e di Eutarico. |
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| 518 |
| Nasce Matassunta, secondogenita di Amalassunta ed Eutarico.
Muore l'imperatore Anastasio. Governo dell'imperatore Giustino, comandante del gruppo più scelto della guardia imperiale, gli "excubitores" . Era originario di un villaggio vicino a Skopje, in Macedonia, da famiglia contadina. Era analfabeta, di lingua latina e, al momento dell'elezione, aveva già compiuto 60 anni. Porta con sè il nipote Pietro, figlio di Sabazio, nato nel villaggio di Tauresium, vicino a Skopje (Pietro cambierà il nome in Flavio Giustiniano), che ricopre il rango di "candidatus" , cioè ufficiale della guardia imperiale sottoposto al "magister officiorum". Il nipote è elevato al rango di patrizio. Non manca chi considera inaccettabile la salita al potere di due semibarbari, di due contadini balcanici. Questo rancore verrà alla luce nella sommossa di Nike del 532, quando molti appoggeranno la candidatura imperiale di Ipazio, membro della famiglia autoctona dell'imperatore Anastasio.
Muore il vescovo Eustorgio II, sepolto in S. Sisto presso S. Lorenzo. Magno è vescovo di Milano fino al 530. |
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| 519 |
| Eutarico, marito di Amalassunta, è eletto console. Perché occupi questa carica, gli occorre la civitas Romana; suo suocero Teodorico si premura di richiederla a Giustino che l'accorda senza difficoltà. |
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| 519 |
| 28 marzo |
| Giovanni, patriarca di Costantinopoli, sottoscrive la formula di Ormisda che prevede il riconoscimento del concilio di Calcedonia e della lettera di papa Leone, la condanna di Nestorio e di Eutiche. E' ricostituita formalmente l'unità della chiesa, ma in Armenia, Siria, Mesopotamia, Egitto ed Etiopia si formarono le chiese nazionali monofisite. Attualmente ne esistono quattro: la chiesa egiziana, quella etiopica, quella siriaca-giacobita e la chiesa armena. |
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| 521 |
| gennaio |
| Giustiniano è console e incaricato del comando supremo di tutte le truppe di stanza nella capitale. In quest'anno si sposa con Teodora. |
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| 522 |
| Scoppia il caso del magister officiorum (ministro degli interni) Severino Boezio, della nobile famiglia romana degli Anici. Aveva sposato in seconde nozze Rusticiana, figlia di Simmaco, esponente della più alta aristocrazia romana. Poiché difende il senatore Albino dall'accusa di tradimento a favore dei bizantini, è accusato a sua volta di tradimento da Teodorico e imprigionato. La stessa sorte tocca al suocero Simmaco. |
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| 523 |
| Editto di Giustino col quale riprendono le persecuzioni contro i monofisiti e gli ariani (ad esclusione dei Goti ariani abitanti nei confini di Bisanzio), provocando le reazioni di Teodorico, che si sente minacciato.
Risalgono a quest'anno le ultime venationes.
Muore Eutarico, marito di Amalassunta, destinato a succedere sul trono di Teodorico in Italia. Destituito Boezio, Teodorico chiama a sostituirlo Cassiodoro Senatore. |
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| 523 |
| 13 agosto |
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E' eletto papa Giovanni I. |
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| 525 |
| 13 ottobre |
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Viene giustiziato a Pavia (altri dicono nell'ager Calventianus) Severino Boezio. Verrà successivamente sepolto in S. Pietro in Ciel d'oro a Pavia, dove riceverà grande culto. |
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| 526 |
| aprile |
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Giovanni I viene inviato da Teodorico a Costantinopoli a capo di un'ambasceria per chiedere a Giustino la cessazione delle ostilità e il rispetto degli ariani occidentali. Dell'ambasceria facevano parte anche Ecclesio vescovo di Ravenna, Eusebio vescovo di Fano e Sabino vescovo di Canosa. Il papa viene ricevuto con tutti gli onori dall'imperatore, celebra il rito di Pasqua (19 aprile 526) e incorona Giustino nella cattedrale di Costantinopoli. Teodorico legge questi avvenimenti come un tradimento. Appena la commissione torna in Italia, Giovanni I è imprigionato e muore il 18 maggio. |
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| 526 |
| 12 luglio |
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E' eletto papa Felice IV, un prete di Benevento, gradito a Teodorico. |
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| 526 |
| 30 agosto |
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Muore Teodorico a 72 anni. Gli succede il decenne Atalarico, figlio di Amalassunta e di Eutarico. Amalassunta, per conto del figlio, invia una richiesta di soddisfazione alla corte di Ilderico, scritta da Cassiodoro, che subito dopo si ritira dalla scena politica. |
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| 527 |
| Mavorzio è l'ultimo console nominato in Occidente. |
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| 527 |
| 1 agosto |
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Muore Giustino e il nipote Giustiniano gli succede come imperatore d'Oriente. |
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| 529 |
| Data approssimativa della fondazione da parte di Benedetto da Norcia del suo monastero a Montecassino.
Prima versione del Codex Justinianus. Si chiude l'Accademia neo-platonica di Atene e gli insegnanti si rifugiano presso l'impero persiano. |
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| 530 |
| Muore il vescovo Magno e viene sepolto in S. Eustorgio, chiesa ripristinata per questa data. Dazio è vescovo di Milano fino al 552. Da una lettera di Floriano, milanese, divenuto abate di Romain-Montier, al vescovo Nicezio si apprende che Dazio era un monaco.
Data da questo periodo la costituzione di un rito ambrosiano, anche se i primi testi liturgici ambrosiani risalgono alla fine del IX secolo. |
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| 530 |
| 22 settembre |
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Muore papa Felice IV, che ha già nominato il suo successore, seguendo un espediente condannato in un sinodo romano del 465. La persona individuata è un arcidiacono della chiesa romana, Bonifacio, di genitori goti. La maggioranza del clero romano si pronuncia invece per Dioscoro, un ex-diacono alessandrino, fedele a Bisanzio. Già si profila un altro scisma nella comunità romana quando Dioscoro provvidenzialmente muore (12 novembre). |
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| 530 |
| 5 dicembre |
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Giustiniano nomina una commissione, nella quale Triboniano ha ancora il ruolo preponderante, per l'ordinamento e la codificazione dell'eredità della giurisprudenza classica. La commissione (16 membri) è investita di poteri amplissimi, persino di modificare i contenuti per renderli coerenti con la legislazione. |
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| 531 |
| La legislazione di Giustiniano affida espressamente ai vescovi la sorveglianza sulle prigioni, dà loro mandato di provvedere alla liberazione di quanti fossero indebitamente trattenuti nelle carceri private e nel caso di eredità da devolversi pro redemptione captivorum li incarica della custodia del patrimonio ereditario e del suo impiego conforme alla volontà del testatore (Cod. Just. I, 4, 22-23; I, 3, 48). Nelle mani del vescovo diocesano vengono posti anche i monasteri. Senza autorizzazione vescovile non si può aprire un cenobio. Tra le varie forme ascetiche si riconosce solo quella cenobitica. Si stabiliscono regole dettagliate e severe per i monasteri femminili. Il vescovo può inviare a suo piacere un esarca per l'ispezione dei cenobi. |
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| 532 |
| Conferenza a Costantinopoli per risolvere la questione monofisita. Da questo momento cessa la persecuzione contro i monofisiti e la capitale è invasa da torme di monaci monofisiti, seguiti da una schiera di vescovi fino ad allora in esilio. Arriva a Costantinopoli anche il più importante teologo monofisita, Severo di Antiochia, ospite d'onore nel palazzo reale nell'inverno 534-35.
Rivolta di Nika a Costantinopoli. I Verdi sono monofisiti, gli Azzurri ortodossi. Sono distrutte la basilica di S. Sofia, le Terme di Zeusippo, parti del quartiere imperiale e dei colonnati che portavano al Foro di Costantino. |
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| 532 |
| 17 ottobre |
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Muore papa Bonifacio II e per due mesi c'è una vacanza nell'episcopato romano. |
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| 533 |
| Pubblicazione del Digesto (Pandette), la raccolta degli scritti dei giuristi classici romani. |
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| 533 |
| 2 gennaio |
| Atalarico favorisce il presbitero Mercurio, che cambia il nome troppo pagano in quello di papa Giovanni II. IV Concilio ecumenico di Costantinopoli. Papa Giovanni II concede la sua approvazione alla dottrina teopaschista, avversata invece dalla potente comunità monastica di Costantinopoli degli Acemeti (insonni) di Sostenio. |
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| 533 |
| aprile |
| Belisario s'imbarca con 100 navi e meno di ventimila uomini contro Galimero, re dei Vandali in Africa. Amalassunta permette ai Bizantini di servirsi delle basi navali di Sicilia. Porta Gelimero prigioniero a Costantinopoli e dopo qualche tempo gli assegna alcuni possedimenti in Galazia. Le province africane vengono annesse a Costantinopoli. |
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| 534 |
| Belisario espugna Cartagine e pone fine al regno dei Vandali in Africa.
I Franchi sconfiggono i Burgundi ad Autun e s'impadroniscono del loro regno. |
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| 534 |
| inizio |
| Amalassunta, in previsione della morte del figlio Atalarico, aveva già richiamato Cassiodoro alla fine del 533, nominandolo prefetto pretorio (ministro della guerra). Si associa quindi al trono il cugino Teodato prima che la morte del figlio venga resa nota. Privata di ogni autorità, la regina si mette in contatto diretto con Giustiniano chiedendogli asilo, cosa che l'imperatore non tarda ad accordarle; poi Amalassunta ci ripensa, credendo di aver eliminato gli avversari più pericolosi e sentendosi ormai al sicuro. |
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| 534 |
| 2 ottobre |
| Muore Atalarico per consunzione. Teodato è riconosciuto legittimo re degli Ostrogoti. |
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| 535 |
| 30 aprile |
| Amalassunta è deportata nell'isola Martana del lago di Bolsena. L'isola è fortificata, appartiene forse allo stesso Teodato, che la usa come residenza estiva. Qui pochi giorni dopo viene assassinata, prima che arrivino i soccorsi da Costantinopoli. Giustiniano ha ora il motivo per intervenire contro l'Italia. |
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| 535 |
| 13 maggio |
| A Roma è eletto papa Agapito I, amico personale di Cassiodoro, sostenuto dal partito filo- bizantino. Agapito è inviato dal re dei Goti, Teodato, alla corte di Costantinopoli per convincere l'imperatore ad astenersi dalla conquista dell'Italia. |
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| 536 |
| Belisario sbarca le truppe a Reggio. Gli vengono incontro i Goti guidati da Ebrimuth, genero di Teodato, che si arrendono senza combattere.
Mentre continua l'avanzata dei Bizantini verso Roma, i capi dei Goti decidono di farla finita con Teodato e di eleggere Vitige.
Sulla strada fra Roma e Ravenna Vitige fa uccidere Teodato.
Grave carestia a Milano. Il prefetto del pretorio Cassiodoro concede al vescovo Dazio di estrarre dai pubblici granai di Pavia e Tortona del panìco da distribuire ai poveri. Non viene più citato il granaio di Milano all'interno del quale sono state ritrovate delle tombe risalenti a questo periodo.
Concilio di Costantinopoli nella chiesa di Chalkopratia chiesto da papa Agapito, morto alla vigilia dell'apertura, contro il monofisismo. La scelta della chiesa di Chalkopratia era dovuta alla reliquia che da più di un secolo vi si conservava, particolarmente venerata dalle donne e dalla imperatrice: la cintura di Maria. A papa Agapito succede papa Silverio che, rifiutatosi di ripristinare Antimo, viene esiliato da Belisario sull'isola di Ponza, e sostituito con Vigilio (537), che era stato nunzio apostolico a Costantinopoli. Nel Liber Pontificalis la vita di papa Silverio si presenta problematica. In una prima parte il papa viene visto sotto una luce negativa e liquidato quasi come una creatura di Teodato. Nella seconda parte, scritta almeno 30-40 anni dopo, Silverio diventa un martire, senza dubbio allo scopo di presentare nella luce più sinistra possibile il successore Vigilio. |
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| 536 |
| 9 dicembre |
| Belisario entra a Roma attraverso la Porta Asinaria. Secondo Procopio fu papa Silverio a convincere la popolazione a consegnare la città ai Bizantini di Belisario, nonostante il giuramento di fedeltà prestato a Vitige. |
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| 537 |
| febbraio |
| Inizia l'assedio di Roma da parte di Vitige che durerà fino al marzo 538. Le condizioni di vita dei romani si fanno precarie perché Vitige ha interrotto gli acquedotti. |
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| 537 |
| 29 marzo |
| Papa Silverio è deposto e sostituito con Vigilio, che era stato nunzio apostolico a Costantinopoli. |
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| 537 |
| fine |
| Il vescovo Dazio lascia Milano per incontrare a Roma Belisario. Dazio rimane a Roma per tutto il periodo dell'assedio, cioè fino a marzo 538. Sembra che al vescovo milanese premesse vedersi riconosciuto il ricco patrimonio che la Chiesa ambrosiana possedeva in Sicilia, da poco recuperata da Belisario. |
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| 538 |
| A Ravenna Vitige sposa Matassunta, figlia di Amalassunta. |
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| 538 |
| inizio |
| Dazio ottiene da Belisario mille uomini, con a capo Mundila affiancato dal milanese Fidelio, già prefetto del pretorio. Sbarcano a Genova e marciano su Pavia, dove si scontrano coi Goti. Nello scontro muore Fidelio. La truppa muove verso Milano e la occupa senza colpo ferire. |
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| 539 |
| inverno |
| Mentre l'esercito bizantino è fermo sul Po in attesa che si sani il contrasto tra Narsete e Belisario, Milano viene saccheggiata da Uraja, nipote di Vitige, che ha assoldato 10.000 Burgundi dal re dei Franchi Teodeberto. A Milano vi sono poco più di 300 armati, per cui sono i cittadini a difendere le mura dall'assedio. I comandanti Mundila e Paolo vengono condotti prigionieri a Ravenna. La tradizione che vuole Milano per qualche anno cancellata dalla faccia della terra sembra esagerata: la città fu distrutta in vasta ma non totale misura; Pavia è in suo luogo sede del vicariato della Liguria, mentre sede dell'episcopato resta Milano.Terribile carestia (Procopio di Cesarea, De bello gotico, II, 12). |
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| 540 |
| Ravenna è conquistata dai Bizantini di Belisario, che fanno prigioniero Vitige, trasferito a Costantinopoli insieme a Matassunta col tesoro dei Goti, che eleggono loro capo Ildibaldo.
I Goti spostano la capitale a Pavia e nel palazzo di Teodorico si trasferisce il governo. |
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| 541 |
| Ildibaldo viene ucciso e i Goti eleggono loro re Erarico. Dopo pochi mesi anch'egli è ucciso perché sospettato di tradimento e la corona passa a Totila. |
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| 542 |
| Sollevazione ostrogota, nella quale si gioca il tutto per tutto. Totila non può più contare sull'appoggio dell'aristocrazia senatoriale romana e di quella delle province italiche, schierate decisamente a favore di Giustiniano, per cui cerca il sostegno delle classi medie, degli operai e degli schiavi. I latifondi vengono divisi fra i fittavoli e sono abolite le prestazioni obbligatorie cui erano stati tenuti fino ad allora. Agli schiavi arruolati nell'esercito gotico si offre la libertà. Riesce comunque a riconquistare quasi tutta la penisola italiana. |
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| 544 |
| Papa Vigilio per sfuggire ai Goti si reca in Sicilia, dove rimane per tutto il 545 e la più parte del 546. |
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| 544 |
| dicembre |
| Giustiniano emana un editto che riassume in Tre Capitoli le opere di tre padri della chiesa siriaci - Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e Iba di Edessa, da lui condannati. La condanna dei Tre Capitoli si scontra in Occidente e in Africa con un'opposizione violenta, che provoca uno scisma. Dal momento che il papa dal 544 non è più a Roma, perché ha intrapreso il lungo viaggio alla volta di Costantinopoli, si decide di insediare in un'altra delle principali diocesi italiane un vescovo su cui l'imperatore possa fare affidamento. La scelta cade su Ravenna. Giustiniano vi invia il diacono di Pola Massimiano, che riceve l'ordinazione da papa Vigilio. Massimiano aveva viaggiato molto, inclusa Alessandria, e a Costantinopoli si era guadagnato la stima degli imperatori. Giustiniano confida nell'aiuto del nuovo vescovo per imporre la sua nuova politica filo-monofisita a Ravenna e in tutta l'Italia settentrionale. |
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| 545 |
| Belisario è nuovamente in Italia e sostituisce Giovanni con Bessa.
Il vescovo di Milano Dazio raggiunge da Costantinopoli papa Vigilio in Sicilia. |
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| 546 |
| Pavia, sede del vicariato d'Italia, si stacca dal rito ambrosiano per contrapporsi a Milano e adotta quello romano fino al 668. Lo spunto è fornito dallo scisma dei Tre Capitoli. |
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| 546 |
| dicembre |
| Gli Ostrogoti entrano a Roma; papa Vigilio con Dazio partono dalla Sicilia per l'Illirico, la Grecia e Costantinopoli, dove arrivano il 25 gennaio 547. |
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| 547 |
| 17 dicembre |
| Totila espugna Roma e distrugge le mura, incendia le case e prende come bottino beni ed ostaggi. L'Urbe rimane vuota per almeno 40 giorni. |
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| 548 |
| 28 giugno |
| Muore l'imperatrice Teodora e viene sepolta nella chiesa dei SS. Apostoli, non ancora terminata dopo la distruzione del 532. La chiesa verrà consacrata il 28 giugno 550, nell'anniversario della morte dell'imperatrice. |
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| 549 |
| Gli Ostrogoti riprendono la Sicilia e la Chiesa milanese perde nuovamente i suoi beni. |
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| 550 |
| aprile |
| Dazio e Vigilio sono a Costantinopoli e partecipano a un colloquio tra i vescovi e Giustiniano per dirimere la questione dei Tre Capitoli e lo scisma occidentale. |
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| 551 |
| agosto |
| Dall' Epistula Clericorum Mediolanensium , redatta da alcuni chierici milanesi, si apprende che Dazio subisce in agosto l'assalto militare alla chiesa di S. Pietro nel palazzo di Ormisda e quindi in quello di Placidia. I preti milanesi lamentano l'assenza di un vescovo a Milano da quasi quindici anni, per cui molti muoiono senza aver ricevuto il battesimo. |
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| 551 |
| 25 dicembre |
| Natale: papa Vigilio, il vescovo Dazio e il loro seguito fuggono da Costantinopoli per sottrarsi alle pressioni dell'imperatore e si rifugiano a Calcedonia, nella basilica di S. Eufemia. |
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| 552 |
| Grado è in mano bizantina. I Longobardi combattono con 5.500 uomini comandati da re Auduin a fianco di Narsete. |
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| 552 |
| 5 febbraio |
| Papa Vigilio emana un'enciclica da Calcedonia in cui denuncia le pressioni da lui subite. Il vescovo Dazio è da lui incaricato quale messo per trattare con Giustiniano, ma sembra che muoia poco dopo questa data. |
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| 552 |
| luglio |
| Muore Totila per le ferite riportate nella battaglia di Gualdo Tadino (Umbria) contro Narsete. |
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| 552 |
| fine |
| Narsete a Milano sembra che abbia ripristinato la sede vescovile ed eletto un nuovo vescovo, Vitale, registrato fino al 555. |
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| 553 |
| Muore il nuovo re dei Goti nella battaglia del Monte Lattaro (presso Castellamare di Stabia). Il dominio dei Goti è distrutto. I Franchi arrivano in soccorso dei Goti quando ormai la disfatta è irreversibile. |
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| 553 |
| 5 maggio |
| Apertura del V concilio ecumenico di Costantinopoli in S. Sofia: colpisce con anatema i Tre Capitoli e papa Vigilio si rassegna a sottoscrivere, con grande disappunto dell'Occidente. Molte Chiese rifiutano di accettare le risoluzioni, tra cui quella milanese. La Chiesa romana invece si adegua alle disposizioni imperiali. |
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| 554 |
| Giustiniano propone di restaurare in Italia l'organizzazione romana con la Prammatica sanzione, con la quale riconosce i vescovi come "regi ufficiali", demandando loro nelle città la cura degli edifici pubblici, il controllo sulle rendite della città, la tutela dei deboli. |
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| 555 |
| Radegonda fonda a Poitiers il convento della Sainte Croix. |
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| 555 |
| 7 giugno |
| Muore papa Vigilio. |
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| 556 |
| Pavia capitola sotto l'assalto di Asbado, alle dipendenze di Narsete. L'Italia è ormai tutta nelle mani dei Bizantini.
In tutti i domini bizantini risulta che Narsete abbia avviato il restauro delle mura (per esempio a Milano, Fano, Benevento). A Milano vengono arretrate lungo una linea rintracciabile grazie alla presenza delle cappelle che hanno sostituito le torri: S. Clemente, S. Giovanni alle fonti poi detta di S. Gottardo, S. Andrea al muro rotto, S. Giovanni Itolano (Laterano), S. Zenone, S. Pancrazio (S. Alessandro). |
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| 556 |
| 16 aprile |
| Pelagio è papa. Diacono romano, dal 536 era apocrisario a Costantinopoli dei papi Agapito, Silverio e Vigilio e consigliere di Giustiniano. Respinto dai Romani, Pelagio deve essere consacrato sotto la tutela di Narsete, ma non è riconosciuto dalle Chiese di Aquileia, Milano e delle Gallie.
A Milano non si capisce più chi è vescovo: alcuni dicono Frontone, che da filo-bizantino fugge a Genova per sottrarsi alla questione dei Tre Capitoli; per altri è vescovo Ansano, chiamato scismatico da papa Pelagio. E' possibile invece che Ansano e Frontone siano stati eletti quasi contemporaneamente, per accontentare le diverse fazioni e che a Milano sia rimasto Ansano. A Frontone la tradizione assegna la fondazione della chiesetta di S. Vittorello alla Porta Romana. |
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| 557 |
| Concilio provinciale di Aquileia, convocato in occasione dell'elezione di Paolino, successore di Macedonio. Il concilio si rifiuta d'accettare la condanna dei Tre Capitoli, denuncia il tradimento di papa Pelagio e i maneggi dell'imperatore e proclama lo scisma. Papa Pelagio nel settembre 558 biasima Paolino di Aquileia perché si è recato a Milano a ricevere l'ordinazione episcopale da Ansano, mentre "secondo l'uso", Ansano doveva andare da Paolino. |
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| 558 |
| Clotario riunisce sotto di sé tutto il regno dei Franchi. |
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| 559 |
| 3 settembre |
| Muore il vescovo di Milano Ansano, sepolto in S. Stefano in brolo o alla ruota. |
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| 561 |
| 17 luglio |
| E' papa Giovanni III detto Catelino. Il suo pontificato sarà speso nel mantenersi equidistante da Bizantini e Longobardi. Come alleato contro i nuovi barbari sceglie Narsete, che per la sua politica fiscale è però odiato da tutti. Da qui quell'antipatia che di riflesso si rovescerà anche sul papa. Roma era ridotta al caos e alla fame. |
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| 561 |
| 29 novembre |
| Muore Clotario dei Franchi e il regno viene diviso fra i quattro figli Sigeberto, Gontrano, Chilperico I e Cariberto. |
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| 565 |
| 14 novembre |
| Muore Giustiniano. Gli succede Giustino II fino al 578. Lo stesso anno era morto Belisario, mentre Narsete, accusato di cospirazione, va in esilio. |
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| 566 |
| Epidemia di peste in Italia (Paolo Diacono, II, 4). |
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| 567 |
| Onorato è vescovo di Milano fino al 572. |
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| 568 |
| aprile |
| Alboino, re dei Longobardi, si sposta con tutta la sua gente in Italia. |
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| 569 |
| primavera |
| Il popolo longobardo varca l'Isonzo; la marcia è rallentata da salmerie, armenti e famiglie. Alboino fissa la sua sede a Verona, che è quindi la prima capitale longobarda; si insedia nel palazzo costruito da Teodorico. |
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| 569 |
| 4 settembre |
| Alboino entra a Milano coi Longobardi. Onorato fugge a Genova, insieme al clero e all'aristocrazia. La curia milanese rimarrà a Genova 80 anni. A Milano resta il popolo e il clero delle chiese minori. La lontananza del metropolita da Milano determinerà una crisi non solo nella vita della città, ma nella sua funzione come metropoli ecclesiastica, essendosi incrinati i rapporti tra il metropolita a Genova e i vescovi suoi suffraganei che operavano sotto la dominazione longobarda, a causa dello scisma dei Tre Capitoli. Tali vescovi, infatti, si mantengono nella tradizione di Dazio di intransigenza contro i monofisiti, mentre i vescovi che si succedono a Genova sono sottoposti alle pressioni imperiali. Nei Longobardi c'è il giustificato timore che ogni adesione al cattolicesimo, fuorché nelle regioni tricapitoline, porti con sé una ripresa dell'influenza bizantina, col conseguente vassallaggio del popolo longobardo. |
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| 569 |
| fine |
| Fino all'inizio del 570 epidemia di peste in Italia (Paolo Diacono, II, 4): "il mondo era ridotto al silenzio, come nei tempi primordiali". |
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| 572 |
| giugno |
| Alboino è assassinato a Verona da una congiura manovrata dai Bizantini, che ha come protagonista sua moglie Rosmunda. L'esercito longobardo riunito a Pavia proclama re Clefi. |
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| 573 |
| Lorenzo II è vescovo di Milano, ma sta a Genova, dove è sepolto. La data della consacrazione in realtà è ignota e potrebbe essere anche il 571. |
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| 574 |
| A Tours viene eletto vescovo Gregorio, autore della Historia Francorum . |
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| 574 |
| inizio |
| Muore Clefi per mano di un suo servitore che lo sgozza. Anche dietro questa congiura si vuole vedere la mano dell'Esarca di Ravenna. Inizia un periodo di anarchia, che dura fino al 584. |
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| 574 |
| 17 luglio |
| Muore papa Giovanni III il Catelino. |
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| 575 |
| Sigeberto, re dei Franchi di Austrasia, è ucciso e la corona passa al figlio Childeberto II sotto la tutela della terribile madre Brunechilde. |
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| 575 |
| 2 giugno |
| E' eletto papa Benedetto I. Lo stato dei rapporti fra Roma e Costantinopoli è talmente inerte, che da quando il papa viene eletto passa un anno prima che possa esercitare a pieno titolo. |
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| 578 |
| Tiberio II è imperatore. |
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| 579 |
| 30 luglio |
| Muore papa Benedetto I. |
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| 579 |
| 26 novembre |
| E' eletto papa Pelagio II. E' d'origine gota. Per frenare l'invasione longobarda, chiede aiuto ai Franchi. Domanda una tregua ad Autari, figlio di Clefi, e cerca di chiudere la questione dei Tre Capitoli. |
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| 582 |
| Maurizio è imperatore. Il suo regno rappresenta una tappa fondamentale nella trasformazione della struttura statale del vecchio impero tardo-romano. Raggruppando i resti dei possedimenti giustinianei, crea gli esarcati di Ravenna e Cartagine, che vengono organizzati come luogotenenze militari, preannunciando la militarizzazione dell'amministrazione bizantina e il sistema dei temi. |
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| 583 |
| Re Childeberto II dei Franchi scrive una lettera al vescovo Lorenzo II, avvisandolo che era stato sollecitato dall'imperatore Maurizio a scendere in guerra contro i Longobardi e perciò aveva ricevuto una somma di 50.000 soldi d'oro, cifra riportata da Paolo Diacono. La spedizione verrà effettuata l'anno seguente. Childeberto esorta il vescovo Lorenzo a sollecitare l'esarca Smaragdo ad assalire contemporaneamente i comuni nemici. Il duca del Friuli Grasulfo, col figlio Gisulfo, è pure alleato di Bisanzio. |
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| 584 |
| Autari, figlio di Clefi, è re dei Longobardi e pone fine all'autarchia ducale. |
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| 584 |
| ottobre |
| Muore Chilperico dei Franchi di Neustria e gli succede il figlio Clotario II. Una terribile carestia dilaga per tutta la Gallia. |
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| 588 |
| I Franchi, alleati dei Bizantini, scendono in Italia contro i Longobardi. |
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| 589 |
| 15 maggio |
| Autari, nei pressi di Verona, sposa la bavara Teodolinda, cattolica, appartenente per madre alla famiglia reale longobarda dei Lethingi. Questa famiglia era cattolica per influsso degli Eruli, un quarto dei quali era già cattolico prima del 510. |
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| 589 |
| autunno |
| In seguito ad una piena eccezionale, l'Adige sposta il suo letto di 15 Km. a sud-ovest. A Roma il Tevere straripa e diffonde una grave epidemia di peste bubbonica, che colpisce anche papa Pelagio II. |
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| 590 |
| 3 settembre |
| Gregorio Magno nato verso il 540, della nobile famiglia degli Anici, è papa. Dal 575 era monaco: aveva trasformato in monastero la sua villa sul Celio, aprendola a poveri e affamati. Era stato pretore di Roma dal 572, legato di papa Pelagio II dal 579 al 586 a Costantinopoli. Di fisico gracile e salute cagionevole, ha una forte personalità e una volontà ferrea. Porta appeso al collo un crocefisso contenente limatura delle catene di S. Pietro e della graticola di S. Lorenzo. Il suo pontificato inizia in un momento difficile, con la città di Roma in preda alla peste e minacciata da un'invasione longobarda cui la remota autorità bizantina non sa opporre alcuna difesa. Gregorio assume allora quella funzione di supplenza del potere civile che gradatamente avrebbe portato all'instaurazione del vero e proprio potere temporale del papa. |
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| 590 |
| 5 settembre |
| Muore Autari a Pavia, alcuni dicono assassinato, ma è più probabile a causa dell'epidemia. Si interrompe con una tregua la guerra, che lascia intatto un malconcio regno dei Longobardi. Teodolinda, che attende il primo figlio, rimane affidata all'assistenza di ministri romani, cattolici tricapitolini e forse nostalgici di una impossibile resurrezione di un tipo di stato barbarico. |
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| 590 |
| novembre |
| Teodolinda sposa il duca di Torino Agilulfo, cognato di Autari. La coppia sposta la capitale a Milano. Nasce poco dopo Gundeberga, la figlia postuma di Autari. |
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| 591 |
| maggio |
| Agilulfo viene riconosciuto re dei Longobardi con sede a Milano. Suo ministro e ispiratore della sua politica è il romano Paolo citato da Gregorio di Tours. L'esercito longobardo nella Venetia e nell'Aemilia era passato al soldo di Bizantini e Franchi. Perseguivano l'idea autonomista i ducati della Liguria e Neusria, da dove esce Agilulfo, che si impegna a ricucire l'identità longobarda. I documenti per tutto il periodo del regno di Agilulfo vengono emessi a Milano dal palatium, distinto dalla domus Stiliconi e dalla curia ducis, ossia dal tribunale. Agilulfo stringe un'alleanza coi Franchi per rompere la loro alleanza coi Bizantini. |
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| 591 |
| agosto |
| Il vescovo Lorenzo II, da Genova, scrive a papa Gregorio lagnandosi per il patrimonio della Chiesa milanese in Sicilia, le cui rendite erano state indebitamente esatte dagli agenti della Chiesa romana. Il papa promette che verificherà e provvederà. |
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| 591 |
| inverno |
| Piogge eccezionali che, nelle cronache del tempo, vengono definite "di sangue", probabilmente acqua mista a sabbia proveniente dal deserto africano. |
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| 593 |
| Muore a Genova il vescovo Lorenzo II, lasciando sua erede la Chiesa milanese. Gli succede il diacono Costanzo, prescelto da Gregorio Magno, suo amico da quando costui era nunzio apostolico a Costantinopoli, tra il 578 e il 585. Gregorio spera che Costanzo riesca a ristabilirsi nel suo seggio milanese.
Sinodo di Brescia: tre vescovi suffraganei di Milano si rifiutano di riconoscere Costanzo se non si dissocia dalla condanna dei Tre Capitoli. Teodolinda li sostiene e impedisce a Costanzo di entrare a Milano. |
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| 594 |
| Agilulfo e Teodolinda iniziano la costruzione a Monza di una chiesa con battistero dedicati a S. Giovanni. Teodolinda richiede a papa Gregorio alcune reliquie con cui consacrare la chiesa e il papa le invia 27 ampolline di vetro contenenti l'olio delle lampade che ardevano davanti alle tombe dei martiri. Le ampolle sono conservate nel Tesoro del Duomo, insieme alle ampolle di piombo ricevute dalla Palestina. |
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| 594 |
| luglio |
Papa Gregorio scrive una lettera alla regina Teodolinda e una al vescovo Costanzo, dove si vede che il vescovo si preoccupava per la recente separazione di tre vescovi. Uno di questi era il vescovo di Brescia, che esigeva da Costanzo l'assicurazione scritta e giurata di non aver condannato i Tre Capitoli. Gregorio scrive che se una tale assicurazione non fu data da Lorenzo, suo predecessore, non la devono pretendere neppure da lui. Ma che se Lorenzo la diede, mancò alle promesse fatte nella sua elezione e non si mantenne unito con la Chiesa cattolica. Gregorio suggerisce di scrivere ai suoi oppositori che egli accetta il Concilio di Calcedonia e condanna chi lo contraddice. |
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| 596 |
| Muore l'esarca di Ravenna Romano e viene sostituito dal più malleabile Callinico. Si stipula una tregua con Agilulfo fino all'inizio del 601. |
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| 596 |
| primavera |
Gregorio manda il monaco Agostino con 40 compagni a evangelizzare l'Anglia. Diecimila angli verranno battezzati. Nella tomba di re Raewald del 625 sono stati ritrovati due cucchiaini con la scritta Paulos e Saulos, inviati da Gregorio Magno (British Museum). Agostino fonda l'abbazia di Canterbury, che è la prima sede episcopale britannica. |
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| 597 |
| L'imperatore Maurizio è colpito da grave malattia e fa testamento, nel quale lascia il figlio maggiore, Teodosio, a governare sulle province orientali, risiedendo a Costantinopoli, mentre il figlio minore, Tiberio, doveva risiedere a Roma, che diventava la seconda capitale. Non aveva rinunciato all'idea dell'impero universale governato collegialmente. |
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| 598 |
| E' tregua fra Longobardi e Bizantini. |
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| 599 |
| Il vescovo Costanzo da Genova manda a Roma il suo diacono Evenzio chiedendo al papa delle reliquie di Paolo apostolo e dei SS. Giovanni e Pancrazio per dedicare una o più chiese. In luglio Gregorio gliele spedisce, raccomandandosi di stabilire i fondi per il servizio della chiesa prima di inaugurarla, per non lasciarla poi deserta.
La cittadella vescovile ambrosiana a Genova nel borgo Sacherio. La chiesa fondata dal vescovo Costanzo sorgeva in riva al mare, tra S. Sabina e S. Siro, e era dedicata a S. Pancrazio, con le reliquie ricevute da papa Gregorio. S. Sabina è la santa che aveva raccolto i corpi a Lodi dei martiri Nabore e Felice, compagni di Vittore; la chiesa genovese era infatti titolata a S. Vittore e S. Sabina. Vicino a S. Sabina vi era una chiesa dedicata a S. Fede con la madre Sofia e le sorelle Speranza e Carità, martiri milanesi. Questo gruppo di chiese si trova nella parte occidentale della città e potrebbe indicare la zona in preferenza abitata dai Milanesi rifugiati a Genova. L’esistenza a Genova di una chiesa di S. Ambrogio, annessa al palazzo vescovile, di cui la chiesa milanese tenne la proprietà nei secoli seguenti, compare dalla bolla di Alessandro III del 1162. C’è anche memoria di un decreto dell’arcivescovo Giovanni Bono nel sec. VII relativo alla distribuzione di denaro in occasione delle feste di sant'Ambrogio, san Gervasio, san Protasio e sant'Andrea, che si fece fino al XIII secolo.
Papa Gregorio è molto malato e costretto a letto. Gregorio Magno e Agilulfo firmano un accordo, ma il duca di Benevento Arechi non lo rispetta e continua le sue scorrerie nell'Italia meridionale. |
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| 600 |
| 3 settembre |
Muore il vescovo Costanzo, sepolto a Genova nella chiesa di S. Ambrogio, edificata forse da lui stesso. Agilulfo scrive a papa Gregorio che non accetterà mai l'elezione di un candidato privo della sua approvazione. Il re longobardo minaccia di togliere ai vescovi milanesi che continuano a starsene a Genova i loro possessi in territorio longobardo. Gregorio risponde che non avrebbe acconsentito all'ordinazione di un uomo "che non fosse stato eletto da cattolici, e men che meno da Longobardi"; assicura il nuovo arcivescovo Diodato, eletto il 15 settembre, che il patrimonio della Chiesa ambrosiana è al sicuro in Sicilia e in altri territori sotto il controllo imperiale. Gregorio definisce il vescovo "vicario in S. Ambrogio" e i chierici di Milano "al servizio di S. Ambrogio" (Ep. 11 ai presbiteri, ai diaconi e al clero di Milano). |
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