Cronologia di Milano dal
401 al 450
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| 401 |
| Venerio è vescovo di Milano. E' in contatto con Giovanni Crisostomo, in favore del quale interverrà presso la corte di Costantinopoli dopo la sua deposizione nel Sinodo della Quercia (403). Di Venerio si hanno notizie certe fino al 405.
A Brescia viene inaugurata dal vescovo Gaudenzio una basilica dedicata al Consesso dei Santi (Concilia Sanctorum come S. Babila a Milano). Molte fra le reliquie che il vescovo enumera nel Sermone tenuto il giorno dell'inaugurazione appaiono di provenienza milanese (Giovanni Ev., Andrea, Luca, Tomaso, Gervasio, Protasio, Nazario, i tre martiri anauniensi, le ceneri dei 40 martiri di Sebaste, che Gaudenzio avrebbe recato con sé dall'Oriente). La basilica Concilium Sanctorum sarebbe il più antico edificio cristiano di Brescia. Le fonti non indicano l'ubicazione della chiesa, che dalla tradizione viene localizzata nell'area di S. Giovanni Ev., poco fuori l'antica porta Mediolanensis. |
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| 401 |
| giugno |
| Concilio di Cartagine, durante il quale i vescovi si rivolgono al papa e a Venerio, vescovo di Milano, per avere in prestito preti, il che lascia intendere che a Milano ci fosse abbondanza di clero. Venerio invia il diacono Paolino, il futuro biografo di Ambrogio, per curare l'amministrazione dei beni della chiesa milanese, ereditati dal vescovo Ambrogio e dai fratelli. |
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| 401 |
| 12 luglio |
| Alcuni soldati goti che uscivano da Costantinopoli vengono attaccati e uccisi dalla popolazione. E' il segnale del grande massacro dei Goti nella capitale d'Oriente. I cittadini ne uccidono ca. 6.000. |
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| 401 |
| 19 novembre |
| Alarico entra in Italia attraverso la via Postumia e non incontra resistenza perché i castra delle Alpi Giulie sono sguarniti. L'esercito romano è infatti impegnato al nord contro Vandali e Alani. |
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| 401 |
| 22 dicembre |
| Innocenzo I, di Albano, è papa. E' un convinto assertore del primato pietrino e si ritiene quindi legittimato nell'intervento in Illiria, regione da sempre gravitante su Roma. Con una decisione amministrativa Graziano aveva attribuito all'imperatore d'Oriente la Macedonia e la Dacia, conseguentemente anche l'amministrazione ecclesiastica doveva cambiare. Innocenzo si oppose a questa prassi e affidò al vescovo di Salonicco la vigilanza, come suo vicario, sulla disciplina ecclesiastica dell'Illiria. Si schiera anch'egli a fianco di Giovanni Crisostomo, al quale fa pervenire lettere di conforto, mentre biasima apertamente Teofilo di Alessandria, il principale oppositore del vescovo di Costantinopoli. Negli ultimi anni del suo pontificato si occuperà del pelagianesimo, appoggiando le tesi di Agostino. |
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| 402 |
| Nasce Teodosio II, figlio di Arcadio. |
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| 402 |
| febbraio |
| I Visigoti giungono a Milano. Claudiano, fonte principale degli avvenimenti, descrive come dall'alto delle mura di Milano si vedessero da lontano ardere i fuochi visigoti. La corte vuole fuggire in Gallia, ma Stilicone convince Onorio a restare in città, mentre lui corre via lago di Como nelle Rezie per chiedere soccorsi. "Per tali regioni Stilicone si affretta al colmo del freddo. Non un bicchiere di vino; scarso pane; egli, pago di assaggiare in armi un cibo affrettato, gravato da un intriso mantello, incita il cavallo intirizzito. Mai un morbido giaciglio lo accoglie stanco, e se le tenebre della cieca notte arrestano il cammino, si ripara in tane di belve o si stende sotto un tetto di pastori, ponendo il capo sullo scudo" (De bello gothico, 348-356). La situazione è imbarazzante, perché i soldati della corte milanese sono per lo più goti. A Pavia, dove sono stanziate le truppe romane non barbariche, Olimpio, il magister scriniorum di origine orientale legato ai cristiani milanesi, incita alla ribellione. |
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| 402 |
| marzo |
| La capitale viene spostata provvisoriamente da Milano nella più difendibile Ravenna. |
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| 402 |
| aprile |
| Stilicone, ritornato coi rinforzi, allontana da Milano il pericolo di Alarico, che si dirige su Asti. I Visigoti sono raggiunti dall'esercito romano a Pollenzo e vengono attaccati il giorno di Pasqua ( 6 aprile 402), contando sul fatto che i Visigoti, cristiani ariani, la festeggiavano. Alarico si vede sottrarre l'accampamento e le salmerie per mano dell'esercito romano guidato dal generale alano Saulo. Stilicone, nonostante abbia catturato i familiari di Alarico, si accorda affinché tornino nell'Illirico. Alarico interrompe però la sua ritirata all'titleezza di Verona, dove si va ad una battaglia che segna una grave disfatta per il re visigoto. Molti dei suoi generali disertano e passano a Stilicone. Alarico lascia l'Italia. Serena, moglie di Stilicone, dota la basilica Apostolorum di un pavimento di marmi libici, come ex-voto per la vittoria del marito. |
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| 403 |
| fine |
| Milano insiste per riavere la corte, ma vince il partito di chi vuole trasferirla da Ravenna a Roma. |
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| 404 |
| Stilicone e Alarico stipulano un foedus che non potrà essere applicato per via dell’invasione di Radagaiso, un condottiero che si era procurato un seguito enorme fra i Goti di fede pagana residenti fuori dai confini imperiali.
Sinodo della Quercia contro Giovanni Crisostomo. Papa Innocenzo, Venerio di Milano e Cromazio di Aquileia prendono le sue difese. Il capo della missione dei vescovi italiani, Emilio, era vescovo di Benevento; Emilio era amico di Paolino di Nola e divenne suocero di Giuliano di Eclano, pelagiano. Temporaneo esilio del Crisostomo. |
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| 404 |
| 1 gennaio |
| Sesto consolato di Onorio, celebrato a Roma. Onorio rifiuta di essere preceduto dai senatori, che vuole al suo stesso livello. Affiancato da Stilicone, Onorio indossa una trabea consolare adorna di smeraldi e porta un diadema in testa. Onorio è a Roma per il suo sesto consolato.
Claudiano, che compone per l'occasione il De sexto consulatu Honorii , muore probabilmente in questo anno.
La corte resta a Roma. Onorio decreta la soppressione definitiva dei giochi gladiatori. Il divieto non si estende anche alle venationes. Muore sua moglie Maria, figlia di Stilicone, e viene sepolta in un mausoleo presso S. Pietro. |
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| 405 |
| fine |
| Invasione di Radagaiso con un esercito composto da ben 400.000 uomini che devastano l'Emilia e la Toscana. |
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| 406 |
| 1 gennaio |
| Anicio Petronio Probo è console per la parte occidentale. Il suo dittico consolare è conservato ad Aosta. |
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| 406 |
| estate |
| Stilicone, dopo aver vinto a Fiesole Radagaiso, lo fa giustiziare; 12.000 ostrogoti di rango superiore passano nell’esercito romano.
Schiere di profughi si rifugiano nella pianura del Po e a Milano, portando la testimonianza del loro terrore. Una parte dell’impero comincia a sbriciolarsi. Il bisogno di soldati è evidente in tutta la legislazione di Stilicone, ma eccezionalmente quest’anno sono chiamati alla leva gli schiavi. |
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| 406 |
| 31 dicembre |
| Eccezionale gelata del Reno. Svevi, Vandali, Alani e Burgundi lo attraversano nei pressi di Strasburgo e invadono la Gallia. Onorio, temendo forse un accerchiamento dei barbari, invia una lettera di "licenziamento" ad Alarico. |
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| 407 |
| Onorio si risposa con la seconda figlia di Stilicone, Termanzia. |
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| 407 |
| inizio |
| L'improvvisa invasione di popoli germanici provoca la scissione di Britannia e Gallia che, disperando di ricevere aiuti da Onorio, eleggono come proprio imperatore un abile generale, che prende il nome ben augurale di Costantino III.
Stilicone viene accusato di volersi costituire un regno in Gallia con a capo suo figlio Eucherio. Contro Stilicone si schierano tutti i cristiani milanesi, gli amici dell’oriente, i pagani. Il partito dei cristiani milanesi esprime la corrente più decisa e più aspra dell’opposizione, rappresentata da Lampadio, fratello dell’ex prefetto Teodoro, a causa della politica religiosa tollerante di Stilicone. |
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| 408 |
| Marolo è vescovo di Milano fino al 423. Proviene da Antiochia, da dove importa il culto dei martiri Babila e Romano.
Editto di Onorio ( Cod.Theod. XVI, 10.19) che ordina la soppressione di are e statue e la confisca degli edifici sacri; si esonerano dal servizio di corte gli ariani, per cui il nuovo capo di stato maggiore, Generido, si dimette. Viene definitivamente rimossa la statua della Vittoria nella curia romana. |
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| 408 |
| primavera |
| Stilicone vuole mandare Alarico a combattere in Gallia contro Costantino III insieme all’esercito romano, non considerando seriamente l’ostilità delle truppe pavesi contro i Goti. Stilicone compie un gesto di grande rottura con mondo romano: brucia i Libri Sibillini. Dagli storici romani l'episodio verrà interpretato come l'avverarsi della profezia sulla fine di Roma dodici secoli dalla sua fondazione. |
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| 408 |
| 1 maggio |
| Muore Arcadio e gli succede il piccolo Teodosio II, di soli sei anni, sotto la tutela di Antemio, che reggerà la carica di praefectus praetorii fino al 415. Secondo le leggi di successione, l'impero sarebbe dovuto tornare nelle mani di Onorio, il quale pensa di inviare Stilicone come tutore di Teodosio II. La corte orientale accusa invece Stilicone di voler porre sul trono d'Oriente suo figlio Eucherio. Onorio casca nella trappola e ordina che i sostenitori di Stilicone siano arrestati e uccisi. |
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| 408 |
| 13 agosto |
| Scoppia la rivolta a Pavia e non uno dei funzionari stiliconiani è risparmiato e parte del seguito dello stesso Onorio è massacrato. L'imperatore è rispettato ma atterrito. Il colpo di mano è stato preparato da Olimpio, un orientale rappresentante della fazione cattolica intransigente, che ottiene da Onorio la nomina a magister officiorum. Manlio Teodoro è prefetto al pretorio. Stilicone si trovava a Bologna e, saputo dell'eccidio, si rifugia a Ravenna. Il suo stesso luogotenente Saro, dopo gli ordini impartiti di non combattere, annienta la guardia di Stilicone e si mette in proprio. |
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| 408 |
| 22 agosto |
| Stilicone è decapitato per ordine di Onorio. |
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| 408 |
| 15 settembre |
| Un editto imperiale sospende l'amministrazione dei beni della famiglia di Stilicone. Si abrogano le leggi da lui emanate, confiscati i donativi da lui fatti, abraso il nome dalle iscrizioni, abbattute le statue. Si istituiscono processi; chi aveva occupato cariche, deve rendere all’erario gli emolumenti percepiti. Le legioni fedeli a Onorio massacrano le famiglie dei militari goti, che disertano in massa, confluendo nell'esercito di Alarico. Si calcola che il re visigoto abbia reclutato 30.000 uomini. Il 24 settembre a Milano viene confiscato il palazzo di Stilicone, forse situato nel Brolo presso la basilica Apostolorum. La vasta proprietà di Stilicone nella zona di Lambrate viene incamerata da Onorio e diventa proprietà demaniale. |
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| 408 |
| ottobre |
| I Visigoti entrano in Italia e invadono il Veneto. Il vescovo di Aquileia, Cromazio, profugo a Grado, fonda forse la piccola basilica di S. Maria delle Grazie. Si pone invano l'assedio a Ravenna, dove si trova rinserrato e ben protetto Onorio; Alarico decide quindi di volgersi a Roma. Qui due eunuchi emissari di Ravenna, Arsacio e Terenzio, uccidono Eucherio, figlio di Stilicone. |
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| 408 |
| novembre |
| Alarico s'impadronisce di Porto, sequestrando il grano africano. Si riunisce il senato romano e accusa Serena di aver chiamato Alarico in suo aiuto. Si decreta allora che Serena venga eliminata, con l'approvazione di Galla Placidia (Zosimo, V, 38). Della famiglia di Stilicone si salva solo Termanzia, rinchiusa in monastero. |
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| 408 |
| 14 novembre |
| Legge che vieta ai non cristiani l'accesso alle cariche superiori del Palazzo imperiale ( Cod. Theod . XVI, 5,42). |
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| 408 |
| dicembre |
| Assedio di Roma. Alarico si accorda col senato romano a queste condizioni: 5.000 libbre d'oro, 3.000 d'argento, 4.000 vestiti di seta, 3.000 vestiti di porpora e 3.000 libbre di pepe, forniti dai senatori. A trattare gli accordi il senato invia il primicerius notariorum Giovanni. La vedova dell'imperatore Graziano, Leta, offre il suo patrimonio. Leta abitava a Roma, con la madre Tisamene, a spese dello stato. |
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| 409 |
| Onorio, dopo aver tentato invano di opporsi all'usurpatore, riconosce come legittimo Costantino III, che assume il controllo della Spagna tramite il figlio Costante e il suo generale Geronzio. Non è però in grado di impedire che gruppi di Vandali, Svevi e Alani valichino i Pirenei e si stabiliscano in questa provincia in questo stesso anno, i Vandali in Betica (Andalusia), gli Alani in Lusitania (Portogallo) e gli Svevi in Galizia. |
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| 409 |
| 17 gennaio |
| Giunge a Ravenna l'ambasceria del senato romano guidata da Attalo per caldeggiare le richieste di Alarico. Onorio le rifiuta dietro suggerimento di Olimpio. Contro Olimpio si monta una congiura di palazzo, in cui è determinante l'azione degli eunuchi. Olimpio si allontana da Ravenna, rifugiandosi in Dalmazia (Zosimo, V, 46, 1), ma viene ucciso, forse per ordine di Onorio. |
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| 409 |
| febbraio |
| Onorio emana da Ravenna una serie di decreti contro magi e astrologi; ne ordina l'espulsione dalla città, il rogo dei libri e, in caso di renitenza, la morte. I Romani, per sciogliersi dall'assedio di Alarico, offrono gli ex-voto dei santuari e le statue d'oro degli dèi, incluse quella della Virtus romana , il nume tutelare di Roma (Orosio, VII, 42). |
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| 409 |
| primavera |
| Il senato romano invia una seconda ambasceria a Ravenna, capeggiata da papa Innocenzo I. Onorio permette un incontro tra il suo prefetto del pretorio Giovio e Alarico presso Rimini. Alarico chiede viveri e la sistemazione dei suoi nell'attuale Austria. Onorio è disposto a dare i viveri ma nessuna carica ad Alarico e quindi è rottura. Una nuova ambasceria guidata da Attalo e papa Innocenzo I ritorna a Ravenna per richiedere viveri e terre nel Norico per i Goti. Al nuovo rifiuto di Onorio, riprende l'assedio di Roma. |
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| 409 |
| ottobre |
| Roma è ormai schierata contro Onorio e pronta a trattare con Alarico. |
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| 409 |
| dicembre |
| Tra il senato romano e Alarico si giunge all'accordo di creare un anti-imperatore. La scelta cade sul senatore Attalo, pagano ma amico dei cristiani. Viene battezzato dal vescovo ariano Sigesaro prima di ricevere la porpora da Alarico. In definitiva si tratta di una farsa, che non ha conseguenze sul piano politico. |
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| 410 |
| gennaio |
| Alarico si muove contro Ravenna con l'imperatore-fantoccio Attalo, provocando la defezione degli titlei burocrati. Onorio riesce a farsi mandare da Costantinopoli una flotta con 4.000 uomini per rinforzare il porto di Ravenna. |
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| 410 |
| agosto |
| Alarico, per dimostrare la sua buona volontà a Onorio, detronizza Attalo, che rimane però nel campo visigoto. Saro, il traditore di Stilicone, attacca però improvvisamente Alarico, compiendo una strage. Alarico rompe ogni trattativa e si dirige verso Roma e dal 24 al 27 agosto la saccheggia. La popolazione fugge, i negozi restano vuoti, i palazzi deserti... Agostino, nel suo De civitate Dei, narra di episodi di stupro e di torture inflitte a ricchi per carpire i soldi nascosti. Dopo tre giorni, Alarico ordina l'evacuazione e conduce i suoi verso sud alla ricerca di cibo, tenendo in ostaggio Galla Placidia, la sorellastra di Onorio, e Attalo. Alarico, appena quarantenne, si ammala gravemente presso Cosenza e muore. Verrà sepolto nel letto del Busento. Prende il comando suo cognato Ataulfo. I Visigoti risalgono l’Italia e raggiungono la Gallia nel 412. |
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| 411 |
| Giovanni è attestato come prefetto pretorio Italiae Illyrici et Africae a Milano.
Costantino III si arrende al generale Costanzo col patto di entrare in un monastero. Il generale lo invia insieme al figlio Giuliano incatenati a Ravenna, ma Onorio, prima che entrino in città, li fa decapitare.
I Burgundi sostengono insieme agli Alani un nuovo usurpatore, Giovino. |
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| 412 |
| I Goti entrano nelle Gallie. Ataulfo, il nuovo re dei Goti, si dispone ad attaccare Giovio e lo fa prigioniero. Lo consegna a Dardano, prefetto legittimista, che provvede ad ammazzarlo con le sue stesse mani. In questo modo Ataulfo crede di rientrare tra le forze legali e si aspetta un'investitura regolare da parte di Onorio. Da Ravenna arriva la richiesta di rilascio di Galla Placidia.
Condanna di Pelagio in un sinodo africano influenzato da Agostino. Pelagio sostiene che il peccato originale non esiste e che l'uomo è dotato di libero arbitrio. |
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| 413 |
| Il comes Africae Eracliano si ribella e tenta una marcia su Roma; viene represso dal generale Costanzo. |
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| 414 |
| gennaio |
| Galla Placidia sposa Ataulfo a Narbona senza il consenso di Onorio, diventando regina dei Visigoti. La cerimonia ha luogo nel palazzo di Ingenio, uno dei personaggi più illustri di Narbona. Attalo, Rustico e Febadio recitano epitalamii. Ravenna non accetta lo stato di fatto. Ataulfo allora eleva per la seconda volta alla porpora Attalo come usurpatore della Gallia. Il generale Costanzo, divenuto console, si insedia ad Arles. Invia una flotta sotto Narbona, costringendo i Visigoti ad abbandonare la città e a rifugiarsi a Barcellona. Attalo cade nelle mani di Costanzo, che lo invia a Ravenna.
Rutilio Namaziano, poeta di origine gallica, è prefetto dell'Urbe. Al termine del mandato, tornando in patria, scrive il celebre De redito suo. |
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| 414 |
| luglio |
| Pulcheria, figlia di Arcadio, riceve stranamente il titolo di augusta pur essendo solo la sorella dell'imperatore Teodosio II. Antemio è morto in aprile e l'ascesa di Pulcheria può significare il consolidamento del regime mentre la carica di prefetto del pretorio era vacante. |
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| 415 |
| Ataulfo è assassinato in Spagna da Dubio, capostalliere del defunto Saro. Gli succede Sigerico, fratello dell'assassino. Il nuovo re fa prelevare i figli di Ataulfo avuti dal primo matrimonio e affidati al vescovo Sigesaro e li fa uccidere. Dichiara inoltre Galla prigioniera di guerra, privandola degli onori regali. Dopo solo una settimana, Sigerico viene ucciso da Vallia, che tratta con Costanzo il riscatto di Galla.
Viene ritrovato a Gerusalemme il corpo di S. Stefano. Un certo Luciano, sacerdote di Caphar Gamala in Palestina, ha una rivelazione in cui Gamaiel, il fariseo illuminato degli Atti, lo informa di aver trasportato il corpo del protomartire a Caphar Gamala. Le reliquie sono immediatamente individuate e una parte viene divisa fra le chiese del Nordafrica e del Mediterraneo orientale; un'altra parte rimane a Caphar Gamala, mentre il grosso è trasportato a Gerusalemme. Sant'Agostino ne ottiene dei frammenti per la sua chiesa di Ippona, che diventerà meta di pellegrinaggi del Nordafrica. A Roma si costruirà S. Stefano rotondo. A Milano secondo la tradizione il vescovo Matroniano fonda la basilica dedicata al profeta Zaccaria e a S. Stefano, ma in realtà si tratterebbe della ridedicazione della cappella dei SS. Innocenti, esistente dall'epoca di Valentiniano I nel cimitero del Brolo. |
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| 415 |
| estate |
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Conferenza di Gerusalemme presieduta dal vescovo Giovanni che scagiona Pelagio. Giovanni Cassiano (360 ca.-435 ca.) sostiene nelle Collationes Patrum le tesi di Pelagio.
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| 416 |
| inizio |
| Il messaggero di Costanzo, di nome Eupluzio, consegna a Vallia 600.000 moggi (circa 5.000 tonnellate) di frumento e riceve in cambio Galla Placidia, che viene condotta alla residenza di Costanzo ad Arles. |
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| 416 |
| 12 dicembre |
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Legge di Onorio e Teodosio II che proibisce, anche agli schiavi, di portare i capelli lunghi e le vesti di pelli in città. Tale legge mira ad arginare l'imbarbarimento dei costumi cittadini, particolarmente evidente data la preponderanza di germanici nelle città. |
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| 417 |
| Pelagio e i suoi discepoli, tra i quali primeggia Celestio, hanno trovato rifugio in Africa. L'episcopato africano si schiera contro l'eresia, ma Zosimo concede ai pelagiani la revisione delle condanne. I vescovi africani riaffermano la loro condanna in un concilio plenario della Chiesa africana tenuto a Cartagine nel 418. Zosimo invia allora una lunga lettera, detta Tractoria, ai vescovi, nella quale ritratta il suo appoggio agli eretici. Tra la fine del 417 e l'inizio dell'anno successivo scoppiano sommosse fra i sostenitori e gli antagonisti di Pelagio. |
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| 417 |
| 1 gennaio |
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Roma si è ripresa dallo shock: la città è stata restaurata, i servizi pubblici tornati alla normalità. Onorio sfila in trionfo a Roma, trascinando come prigioniero Attalo, al quale ha tagliato la mano destra. Attalo viene relegato a Lipari. |
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| 417 |
| 18 marzo |
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E' eletto papa Zosimo. Dopo appena una settimana dall'elezione scontenta i vescovi della Gallia, imponendo loro di sottostare al metropolita di Arles. |
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| 417 |
| metà anno |
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A Ravenna Galla Placidia viene data in moglie al generale Costanzo. Costanzo non era nobile; era nato a Naissus nell'Illirico (odierna Nis in Serbia) da coloni romani. Non era bello: brachicefalo, portamento tozzo e rozzo. Galla aveva mantenuto il suo picchetto d'onore visigoto, in ricordo del suo ruolo di ex-regina. Le nozze sono sfarzose. |
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| 418 |
| I Visigoti ottengono il permesso di stabilirsi in modo permanente in Aquitania. E' presente anche Ezio, un romano tenuto in ostaggio da Alarico e poi dagli Unni, che sposa una nobile visigota, da cui ha un figlio, Carpilione.
Onorio emana un editto che eleva ufficialmente Arles a capitale amministrativa al posto di Treviri. L'economia di Treviri collassa rapidamente. Con un altro editto vengono espulsi gli ebrei dal servizio imperiale sia civile che militare.
Orosio, presbitero spagnolo, ammiratore di S. Agostino, termina la sua Storia contro i pagani, in cui l'idea di decadenza, sostanziata da un profondo senso di colpa, si trasforma nell'idea dei giudizi di Dio. Ha una grande comprensione per i barbari: "Ci sono romani che preferiscono vivere in libertà povera tra i barbari anziché sopportare il peso dei tributi fra i Romani". Egli crede di ravvisare qualcosa di grandioso, di unico in tutta la storia, nella pace che il re goto Vallia ha voluto stipulare con l'imperatore Onorio. Secondo Orosio, Ataulfo avrebbe riconosciuto l'assoluta superiorità dello stato di diritto romano e avrebbe cercato di esserne un degno erede. Spogliato dalle sue formulazioni occasionali, il pensiero di Orosio conduce alla conclusione che "la storia è tutta divina". |
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| 418 |
| aprile |
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Condanna di Pelagio al concilio di Cartagine. Coincide con la cristianizzazione ufficiale del Senato romano. Pelagio e Celestio vengono espulsi da Roma. |
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| 418 |
| 26 dicembre |
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Muore papa Zosimo. Il 28 dicembre si hanno due elezioni: quella dell'arcidiacono Eulalio, sostenuto dai pelagiani, e quella del presbitero Bonifacio. |
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| 419 |
| 6 gennaio |
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Onorio da Ravenna riconosce come papa il pelagiano Eulalio e ordina l'esilio da Roma di Bonifacio. |
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| 419 |
| 8 febbraio |
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I sostenitori di Bonifacio riescono ad ottenere da Onorio la sospensione della sua disposizione. |
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| 419 |
| 18 marzo |
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Scoppiano tumulti a Roma fra la fazione di Eulalio e le truppe di Simmaco. Costanzo si schiera contro Eulalio e gli intima di lasciare Roma, ma Eulalio raccoglie i suoi seguaci intorno al Laterano alla vigilia di Pasqua, il 29 marzo. In seguito a questi eventi, l'imperatore opterà per Bonifacio. |
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| 419 |
| 2 luglio |
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Nasce Valentiniano, figlio di Galla Placidia e Costanzo. |
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| 419 |
| fine |
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I Vandali di Gunderico scendono nella Baetica e l'occupano. Si pensa di organizzare una campagna punitiva con l'aiuto dei Visigoti. Al comandante delle forze galliche, Castino, Costanzo aggiunge il governatore africano Bonifacio. |
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| 421 |
| Teodosio II sposa Athenais, la bella figlia del professore ateniese Leonzio. Poiché è pagana, deve battezzarsi e prende il nome di Eudocia. Suo fratello Gessio è stato nominato prefetto dell'Illirico l'anno precedente. |
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| 421 |
| 18 febbraio |
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Costanzo è insignito del titolo di augusto insieme a Onorio. L'imperatore Teodosio II sottrae l'Illirico alla giurisdizione di Ravenna e lo trasferisce a Costantinopoli. |
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| 421 |
| 2 settembre |
| Costanzo muore improvvisamente per malattia. I rapporti fra Onorio e Galla Placidia sono molto tesi, perché la donna difende l'operato di Bonifacio e dei Visigoti nella guerra persa contro i Vandali. Artefici della rottura fra i due fratelli sono alcuni personaggi al seguito di Galla Placidia: una certa Padusa, moglie di Felice, Elpidia, la sua nutrice, e Leonteo, suo intendente generale. Si insinua nella mente di Onorio che la sorella sta cospirando contro di lui, per cui è necessario bandirla. |
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| 422 |
| Onorio emana un editto secondo il quale se due papi vengono eletti e ognuno è sostenuto da un gruppo di partigiani, devono essere entrambi banditi dall'Urbe.
Paolino da Milano scrive dall'Africa la Vita di Sant'Ambrogio , basandosi sui "fatti meravigliosi". Paolino è antipelagiano e sostenitore di Agostino. Nel comporre la biografia, Paolino si ispira a Rufino di Aquileia (345-411), autore di una Historia ecclesiastica. |
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| 422 |
| 11 luglio |
| Giovanni è prefetto pretorio per l'Italia. |
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| 422 |
| 10 settembre |
| E' eletto papa Celestino I. Era vissuto a Milano accanto ad Ambrogio. |
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| 423 |
| Martiniano è vescovo di Milano. E' sepolto nella basilica di S. Stefano, la basilica ad Innocentes che probabilmente venne riconsacrata in quegli anni con le reliquie del neoritrovato santo Stefano. Di Martiniano si hanno notizie certe solo fino al 431. Nell'epigramma di Ennodio è scritto che Martiniano costruì due chiese, una delle quali potrebbe essere la parte centrale di S. Lorenzo. |
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| 423 |
| primavera |
| Galla Placidia va in esilio a Costantinopoli con Onoria e Valentiniano.
L'imperatrice Eudocia è incoronata augusta dopo la nascita della figlia Eudossia. |
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| 423 |
| 15 agosto |
| Muore Onorio per idropisia. |
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| 423 |
| fine |
| Il senato decide di elevare al trono Giovanni, alto funzionario della burocrazia imperiale, prefetto pretorio per l'Italia nell'anno precedente. Giovanni assume il potere di comune accordo sia col senato di Roma che con la corte di Ravenna.
Galla Placidia rivendica l'impero d'Occidente per il figlio Valentiniano III. Teodosio II appoggia il suo parente e Valentiniano si installa sul trono d'Occidente grazie alle truppe orientali. Indesiderata a Ravenna, Galla si sposta prima a Roma, poi a Costantinopoli. |
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| 424 |
| inizio |
| Giovanni nomina primo ministro Castino, cui conferisce anche il consolato. Un'altra carica va ad Ezio (comes domesticorum), che vanta un'amicizia personale con gli Unni. Ezio era nato intorno al 390 a Durostorum da genitori romani. Bonifacio, comandante supremo in Africa, non riconosce il nuovo governo e si schiera a favore del figlio di Galla Placidia come legittimo imperatore. Anche Teodosio II riconosce come legittimo successore Valentiniano III; in cambio chiede la conferma della cessione alla parte orientale dell'Illirico. |
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| 424 |
| 23 ottobre |
| Il magister officiorum Elione, inviato di Teodosio II, proclama a Salonicco cesare il piccolo Valentiniano III. |
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| 425 |
| Teodosio II apre a Costantinopoli lo Studio Superiore, che gli servirà per la creazione del Codice Teodosiano a partire dal 429. |
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| 425 |
| primavera |
| Teodosio II riconquista il trono d'Occidente per il cugino Valentiniano III. Parte un contingente via terra agli ordini del generale Aspare, uno marittimo agli ordini di suo padre Ardaburio e un terzo, pure marittimo, affidato a Candidiano; si aggiungeva anche la flotta di Bonifacio, comes Africae. Si stabilisce il punto di convergenza a Salona, fornita di un ottimo porto e capolinea di un'importante strada proveniente dall'interno. |
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| 425 |
| maggio |
| La flotta di Ardaburio viene annientata da una violenta tempesta ; Ardaburio viene fatto prigioniero da Giovanni. Il resto dell'esercito invece entra vittorioso in Italia e installa Galla Placidia con il figlio ad Aquileia. Aspare occupa Ravenna, libera il padre e cattura Giovanni, che viene inviato presso Galla Placidia ad Aquileia. Qui l'Augusta gli fa mozzare la mano destra, poi lo lega su un asino per esporlo al pubblico ludibrio e quindi lo fa decapitare nel circo. |
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| 425 |
| 23 ottobre |
| A Roma Valentiniano III, figlio di Galla, è incoronato augusto da Elione, il capo del cerimoniale di Costantinopoli in rappresentanza dell'imperatore. Valentiniano ha sei anni e quindi governa sotto la tutela della madre. |
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| 426 |
| Galla riprende possesso del sacrum palatium di Ravenna. Ezio, nonostante avesse sostenuto Giovanni, resta in carica e ottiene la difesa sul Danubio del confine con l'Oriente. Fondazione a Ravenna di S. Giovanni Evangelista e del battistero degli Ortodossi; risale probabilmente a questi anni la costruzione della basilica di S. Croce con annesso mausoleo di S. Lorenzo, conosciuto impropriamente come Mausoleo di Galla Placidia. |
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| 426 |
| fine |
| Bonifacio, comes Africae, scontento dei compensi ricevuti da Galla Placidia, si accosta all'arianesimo. Felice suggerisce all'imperatrice che il comes stia tramando la secessione. |
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| 427 |
| primavera |
| Felice prepara una grande spedizione militare contro l'Africa affidandola a tre generali, Mavorzio, Gallione e Sanece. Quest'ultimo si vende a Bonifacio e fa ammazzare gli altri due. Poi cade nella trappola dei vendicatori e resta ucciso. |
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| 428 |
| Galla Placidia conferisce il consolato ordinario a Flavio Costante Felice (marito di Padusa), che invia una seconda spedizione contro Bonifacio agli ordini di Sigisvulto. Bonifacio si rivolge ai suoi amici Vandali, stanziati in Spagna. Loro re è Genserico e legge la richiesta di Bonifacio come un invito a stanziarsi con 80.000 dei suoi, inclusi donne e bambini.
Clodione, dei Franchi Merovingi, sentendosi ristretto tra Mosa, Schelda e l'Oceano, occupa Cambrai e l'Artois. Ezio, dopo aver liberato Arles dai Visigoti, avanza al nord e vince i Franchi. Riafferma i diritti federati perché capisce l'importanza della Gallia come granaio titleernativo per Nestorio, di origine persiana, diventa vescovo di Costantinopoli. E' allievo di Teodoro di Mopsuestia e propende per mettere in evidenza il carattere umano di Cristo, innescando l'eresia nestoriana. |
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| 429 |
| Felice riceve da Galla Placidia il titolo di patricius. Bonifacio chiede il perdono a Galla Placidia per aver chiamato i Vandali in Africa e chiede il suo aiuto. |
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| 430 |
| inizio |
| Felice organizza un colpo di stato per sopprimere Ezio, ma rimane vittima delle sue stesse trame. Con lui cadono la moglie Padusa e il diacono Grunito. Ezio preferisce però allontanarsi da Ravenna e occuparsi delle regioni danubiane. |
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| 430 |
| maggio |
| Bonifacio è sconfitto dai Vandali di Genserico e si rinserra a Ippona. L'assedio durerà un anno. Durante questo assedio, il 28 agosto, muore il vescovo Agostino. |
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| 430 |
| novembre |
| Il patriarca di Alessandria Cirillo convoca un concilio ad Alessandria per confutare la posizione di Nestorio e proibire che le sue omelie circolassero nella chiesa cattolica. |
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| 431 |
| Papa Celestino invia il diacono Palladio in Irlanda per rievangelizzarla. Sembra che si fosse formata una Chiesa irlandese basata quasi esclusivamente sul modello cenobitico o anacoretico, molto consono alla tradizione druidica della cultura celtica.
Dalla diocesi di Milano si staccano Forlì, Faenza, Imola, Bologna, Modena, che vengono attribuite al vescovo di Ravenna, Pier Crisologo, suffraganeo di Roma. |
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| 431 |
| 22 giugno |
| Concilio di Efeso: è il terzo concilio ecumenico. E' contestato per via della scorretta convocazione e del modo di procedere: si prendono tutte le decisioni in assenza dei vescovi siriani, sostenitori di Nestorio. La Madonna è proclamata Madre di Dio (Theotokos) e non del Cristo. E' il trionfo del culto mariano. Viene condannato, nello stesso concilio, per la terza volta Pelagio. |
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| 431 |
| luglio |
| Genserico toglie l'assedio a Ippona che nel frattempo era stata evacuata. Bonifacio si rifugia presso Galla Placidia e ottiene gli onori che prima aveva richiesto. E' elevato alla carica di patricius e Galla lo vuole strumentalizzare per eliminare Ezio.
Viene affidato ad Aspare il comando delle truppe in Africa, che tengono sotto controllo Genserico per un paio di anni. |
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| 432 |
| gennaio |
| Ezio è console. Subisce però una sconfitta e raggiunge i suoi amici Unni. Bonifacio, il vincitore, resta ferito negli scontri e muore per un'infezione. Suo genero Sebastiano è insignito della carica di magister utriusque militiae. Deve scontrarsi con Ezio che ritorna con gli Unni, ottenuti dall'amico re Rugila, al quale deve però cedere le regioni pannoniche a destra del Danubio (oggi Slovenia). Sebastiano è sconfitto e riparerà a Costantinopoli. |
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| 432 |
| 31 luglio |
| E' eletto papa Sisto III. Viene rifatto il Battistero lateranense in forme ottagonali, con distici che ricordano l'efficacia della grazia battesimale, in difesa della grazia cristiana contro la concezione di Pelagio. Otto titlee colonne creano una specie di corridoio separato dalla piscina battesimale al centro e sostengono una cupola, mentre il corridoio intorno era ricoperto da una volta a botte. E' la prima volta che un battistero ha un edificio monumentale e staccato dalla cattedrale. |
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| 433 |
| Ezio, ormai unico superstite, costringe Galla Placidia a riconoscergli la dignità di patricius . Preferisce poi recarsi in Gallia, dove si sente più sicuro, per fermare Visigoti e Burgundi. |
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| 433 |
| gennaio |
| E' console Petronio Massimo, un aristocratico ben accetto alla corte ravennate. |
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| 435 |
| Attila e il fratello Bleda sono re degli Unni. |
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| 435 |
| 11 febbraio |
| Tregua di Trigezio tra Ezio e Genserico. Ai Vandali viene riconosciuta l'occupazione della Mauritania e buona parte della Numidia, con l'obbligo di un tributo annuo per Ravenna. Come pegno di rispetto dei patti viene inviato come ostaggio Unnerico, figlio di Genserico. |
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| 436 |
| Eudocia Licinia, figlia di Teodosio II, sposa Valentiniano III.
Glicerio è vescovo di Milano. |
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| 437 |
| Gli Unni invadono il regno dei Burgundi, che sono costretti a emegrare nell'odierna Savoia, dove fondano il loro regno.
Valentiniano III compie diciotto anni e Galla Placidia gli deve cedere il trono d'Occidente. |
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| 437 |
| 29 ottobre |
| Valentiniano III sposa Eudossia, figlia di Teodosio II, a Costantinopoli. |
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| 438 |
| 1 gennaio |
| Consolato di Anicio Acilio Glabrione Fausto, appartenente a una famiglia romana dal tempo della Repubblica. |
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| 438 |
| 15 febbraio |
| Pubblicazione del Codex Theodosianus , firmato da entrambi gli imperatori. E' una raccolta di tutti gli editti imperiali dal 312 al 437 curata da Apelle, insigne giurista dello Studio di Costantinopoli. La legge più attuale era quella che vigeva. In caso di disaccordo, si dava la preferenza all'opinione più frequentemente adottata e, in caso di parità, valeva il testo di Papiniano, giurista dell'inizio del III secolo. |
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| 438 |
| 27 marzo |
| Dopo la Pasqua, Valentiniano III ed Eudossia fanno solenne ingresso a Ravenna. Dopo luglio nasce Eudocia. |
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| 438 |
| 23 dicembre |
| Solenne seduta a Roma per l'approvazione del Codice Teodosiano, che entrerà in vigore il 25 dicembre. Alla fine della lettura fatta dal console Anicio Acilio Glabrio Fausto i senatori pronunciano una trentina di acclamazioni scandite ognuna da dieci a ventisette volte in onore degli Augusti, del console Fausto, del prefetto dell'Urbe Paolo e del patricius Ezio.
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| 439 |
| 19 ottobre |
| Genserico occupa Cartagine. Per i Vandali è un evento eccezionale e cominciano da quel giorno a contare gli anni della loro era. Da questo momento Genserico scatena la persecuzione religiosa contro i cattolici, che si rifugiano per lo più a Napoli. |
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| 440 |
| gennaio |
| Valentiniano III lascia Ravenna per Roma, dove gli nasce la seconda figlia, che chiama Placidia. |
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| 440 |
| estate |
| Scoppia una guerra in Gallia tra Ezio e Albino che viene sedata con un'ambasceria capeggiata dal diacono Leone, che diverrà a breve papa. In quest'anno nasce Gaudenzio, figlio di Ezio. |
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| 440 |
| 29 settembre |
| E' eletto papa Leone. E' un altro convinto assertore del primato pietrino di Roma. |
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| 440 |
| 20 ottobre |
| Muore il vescovo di Milano Glicerio e viene sepolto in S. Nazaro. Gli succede Lazzaro; a lui è attribuita l'istituzione delle Rogazioni triduane la quinta settimana dopo Pasqua. Secondo la tradizione le rogazioni vennero inaugurate per scongiurare l'arrivo degli Unni di Attila, ma sembra che Lazzaro morisse due anni prima del concretizzarsi della minaccia. |
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| 442 |
| Genserico avvia le trattative con Valentiniano III per il riconoscimento dell'occupazione dell'Africa e per il fidanzamento del figlio Unnerico con Eudocia, di quattro anni. Unnerico era già sposato con una nobile visigota, sorella di re Teodorico d'Aquitania. Per separarsi accusa la moglie di tentato avvelenamento e la sottopone a mutilazione del naso e delle orecchie. Viene quindi rinviata al fratello. |
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| 443 |
| Pace di Anatolio fra Teodosio II e gli Unni: l'imperatore s'impegna avversare annualmente agli Unni un tributo di 700 libbre d'oro e un'indennità di guerra di 6.000 libbre d'oro. |
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| 443 |
| gennaio |
| Petronio Massimo ricopre il secondo consolato; Cecina Decio Acinazio Albino è prefetto al pretorio d'Italia. |
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| 444 |
| Sebastiano, che aveva già disertato a favore di Teodosio II, tenta ora di rifugiarsi presso Teodorico, re dei Visigoti, che non vuole riceverlo.
L'abate Eutiche, archimandrita alessandrino a Costantinopoli, predica la dottrina monofisita. Si tratta di un'eresia cristologica che nega l'esistenza in Cristo delle due nature, umana e divina. Il monofisismo di Eutiche s'inserisce sulla scia delle dottrine docete: Cristo, pur risultando dalle due nature, sussiste in una sola natura, quella divina che ha assorbito l'umana. La carne del Logos non è uguale a quella umana.
Cecina Decio Acinazio Albino è console. Nel 446 riceverà il titolo di patricius. |
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| 445 |
| Petronio Massimo è nominato patricius. |
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| 446 |
| Gli Unni di Attila sconfiggono a Marcianopoli l'esercito di Teodosio II. |
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| 447 |
| Il vescovo Teodoreto di Ciro denuncia con l'Eranistes la tendenza ereticale implicita nelle posizioni di Eutiche, che tendono verso il monofisismo, privilegiando nella natura di Cristo quella divina. |
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| 449 |
| Eusebio è vescovo di Milano. Di lui si hanno notizie certe tra il 451 e il 456, ma non è detto che la sua carica iniziasse prima e si protraesse dopo la data indicata.
Onoria Augusta, figlia primogenita di Galla Placidia, si ribella alla madre e al fratello. Ottiene una propria amministrazione, a capo della quale pone Eugenio, che trama per eliminare Valentiniano III. Il complotto viene scoperto, Eugenio è ucciso e Onoria esiliata a Costantinopoli. Qui Onoria, per sfuggire alle nozze che il fratello le aveva combinato con Flavio Basso Ercolano, un ricco senatore, si rivolge ad Attila e le invia un anello. Attila si ritiene fidanzato con Onoria e rivendica la parte di territorio che le competeva come dote. Teodosio II rispedisce in fretta a Ravenna la pericolosa cugina che verrà imprigionata. |
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| 449 |
| 8 agosto |
| Concilio detto "il latrocinio di Efeso": il patriarca Dioscoro di Alessandria, amico di Eutiche, costringe con la violenza i vescovi ad accettare il monofisismo. |
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| 449 |
| ottobre |
| Concilio di Roma radunato da papa Leone per condannare la nuova dottrina di Eutiche sull'Incarnazione. Il papa pensa di mandare in Oriente all'imperatore Teodosio un'ambasciata per annunciargli la condanna di Eutiche ed esigere da Anatolio, patriarca di Costantinopoli, un'analoga professione di fede. Dei legati due sono scelti dalla provincia romana, il vescovo Asterio e il prete Basilio, due da quella milanese, il vescovo Abondio di Como e il prete Senatore. Essi partiranno il 16 luglio 450 e, giunti a Costantinopoli, troveranno Teodosio II morto. |
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| 450 |
| Sebastiano tenta di rifugiarsi presso Genserico che invece lo arresta e lo fa uccidere.
A quest'epoca risale la leggenda dei SS. Gervasio e Protasio, che vengono fatti morire sotto Nerone. Verso la fine del secolo invece la lettera pseudo-ambrosiana sosterrà che sono stati martirizzati sotto Marc'Aurelio. |
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| 450 |
| 22 febbraio |
Papa Leone I riceve a Roma i sovrani di Ravenna in occasione della festa della cathedra Petri e intercede presso di loro affinché evitino lo scisma fra le chiese d'Oriente ed Occidente a causa del monofisismo. |
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| 450 |
| 28 luglio |
Muore Teodosio II per una caduta da cavallo durante una battuta di caccia. Sua sorella Pulcheria assume pieni poteri. Sposa immediatamente il generale tracio Marciano per evitare una guerra civile. Lei resterà fedele al voto di castità. Decidono di esiliare Eutiche e di riportare a Costantinopoli le spoglie di Flaviano, considerato martire. San Flaviano diverrà il patrono di Costantinopoli. Questa assunzione al trono di Marciano è considerata come un atto di sfida da parte dell'Occidente, che mira a ristabilire l'unità dell'impero, e non è riconosciuta da Valentiniano III. |
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| 450 |
| 27 novembre |
Muore a Roma Galla Placidia e viene sepolta nel monastero di S. Nazaro. Nello stesso tempo Attila attraversa il Reno. |
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